RACCOMANDATA RICEVUTA RITORNO – In
Fuga
AMS Records
Genere: Rock Progressivo / Hard
Prog
Supporto: cd / vinile / Bandcamp –
2025
La
storia del Progressive Rock Italiano è costellata di strani fenomeni, uno fra questi
è l’impossibilità di comprendere il perché una band non abbia riscontrato il
successo che avrebbe meritato. Chiaramente penalizzato a prescindere negli anni
’70 è colui che è stato mal distribuito o prodotto in poche copie, ma
successivamente con l’avvento d’internet e i canali musicali anche gratuiti,
abbiamo avuto la possibilità di riascoltare e magari anche di acquistare un
determinato disco. In definitiva, errare è umano, perseverare è diabolico.
Eppure,
seppur non in maniera eclatante, i romani Raccomandata Ricevuta Ritorno del
pittore e cantante Luciano Regoli (ex Ritratto Di Dorian Gray) entrano nella
leggenda dei grandi attraverso un album strepitoso del 1972 intitolato “Per...
Un Mondo Di Cristallo”. In più posso anche sottolineare che la voce di Regoli è
una delle poche all’altezza della musica proposta, fatto abbastanza raro nel
campo di questo genere, dove i bravi vocalist si contano nelle dita di una
mano. Non a caso i RRR subiscono nel tempo un lunghissimo stop (dopo la
scissione, Regoli e Civitenga formarono i Samadhi) per poi riformarsi nel 2010
con il nome La Nuova Raccomandata Ricevuta Ritorno e rilasciare il bellissimo
album “Il Pittore Volante” (AMS Records). Passano altri lunghi dieci anni per
poterli riascoltare con un EP intitolato “Nel Rock” (BTF/AMS Records), poi di
nuovo una lunga pausa.
Con
Regoli ci sono oggi gli affidabili e storici amici Walter Martino (batterista
di Goblin, Libra e molti altri) e Nanni Civitenga (bassista della Raccomandata
sin dalle origini), assieme a loro un nutrito gruppo di ospiti che vanno da
Fabio Alessandrini (batteria), Jonathan Frassini (tastiere), Massimiliano
Castellani (chitarre), Barbara Barbato (soprano), Lorenzo Milone (chitarre),
Alessandro Tomei (sax), Nicola Distaso (chitarre), Marco Sodano (violino),
Mario Schirilò (chitarra), e il mitico Claudio Simonetti (Goblin) all’Hammond
B3.
Sei
sono le canzoni che formano “In Fuga”, e quando la puntina scende nel solco
iniziale di “Incubo”, è subito magia. Il sound è necessariamente più moderno
rispetto il canonico Progressive Rock, e mantiene intatta l’energia dell’Hard
Prog della band. Regoli sale immediatamente in cattedra con la sua
inconfondibile voce, mentre le chitarre di Castellani rilasciano un riff
micidiale. Ritmica sostenuta e un buon assolo di tastiere fanno di “Incubo” un
bel biglietto da visita, tanto da ricavarne anche un video. Piccole gocce di
Deep Purple cadono nella composizione rendendola in alcuni frangenti prossima
agli anni ’70 in un ottimo equilibrio fra passato e presente.
Le
campane del Big Ben aprono “Mary Reilly”, canzone più articolata dotata di un
velo di oscura malinconia. Qui l’interpretazione vocale raggiunge un’enfasi acuta
perfettamente incastonata nel greve contesto. La sezione archi si da staffetta
con la chitarra elettrica di Milone che sfoggia un’ottima tecnica individuale
in una prova struggente, così per il sax di Tomei.
Il
lato A del vinile si chiude con i sette minuti di “Sognando”, altra perla di
Regoli che si cimenta in una prova sentita e dal sapore vintage. Un’amara
considerazione esistenziale in cui un uomo si strugge fra il sogno di volare e
la cruda realtà. In questo caso i RRR si approcciano verso il mondo classico
della canzone.
Il
lato B inizia con “Nubiano” fra coralità, ritmiche martellanti, e giochi di
eco. Il pezzo è intriso d’intensità grazie soprattutto ai buoni arrangiamenti, in
pieno stile RRR.
Seguono
i nove minuti abbondanti di “Ancora l’Ombra” (richiamo al brano del 1972), qui si può apprezzare un bel
balzo temporale grazie all’Hammond di Simonetti che mette in luce i migliori
momenti dei primi anni ’70. Poi quando le chitarre di Castellani e Schilirò si
lanciano nei solo, è impossibile tenere buoni i peli della pelle. Questo brano,
spezzato a metà da un intermezzo narrato e dal sax, è uno dei momenti più alti
di “In Fuga”. Violino, fiati, archi, flauto e congas impreziosiscono questa
meraviglia.
La
conclusione spetta alla breve “Sandrina”, composizione registrata live dallo
stesso Regoli alla voce e chitarra.
In
definitiva questo ritorno dei RRR è proprio come un quadro, dove l’artista
riesce a disegnare scenari graffianti e allo stesso tempo dai colori tenui. Un
disco che non smetteresti mai di ascoltare e, credetemi, se vi dico che acquista
valenza ascolto dopo ascolto. Mi auguro di incontrare un’opera del genere in
tempi più ristretti, anche perché la band deve raccogliere i giusti consensi
dalle loro idee, l’olimpo dei leggendari ha riservato sicuramente un posto
anche per loro. E’ dovuto. MS
VIDEO RECENSIONE
Versione Inglese:

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