THE
IKAN METHOD - Perfect Tyranny
Autoproduzione
Genere: Neo Prog
Supporto: Bandcamp / cd – 2024
E’
interessante costatare come siamo tutti polemici nei confronti della
tecnologia, specialmente quella on line, per poi usufruirne a scopi che
sembrano essere un punto di non ritorno della nostra esistenza. Se non siamo social,
ci sentiamo esclusi dal mondo, tutto si fa on line, dalla spesa alle ricette,
dalle autoproduzioni alle prenotazioni, insomma, siamo contestatori e assidui usufruenti.
Abbiamo paura di essere controllati (ed è vero), ma non possiamo più farne a
meno. Can che abbaia non morde? Quest’argomento è oramai annoso, tuttavia viene
preso come punto di riferimento da molti artisti, specialmente in ambito
musicale, i quali dedicano spesso concept al riguardo. L’individuo è trattato
come un’entità che deve essere controllata e educata a consumare, Pier Paolo
Pasolini aveva previsto ciò già negli anni ’70. La band di Alessandria e Savona del batterista
Luca Grosso (Beggar's Farm, Marcello Chiaraluce Band, Narrow Pass, The
Rome Pro(g)ject, etc.), approfondisce l’argomento attraverso il secondo album
da studio dopo “Blue Sun” (MaRaCash Records – 2020) intitolato “Perfect Tyranny”.
Con
lui suonano Giulio Smeragliuolo (chitarre), Davide Garbarino (voce), Fabio
Zunino (basso), e Andrea Protopapa (tastiere), oltre che avvalersi della
collaborazione di Piergiorgio Abba (tastiere in "Just A Matter Of Time"),
e Giacomo Grosso (flauto in “Perfect Tyranny").
La
copertina dell’album parafrasa un’inesorabile messa sotto scacco, un messaggio
forte e chiaro su cui riflettere. Le dieci canzoni contenute, propongono uno
stile che staziona nel range anni ’80 e ’90 fra Neo Prog, AOR e qualche piccola
puntata nel Metal Prog. Le tastiere iniziali di “Enemy Within” immergono
immediatamente nel contesto in stile Arena, quando poi sopraggiunge la chitarra
elettrica, il quadro è completo. La prova vocale di Davide Garbarino sposa in
pieno la causa, dove non esulano gli stop & go strumentali che rendono il
brano interessante per metrica.
La
qualità dell’incisione è buona, il suono è cristallino tanto che gli strumenti
sono ben distinti fra di loro e non impastati in un sound oscuro come qualche
volta è capitato di ascoltare in alcuni lavori passati del genere. L’assolo di
tastiere in “Different Worlds” riporta nel mondo dei Marillion era Fish, mentre
il ritornello gioca con l’AOR. Non mancano puntate nel territorio IQ come nel
caso di “1984”, uno strumentale che dona vigore e vastità sonora. E’ attraverso
“Nothing” che la band palesa il proprio interesse per le composizioni dal gusto
ricercato, dove a metà del brano gli strumenti dialogano fra di loro con
maestria, a testimonianza di una sinergia coesa fra i componenti.
La
title track è la perla dell’album, suddivisa in cinque movimenti per una durata
complessiva di undici minuti abbondanti di storia del Prog Rock. Gradevole
canzone “Hero For A Day”, più sinfonica “Tell Me The Truth”. Altra perla del
disco s’intitola “The Flood”, ben arrangiata anche nelle coralità di fondo,
segue la vigorosa “Just A Matter Of Time” che lascia spazio alla conclusiva “Soul
Damage”, degna conclusione di un disco ricco d’idee e buone soluzioni. Di certo
se questo fosse stato un lavoro di una band inglese, ora saremmo qui a tessere
lodi a profusione, in quanto sappiamo bene di essere esterofili a prescindere,
invece no, i The Ikan Method sono italiani e di questo dobbiamo andarne
orgogliosi. Un disco che tiene in salute il nostrano Neo Prog ricco di storici
richiami ma anche di freschezza mediterranea. Un piacere ascoltarlo. MS
Versione Inglese:
THE IKAN METHOD - Perfect Tyranny
Self-production
Genre: Neo Prog
Support: bandcamp / cd - 2024
It is interesting to note how controversial we all are
about technology, especially online technology, and then use it for purposes
that seem to be a point of no return in our existence. If we are not social, we
feel excluded from the world, everything is done online, from grocery shopping
to recipes, from self-productions to bookings, in short, we are protesters and
assiduous users. We are afraid of being controlled (and it's true), but we
can't help ourselves anymore. Doesn't the barking dog bite? This topic is now
long-standing, yet it is taken as a point of reference by many artists,
especially in music, who often devote concepts to it. The individual is treated
as an entity that must be controlled and educated to consume; Pier Paolo
Pasolini predicted this back in the 1970s. The Alessandria and Savona band of drummer Luca
Grosso (Beggar's Farm, Marcello Chiaraluce Band, Narrow Pass, The Rome
Pro(g)ject, etc.), delves into the topic through their second studio album
after “Blue Sun” (MaRaCash Records - 2020) entitled “Perfect Tyranny”.
Playing with him are Giulio Smeragliuolo (guitars),
Davide Garbarino (vocals), Fabio Zunino (bass), and Andrea Protopapa
(keyboards), as well as enlisting the collaboration of Piergiorgio Abba (keyboards
in “Just A Matter Of Time”), and Giacomo Grosso (flute in “Perfect Tyranny”).
The album cover paraphrases an inexorable put-down, a
strong and clear message to ponder. The ten songs contained, offer a style that
is stationed in the 80s-90s range between Neo Prog, AOR, and a few small dabs
in Metal Prog. The opening keyboards of “Enemy Within” immediately immerse in
the Arena-style context, when the electric guitar then overtakes, the picture
is complete. Davide Garbarino's vocal rehearsal fully espouses the cause, where
instrumental stop & go's that make the song interesting metrically do not
escape.
The quality of the recording is good, the sound is
crystal clear so much that the instruments are distinct from each other and not
jammed in a dark sound as sometimes happened to be heard in some past works of
the genre. The keyboard solo in “Different Worlds” brings one back into the
world of Marillion era Fish, while the refrain plays with AOR. There is no
shortage of stakes in IQ territory as in the case of “1984,” an instrumental
that lends vigor and sonic vastness.
It is through “Nothing” that the band manifests its
interest in tasteful compositions, where midway through the song the
instruments dialogue with each other masterfully, testifying to a cohesive
synergy among the members.
The title track is the pearl of the album, divided
into five movements for a total duration of eleven full minutes of Prog Rock
history. Pleasant song “Hero For A Day”, more symphonic “Tell Me The Truth”.
Another gem of the record is entitled “The Flood”, well arranged also in the
background choruses, followed by the vigorous “Just A Matter Of Time”, which
gives way to the concluding “Soul Damage”, a worthy conclusion to a record full
of ideas and good solutions. Surely if this had been a work by an English band,
we would now be here singing praises in profusion, as we know very well that we
are foreigners regardless, but no, The Ikan Method are Italian and of this we
should be proud. A record that keeps our local Neo Prog healthy full of
historical references but also of Mediterranean freshness. A pleasure to listen
to. MS
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