Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

domenica 29 giugno 2025

I Giullari Di Corte

I GIULLARI DI CORTE – Via Fulton 4
Areasonica Records
Genere: Rock Progressivo
Supporto: digital – 2025





Quando leggo un nome come I Giullari Di Corte, già intuisco dove la musica va a parare. Se poi guardo anche la copertina, i miei sospetti si fanno ancora più marcati. Il trio di San Giovanni in Persiceto (BO) non è comunque nuovo alla scena tipica del Rock Progressivo italiano ispirato ai tempi che furono, infatti nel 2020 esordiscono con “Presa Di Coscienza”, anche se la data di nascita della formazione risale al 2002. Nel 2003 registrano il demo “In Una Notte Di Tempesta”. I Bolognesi, dopo alcune defezioni, oggi sono composti da Alessio De Angelis (batteria, voce), Matteo Ballestrazzi (basso, voce), e Paolo Zacchi (chitarre, tastiere, voce).
Dalla musica che realizzano si possono intuire le basi stilistiche ispirate ai gruppi italiani degli anni ’70, soprattutto delle cosiddette “band minori”, ma non per qualità quanto per scarsa distribuzione. Per fortuna nel tempo molti album sono stati ristampati a prezzi più ragionevoli. A seguire intuisco il Neo Prog degli anni ’80, ma potremmo stare qui a fare centinaia di accostamenti, per cui mi appresto alla descrizione dell’ascolto.
 “Via Fulton 4” si apre con “Genesi”, fra tuoni e vento si frappongono le tastiere di Paolo Zacchi sino all’intervento della batteria. Il cantato è perentorio, recitativo, con quell’enfasi che ricalca il periodo suddetto. La tecnica strumentale è essenziale allo scopo, senza mai fare il passo più lungo della gamba. Ovviamente ci sono i cambi di tempo, a tratti anche prossimi al Neo Prog e fanno bene, perché danno all’insieme un tocco di freschezza aggiunta. Questa considerazione la traggo anche dall’ascolto dell’assolo di chitarra finale.
Interessante la strumentale “Fatto, Sfatto E Soddisfatto”, dove i primi IQ mi si presentano inevitabilmente alla memoria. 
Più Hard Prog, grazie anche al suono Hammond, “La Corsa Sul Tempo”, ritmata e coinvolgente nell’incedere ma anche intrigante nel passaggio cantato.
Il titolo “Shine On You Crazy Divac” suggerisce molto… E così è… Un altro lato de I Giullari Di Corte, quello della passione per i Pink Floyd. Inutile dire che la chitarra elettrica è la protagonista in un andamento psichedelico sopra l’immancabile base di tastiere e su una ritmica alla Nick Mason. Ma la band non si accontenta di citare, bensì nel proseguimento crea e muta, dirigendo lo sguardo nuovamente nell’Hard Prog. Segue “Giullare”, loro carta d’identità mostrata a tutti con orgoglio e divertimento. Energica “Venerdì”, una botta di vita Rock che esula dall’intero disco. Il basso di Ballestrazzi apre “Il Cappellaio Matto” in un andamento quasi Reggae e il mondo dei Giullari diventa sterminato. E vai di chitarra elettrica!
La chiusura spetta a “Che Fine Ha Fatto La Signora Colombo?”, un brano rassicurante negli intenti.
La registrazione è fedele ai tempi passati, probabilmente effettuata proprio per raggiungere questo scopo. Gli estimatori di questa musica avranno di che ascoltare, chi invece cerca nel Prog l’innovazione di certo resterà a bocca amara, ma in fin dei conti la musica ha come scopo l’emozione, e in “Via Fulton 4” non manca di certo. MS



 



Versione Inglese:


I GIULLARI DI CORTE – Via Fulton 4
Areasonica Records
Genre: Progressive Rock
Support: Digital – 2025


When I read a name like I Giullari Di Corte, I already get an idea of where the music is headed. If I also look at the cover art, my suspicions become even stronger. The trio from San Giovanni in Persiceto (BO) is no stranger to the typical Italian Progressive Rock scene inspired by the past, as they debuted in 2020 with "Presa Di Coscienza", although the formation's birthdate dates back to 2002. In 2003, they recorded the demo "In Una Notte Di Tempesta". The Bolognese musicians, after some departures, are now composed of Alessio De Angelis (drums, vocals), Matteo Ballestrazzi (bass, vocals), and Paolo Zacchi (guitars, keyboards, vocals).
From the music they create, one can sense the stylistic foundations inspired by Italian groups from the 1970s, especially the so-called "minor bands", not for quality but due to limited distribution. Fortunately, over time, many albums have been reissued at more reasonable prices. I also sense the Neo Prog of the 1980s, but we could make hundreds of comparisons, so I'll proceed to describe the listening experience.
"Via Fulton 4" opens with "Genesi", where keyboards by Paolo Zacchi intervene between thunder and wind, followed by the drums. The vocals are peremptory, recitative, with an emphasis that echoes the aforementioned period. Instrumental technique is essential to the purpose, never overstepping its bounds. Time signature changes are obviously present, sometimes even close to Neo Prog, and they do well because they add a touch of freshness to the whole. I also draw this conclusion from listening to the final guitar solo.
Interesting is the instrumental "Fatto, Sfatto E Soddisfatto", where the first IQ inevitably comes to mind.
More Hard Prog, thanks also to the Hammond sound, is "La Corsa Sul Tempo", rhythmic and engaging in its pace but also intriguing in the sung passages.
The title "Shine On You Crazy Divac" suggests a lot... And so it is... Another side of I Giullari Di Corte, that of their passion for Pink Floyd. Needless to say that the electric guitar is the protagonist in a psychedelic pace above the inevitable keyboard base and on a rhythm à la Nick Mason. But the band doesn't just cite; they create and mutate, directing their gaze again towards Hard Prog. "Giullari" follows, their identity card shown to all with pride and amusement. Energetic "Venerdì", a shot of Rock life that stands out from the entire disc. Ballestrazzi's bass opens "Il Cappellaio Matto" in an almost Reggae pace, and the world of Giullari becomes boundless. And go with electric guitar!
The closing track is "Che Fine Ha Fatto La Signora Colombo?", a reassuring song in its intentions.
The recording is faithful to the past, probably done to achieve this purpose. Fans of this music will have plenty to listen to; those who seek innovation in Prog will certainly be disappointed, but ultimately, music's purpose is to evoke emotion, and "Via Fulton 4" certainly doesn't lack that. MS








2 commenti:

  1. I Giullari di Corte9 luglio 2025 alle ore 22:32

    Ciao Max, grazie della recensione, tuttavia c'è un errore: cantiamo tutti e tre, ognuno la sua traccia, non è solo Paolo alla voce, abbiamo tre voci molto differenti, difficile confonderle!

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  2. Ciao. Non vedo dove ho detto che canta uno solo, si legge che "Il cantato è perentorio, recitativo, con quell’enfasi che ricalca il periodo suddetto.".

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