AGUSA – Noir (OST)
Kommun2
Genere: Psichedelia – Progressive Rock
Supporto: cd / vinile – 2024
Attraverso
la musica degli svedesi Agusa s’intraprende un percorso mentale, dove la
fantasia riesce a liberarsi in evoluzioni pindariche atte a uno stato d’animo
sereno. Questo è il potere della Psichedelia, un genere che non tradisce mai,
specie se i punti di congiunzione con il Progressive Rock sono evidenti, come
per esempio nell’uso del flauto.
Gli
Agusa si fondano a Malmö nel 2013, inizialmente composti da Tobias Pettersson
(basso), Mikael Ödesjö (chitarra), Dag Strömkvist (batteria) e infine Jonas
Berge (organo). Alcuni di loro sono noti anche per aver
collaborato con band come Sveriges Kommuner & Landsting, Kama Loka e
Hoofoot. L’approccio stilistico è dettato dall’ improvvisazione, un lasciarsi
andare senza freni per raggiungere solitamente un risultato fresco oltre che
armonioso. Non soltanto ambientazioni oscure come la musica dei paesi nordici
ci ha abituati, bensì squarci pastorali e sereni infarciscono solitamente le
composizioni che si legano fra di loro come in una sorta di lunga suite. Oggi
sono un quintetto formato da Mikael Ödesjö (chitarra), Nicolas Difonis
(batteria, voce), Jenny Puertas (flauto, voce), Simon Ström (basso), e Roman
Andrén (tastiere).
“Noir
(OST)” è il sesto album, e dimostra un fervido periodo d’ispirazione, un
ritrovato equilibrio d’intenti oltre che una maturazione degna di una buona
personalità. Venti sono le canzoni, incastrate fra di loro come in un grande
puzzle, tutte di breve durata, varianti dai due minuti abbondanti ai quattro; questo
modus operandi permette al disco di scorrere velocemente senza importanti
momenti di stanca. La chitarra e il flauto sono solitamente i protagonisti
indiscussi, anche se le tastiere riescono a legare il tutto e donare al sound
quel fascino che sembrerebbe provenire direttamente dagli anni ’70.
Ora
dipende da cosa si desidera dalla musica, gli Agusa dipingono tasselli a se
stanti per un insieme in cui la cultura dei strumentisti fuoriesce allo
scoperto grazie a un mix di generi in cui a breve tratti spunta anche il Jazz,
questo per venire incontro a tutti quelli che desiderano dall’ascolto un
qualcosa d’ impegnativo ma allo stesso tempo di gradevole.
Non
si evidenzia un brano migliore di un altro, qui è l’insieme a collaborare e
riuscire nell’intento, senza mai strafare perché badare al sodo, è quello che
in fondo regala maggiori soddisfazioni. Non esulano richiami a cover come nella
breve “Skånsk Rapsodi nr:1”, o “Vind För Våg”.
Questa
è musica in cui il supporto vinilico aggiunge ulteriore fascino, così che anche
nel 2024 i veri appassionati possono godere di certi rituali che hanno nel cuore.
La
scura copertina rappresentante uno squarcio notturno di un bosco mostra un
intento greve, tuttavia l’album spezzato da voce narrante, si barcamena fra
diversi stati d’animo. Quarantotto minuti scorrono in un lampo, e alla fine
dell’ascolto resto appagato, ma anche incuriosito, tanto materiale da approfondire
e per questo ho voglia di far ripartire la musica. Un particolare non da poco,
visti poi i tempi in cui lo stupore è soffocato dalla banalità quotidiana oltre
che da una tonnellata di realizzazioni inutili. Da godere. MS
Versione Inglese:
AGUSA - Noir (OST)
Kommun2
Genre: Psychedelia - Progressive Rock
Support: cd / vinyl - 2024
Through the music of Sweden's Agusa one embarks on a
mental journey, where the imagination is able to free itself in Pindaric
evolutions apt to a serene state of mind. This is the power of Psychedelia, a
genre that never betrays, especially if the points of conjunction with
Progressive Rock are evident, as for example in the use of the flute.
Agusa was founded in Malmö in 2013, initially
consisting of Tobias Pettersson (bass), Mikael Ödesjö (guitar), Dag Strömkvist
(drums) and finally Jonas Berge (organ). Some of them are also known to have
collaborated with bands such as Sveriges Kommuner & Landsting, Kama Loka,
and Hoofoot. The stylistic approach is dictated by 'improvisation, an
unrestrained letting go to usually achieve a fresh as well as harmonious
result. Not only dark settings as the music of the Nordic countries has
accustomed us to, but rather pastoral and serene glimpses usually infuse the
compositions that bind together as in a kind of long suite. Today they are a
quintet consisting of Mikael Ödesjö (guitar), Nicolas Difonis (drums, vocals),
Jenny Puertas (flute, vocals), Simon Ström (bass), and Roman Andrén
(keyboards).
"Noir (OST)" is the sixth album, and it
demonstrates a fervent period of inspiration, a newfound balance of purpose as
well as a maturation worthy of a good personality. Twenty are the songs, strung
together as in a large jigsaw puzzle, all of them short in duration, varying
from a good two minutes to four; this modus operandi allows the album to flow
quickly without major moments of fatigue. The guitar and flute are usually the
undisputed protagonists, although the keyboards manage to tie it all together
and give the sound the charm that would seem to come straight from the 1970s.
Now it depends on what you want from the music, Agusa
paints separate pieces for an ensemble in which the culture of the
instrumentalists comes out into the open thanks to a mix of genres in which
Jazz also pops up in short stretches, this to meet all those who want something
challenging but at the same time pleasant to listen to.
There is not one song that is better than another,
here it is the ensemble that collaborates and succeeds, without ever overdoing
it, because looking after the bottom line is what gives the greatest
satisfaction. There are no exaggerated references to covers, as in the short
"Skånsk Rapsodi nr:1", or "Vind För Våg".
This is music in which the vinyl medium adds further
charm, so that even in 2024 true fans can enjoy certain rituals in their
hearts.
The dark cover depicting a nocturnal glimpse of a
forest shows a grim intent, yet the album broken up by narrative vocals,
juggles several moods. Forty-eight minutes flow by in a flash, and at the end
of the listening I remain fulfilled, but also intrigued, so much material to
delve into and for that I feel like restarting the music. No small detail,
then, given the times when awe is stifled by everyday banality as well as a ton
of useless accomplishments. To enjoy. MS
Bravo Massimo ottima musica e me li gusterò a Veruno
RispondiEliminaGrazie!
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