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lunedì 10 febbraio 2014

Daniele Liverani

DANIELE LIVERANI – Fantasia
SG Records
Genere: Neo Classic Metal
Supporto: CD – 2013



Per la gioia degli estimatori del Metal Prog e del virtuosismo, vi annuncio il ritorno del talentuoso chitarrista degli Empty Tremor, Khymera, Twinspirit, Cosmics e Prime Suspect, Daniele Liverani.
Molto attivo nell’ambito, Liverani riesce sempre a stupire per creatività, basti ricordare l’ambizioso progetto “Genius Rock Opera” per relegarlo fra i più interessanti artisti italici. Sono anche passati quasi due anni dal precedente “Eleven Mysteries”, altro disco ben recensito dalla critica del momento.
Molto spesso capita a noi recensori di scrivere che la tecnica asfissiante per un disco è una pecca, in alcuni casi corrisponde a realtà, affossare buone melodie in vorticose scale può risultare piacevole su un brano, su due, poi scatta il nervosismo ed il fastidio. Ma è vero altresì che chi non adopera la tecnica al 90% delle volte è perché non la possiede. Le idee fanno la differenza.

“Fantasia” è un disco Liverani, oramai vero e proprio marchio di fabbrica e punto di riferimento per un genere come il Metal Prog neoclassico non solo italiano. Da sottolineare immediatamente il fatto che pur essendo la chitarra protagonista, c’è vetrina per tutte le strumentazioni, tanto da farmi dire che il lavoro risulta corale. Anche la qualità sonora è un altro punto a favore, così l’artwork fantasy di Nello Dell’Omo. Con Liverani ci sono Marco Zago alle tastiere, Nicolò Vese al basso ed alla batteria Simon Ciccotti. Undici sono i brani contenuti, ad iniziare da “Unbreakable”, un attacco che trasuda epicità, fra rullate, melodie e scale. “E’ uno scherzo!” ci svela la voce narrante all’inizio di “Joke”, in effetti la giocosità la si intravede nella spensieratezza del motivo, più solare ed orecchiabile anche nel refrain. Un Liverani più riflessivo in ”Peacefully”, mostra la tecnica ma anche la sua cultura musicale che in questo caso va a pescare anche negli anni passati e nel Prog. In “Apocalypse” sembra che l’artista abbia quasi timore di lanciarsi in vertiginose scale, l’intelaiatura del brano lo richiederebbe anche, ma evidentemente  Liverani è consapevole di non voler saturare l’ascolto e il tutto viene centellinato soltanto al momento opportuno. Questo a mio avviso è il vero senso di maturità di un artista. Solo per pochi. Su “Daylight” ritorna il discorso fatto per “Peacefully”, mentre “Gigantic” alza i toni, granitica proprio come il titolo suggerisce. Tutta questa musica riesce a far mettere in moto la fantasia di chi ascolta, ed è così che ci si rende conto del messaggio profetico del titolo. Semplicemente deliziosa “Black Horse”, toccante e profonda, sembra quasi che ci guardi negli occhi con intensità. Altro momento toccante è “Heaven”, mentre  “Rage” chiude il disco scorrazzando a dovere sulle scale del pentagramma, come a dire: “Alla fine, lasciatemi sfogare! Questa è per me!”. In realtà è per tutti, un disco che accomuna molti ascoltatori, sono certo anche di quelli che non digeriscono Metal, perché qui le dosi sono giuste e come ho detto in precedenza, l’artista maturo lo si evince da questi particolari. Io non posso che complimentarmi e …caspita, è passata quasi un ora e non me ne sono neppure accorto! (MS)

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