CELESTE – Echi Di Un Futuro Passato
Mellow
Records
Genere:
Rock Progressive
Supporto:
cd / Bandcamp – 2024
Il
nome di Ciro Perrino (tastiere e voce) nell’ambito del Rock Progressivo
italiano si è fatto noto sin dal 1976, quando esordisce discograficamente con
il suo gruppo Celeste e l’ottimo album “Principe Di Un Giorno”. Trattandosi
della metà inoltrata dei ’70, il genere vive i suoi ultimi momenti di gloria
per lasciare successivamente campo alla Discoteca, il Punk e ancora dopo alla
New Wave, non c’è più campo per la musica per la mente, quella pastorale,
ragionata e ricca di passaggi tecnici, anche per questo il progetto viene al
momento congelato. Grazie a internet negli anni ’90 ritorna l’interesse su
questa musica, così molte band del periodo vintage sentono la volontà di poter
dire di nuovo qualcosa a un pubblico più vasto. E’ anche il caso di Celeste che
nel 1991 rilascia “Celeste II” e nel 1992 “I Suoni in una Sfera (OST)”, il
tutto sempre grazie all’attenta Mellow Records. Ma è nel 2019 che Perrino
manifesta una grande ispirazione, inanellando una serie di dischi dall’alta
qualità artistica, “Il Risveglio Del Principe” (2019), “Il Principe Del Regno
Perduto” (2020), “Celeste With Celestial Symphony Orchestra” (2022) e oggi “Echi
di un Futuro Passato”.
Quello
che colpisce è il crescendo qualitativo di queste realizzazioni, come per un
buon vino rosso che invecchiando migliora la corporatura e il gusto. Oggi
assieme a Francesco Bertone (basso), Enzo Cioffi (batteria), Marco Moro
(flauto, sax), e Mauro Vero (chitarre) ci raccontano una nuova favola suddivisa
in sette brani tutti di lunga e media durata che variano dai sette ai dieci
minuti l’uno. Non mancano special guest che rispondono ai nomi di Marco Canepa (piano),
Sergio Caputo (violino), Paolo Maffi (sax), e Ines Aliprandi (voce). La
copertina dell’album in stile Roger Dean, è affidata a Mauro Degrassi.
Il
sound è sempre lo stesso dagli anni ’70 a oggi, ossia incentrato sul Mellotron,
flauto e chitarra in primis, ecco che qui gli amanti di queste sonorità già
avranno preso nota. Piccole puntate nel Jazz impreziosiscono lo stile che di
suo ha già un buon carattere di base.
Ascoltare
il brano “Pigmenti” è come salire nella macchina del tempo, solo la buona
qualità sonora odierna fa intendere il periodo in cui viviamo. L’andamento jazz
con tanto di fiati è elegante, mentre il punto di forza risiede negli
arrangiamenti ben curati e nell’immancabile mellotron. “Sottili Armonie” è una
mini suite di undici minuti aperta da un piano malinconico e caldo in cui la
ritmica riporta alla memoria i passaggi di certi Pink Floyd datati nel loro
momento più intimistico, periodo “Whis You Were Here”. Il movimento è un buon
palcoscenico per gli assolo strumentali che si danno staffetta fra flauto,
chitarra e basso, le emozioni che scaturiscono sono quindi ad alti livelli.
“Aspetti
Astratti” è uno dei punti gradevoli del disco, fra psichedelia un bell’assolo
di basso e di sax. Tutto sembra apparentemente semplice, in realtà si evince un
grande lavoro di ricerca per le melodie. Con “Attese Sottese” il panorama
diventa pastorale, grazie soprattutto agli arpeggi della chitarra acustica che
dialoga con il piano e il violoncello che fa da base. Il ritmo sale e sul più
bello ecco nuovamente giungere il sax che fa vetrina di se. Qui nel pentagramma
c’è tanto mestiere!
"Misteri
Evoluti" è maggiormente Prog, tanto da farmi ricordare certe Orme degli
anni ’70. Il top si raggiunge attraverso “Madrigale”, straziante in certi
passaggi e impreziosita dalla voce di Ines Aliprandi, vero e proprio strumento
fra gli strumenti. "Circonvoluzioni" ha un grande uso di tastiere,
fra mellotron, piano e hammond, tanta qualità espressa in pochi minuti che
concludono l’album. “Echi Di Un Futuro Passato” è un disco piacevolissimo, da
ascoltare in silenzio, magari in cuffia per assaporarne al meglio le sfumature.
Ancora una volta Celeste riesce a incantare, e questa è senza ombra di dubbio
la musica che ti fa stare bene. MS
Versione Inglese:
CELESTE
– Echi Di Un Futuro Passato
Mellow Records
Genre: Progressive Rock
Support: cd / Bandcamp - 2024
The name of Ciro Perrino (keyboards and vocals) in the
sphere of Italian Progressive Rock has been well known since 1976, when he made
his discographic debut with his band Celeste and the excellent album
"Principe Di Un Giorno". Being the mid-late 70s, the genre lives its
last moments of glory to leave later field to Disco, Punk and still later to
New Wave, there is no more field for music for the mind, the pastoral, reasoned
and rich in technical passages, also for this reason the project is frozen at
the moment. Thanks to the Internet in the 1990s interest in this music returns,
so many bands from the vintage period feel the desire to be able to say
something again to a wider audience. This is also the case for Celeste, which
in 1991 released "Celeste II" and in 1992 "Sounds in a Sphere
(OST)", all again thanks to the attentive Mellow Records. But it is in
2019 that Perrino manifests great inspiration, ringing up a series of records
of high artistic quality, "Il Risveglio Del Principe" (2019),
"Il Principe Del Regno Perduto" (2020), "Celeste With Celestial
Symphony Orchestra" (2022) and today "Echoes of a Future Past".
What is striking is the qualitative crescendo of these
achievements, as with a good red wine that gets better in body and taste as it
ages. Today together with Francesco Bertone (bass), Enzo Cioffi (drums), Marco
Moro (flute, sax), and Mauro Vero (guitars) they tell us a new fable divided
into seven tracks all of long and medium duration ranging from seven to ten
minutes each. There is no shortage of special guests who answer to the names of
Marco Canepa (piano), Sergio Caputo (violin), Paolo Maffi (sax), and Ines
Aliprandi (vocals). The album cover, in Roger Dean style, is by Mauro Degrassi.
The sound is always the same from the 1970s to the
present, that is, centered on the Mellotron, flute and guitar in primis, here
lovers of these sounds will already have taken note. Small dabs in Jazz
embellish the style, which in itself already has a good basic character.
Listening to the track "Pigmenti" is like
climbing into the time machine, only the good sound quality of today hints at
the period in which we live. The jazzy progression with lots of horns is
elegant, while the strong point lies in the well-rendered arrangements and the
ever-present mellotron. "Sottili Armonie" is an eleven-minute
mini-suite opened by a melancholy, warm piano in which the rhythm brings to
mind passages from certain dated Pink Floyd at their most intimate, "Whis
You Were Here" period.
The movement is a good stage for instrumental solos
that relay between flute, guitar and bass, the emotions that arise are thus at
a high level.
"Aspetti Astratti" is one of the pleasing
points of the record, between psychedelia a nice bass and sax solo. Everything
seems seemingly simple, in fact a great deal of research work for the melodies
is evident. With "Attese Sottese", the scenery becomes pastoral,
thanks mainly to the arpeggios of the acoustic guitar that dialogues with the
piano and the cello that acts as a base. The pace picks up and at the most
beautiful here again comes the sax that showcases itself. There is a lot of
craft here in the stave!
"Misteri Evoluti" is more Prog, so much so
that it reminds me of certain Orme from the 1970s. The top is reached through
"Madrigale”, heartbreaking in certain passages and embellished by Ines
Aliprandi's voice, a true instrument among instruments. "Circonvoluzioni"
has great use of keyboards, between mellotron, piano and hammond, so much
quality expressed in a few minutes that conclude the album. "Echi Di Un
Futuro Passato" is a very pleasant record, to be listened to in silence,
perhaps on headphones to best savor its nuances. Once again Celeste manages to
enchant, and this is without a shadow of a doubt music that makes you feel
good. MS
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