ODESSA
– Stazione Getsemani XXV
Lizard
Records – Open Mind
Distribuzione:
Ma.Ra.Cash Records
Genere:
Hard Prog
Supporto: cd – 2024
Recensire
gli Odessa per me è sempre una grande emozione, perché li ho seguiti sin dai
primi passi avvenuti nel 1998, e vederli crescere in maniera esponenziale è un
piacere davvero forte. La band di Lorenzo Giovagnoli nel tempo è stata avara di
realizzazioni, solo tre album sino a oggi, ma tutte di estrema qualità. L’Hard
Prog proposto è valorizzato dalla splendida voce di Lorenzo, il quale molto
spesso si eleva su alte vette, tentando approcci prossimi a Demetrio Stratos
(Area). Il debutto discografico porta proprio il titolo di “Stazione Getsemani”
(Mellow Records) ed è del 1999, seguono “L’Ultimo Giorno” (2009 – Lizard
Records) e “L’Alba Della Civiltà” (2022 – Lizard Records). Interessante
l’attività live della band che vede toccare nazioni come la Francia, il Messico
nonché una collaborazione con Ian Paice dei Deep Purple, oltre che molte date
in Italia.
Rispetto
all’esordio, gli Odessa hanno una formazione differente, oggi composta da Lorenzo
Giovagnoli (voce e tastiere), Giulio Vampa (chitarra e cori), Valerio De
Angelis (basso e cori), Marco Fabbri (batteria e cori), e Gianluca Milanese (flauto).
Per i venticinque anni del debutto “Stazione Getsemani” giunge a Marina
Montobbio l’idea di far risuonare il disco alla band, e Giovagnoli non si fa
pregare due volte, vista la nuova line up e l’esperienza annosa alle spalle. Tutto è curato nei minimi particolari,
compresa la splendida copertina tratta dalla tela di Silvano Braido intitolata “Indifferenza
Per La Crocifissione”. Il libretto interno è impreziosito dalle belle foto
realizzate da Francesco Renne.
Quando
l’artwork si fonde con la musica, diventa un valore aggiunto al prodotto
finale, l’associazione immagine/band sono una formula rodata che ha condotto
spesso a miti temporali. E’ un sistema che moltissime band hanno portato avanti
negli anni, e aggiungo anche con giusta causa.
Da
rilevare lo sforzo professionale di Giorgio Brugnone per il mix finale e Loris
Furlan per la riuscita del prodotto.
Spetta
a “Esilio” a far sentire la freschezza apportata alla nuova veste, mentre la
voce di Giovagnoli sembra maturare ulteriormente. Il sound ha il suo tiro
vintage, spezzato dall’intermezzo Jazz dove è impossibile mantenere fermo il
piede. Ogni strumento è protagonista in un modo o in un altro, a conferma
dell’amalgama raggiunta. Il solo di chitarra di matrice Gilmour (Pink Floyd) è
ficcante, mentre il flauto non è altro che la ciliegina sulla torta. Tanta
storia in poco più di cinque minuti.
La
tecnica fuoriesce prepotentemente in “Di Buio E Luce (Pt1)”, da ascoltare con
attenzione in tutti i passaggi umorali. Nel disco ci sono richiami al passato,
due classici immortali del Prog Italiano, “Alzo Un Muro Elettrico” dei Rovescio
Della Medaglia e “Caronte” dei Trip, entrambi riveduti con forte personalità. Personalmente
il brano che ho apprezzato di più è “L’Incontro (Stratosfera, L’Angelo)”, con
l’intro da brivido a ricordare Demetrio Stratos.
Questa
nuova veste è una chicca che nessun amante del Prog classico deve mancare, se
consideriamo poi che di per se l’originale è già un’opera intensa.
Come
dice Lorenzo Giovagnoli: “Solo la bellezza potrà salvarci dall’orrore dei nostri
giorni”, è vero e sottolineo. Godiamoci quindi “Stazione Getsemani XXV”, perché
aiuta a farci stare bene. MS
(Versione del brano originale dell'anno 1999)
Versione Inglese:
ODESSA – Stazione Getsemani XXV
Lizard Records - Open Mind
Distribution: Ma.Ra.Cash Records
Genre: Hard Prog
Support: cd - 2024
Reviewing Odessa for me is always a great emotion,
because I have followed them since their first steps occurred in 1998, and to
see them grow exponentially is a really strong pleasure. Lorenzo Giovagnoli's
band over time has been stingy with accomplishments, only three albums to date,
but all of extreme quality. The proposed Hard Prog is enhanced by the splendid
voice of Lorenzo, who very often rises to high heights, attempting approaches
close to Demetrio Stratos (Area). The debut record bears the very title of “Stazione
Getsemani” (Mellow Records) and was released in 1999, followed by “L'Ultimo
Giorno” (2009 - Lizard Records) and “L'Alba Della Civiltà” (2022 - Lizard
Records). The band's live activity is interesting, with the band touching
nations such as France, Mexico as well as a collaboration with Ian Paice of
Deep Purple, as well as many dates in Italy.
Compared to the debut, Odessa has a different lineup,
now consisting of Lorenzo Giovagnoli (vocals and keyboards), Giulio Vampa
(guitar and backing vocals), Valerio De Angelis (bass and backing vocals),
Marco Fabbri (drums and backing vocals), and Gianluca Milanese (flute).
For the twenty-fifth anniversary of the debut
“Gethsemane Station” comes Marina Montobbio's idea to make the band resonate
with the record, and Giovagnoli doesn't beg twice, given the new line up and
the years of experience behind it.
Everything is taken care of down to the last detail, including the
stunning cover artwork taken from Silvano Braido's canvas entitled “Indifferenza
Per La Crocifissione”. The inner booklet is embellished with beautiful photos
taken by Francesco Renne.
When the artwork merges with the music, it becomes an
added value to the final product, the image/band association are a proven
formula that has often led to time myths. It is a system that many bands have
carried on over the years, and I would add with just cause.
The professional effort of Giorgio Brugnone for the
final mix and Loris Furlan for the success of the product should be noted.
It's up to “Esilio” to make the freshness brought to
the new look, while Giovagnoli's voice seems to mature further. The sound has
its vintage pull, broken up by the Jazz interlude where it is impossible to
keep your foot still. Every instrument is a protagonist in one way or another,
confirming the amalgam achieved. The Gilmour-esque (Pink Floyd) guitar solo is
punchy, while the flute is nothing but icing on the cake.
So much history in just over five minutes.
The technique comes out powerfully in “Di Buio E Luce
(Pt1)”, to be listened to carefully in all the mood passages. There are
callbacks to the past in the album, two immortal classics of Italian Prog,
“Alzo Un Muro Elettrico” by Rovescio Della Medaglia and “Caronte” by Trip, both
revised with strong personality. Personally, the track I enjoyed the most is
“L'Incontro (Stratosfera, L'Angelo)”, with the chilling intro reminiscent of
Demetrio Stratos.
This new version is a treat that no lover of classic
Prog should miss, if we then consider that in itself the original is already an
intense work.
As Lorenzo Giovagnoli says, “Only beauty can save us
from the horror of our days,” is true and I emphasize. So let us enjoy “Stazione
Getsemani XXV,” because it helps to make us feel good. MS
Ciao Massimo sei sempre sul pezzo ma quanta musica ascolti e dove la vai a trovare . Odessa grande band e grande Musica li ho incontrati a settembre a Veruno , bravissimi ragazzi che ci deliziano con la loro musica ancora oggi .
RispondiEliminaGiuseppe Rainoldi
Ciao Giuseppe, grazie per l'apprezzamento. Mi documento e ho la fortuna di essere in contatto con molte case discografiche e artisti. Tuttavia il mio è un lavoro di ricerca decennale, è la passione che mi spinge. Non dimentico neppure gli anni passati a scrivere su Flash e gli speciali su Rock Hard, e poi Andromeda, Rock Impressions, Progawards, insomma ho parecchi canali a mia disposizione. Si, gli Odessa sono dei bravissimi ragazzi e si meritano tutte le attenzioni del caso. Un abbraccio.
RispondiElimina