Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

venerdì 2 giugno 2023

Le Vele Di Oniride

LE VELE DI ONIRIDE – La Quadratura Del Cerchio
Lizard Records / Dischi Della Locanda Del Vento / Open Mind
Genere: Progressive Rock / Psichedelia
Supporto: digitale - 2023




Il Rock Progressivo italiano è storicamente radicato agli anni ’70, non solo al riguardo dei riferimenti musicali, ma anche per il comportamento distributivo del prodotto. Esclusi i soliti nomi storici che si possono contare nelle dita di due mani, tutti gli altri non hanno fatto che una frugale comparsa. La maggior parte di essi si sono distinti per un disco e via, altri al massimo due, ciò sta anche a giustificare certi prezzi dei LP in prima stampa, perché solitamente editi in poche centinaia di copie. Poi sappiamo bene cosa sia accaduto negli anni ’80, una transizione quasi mortale per il genere e a seguire il ritorno nei ’90, sotto la stimolo delle band nordiche come Anglagard, Anekdoten, Landberk, The Flower Kings etc. Oggi l’andamento è simile, anche se cambiano i supporti, il digitale prende il sopravvento, ma siamo ancora una volta avanti alla musica anni ‘70 presi come grande riferimento, e noi recensori ci troviamo molto spesso a trattare band all’esordio discografico. Come già detto, molte poi spariscono lasciando quel disco o poco più, ciò accade anche negli ultimi decenni, probabilmente il pubblico di nicchia numericamente più di questo non è. Un altro fattore che accomuna ancora una volta i gruppi del passato Prog a quelli moderni sono i nomi che si danno, mai scontati e, generalmente composti di tre parole, probabilmente anche questo è un segnale da mandare a un fans, sta significando che qui c’è del Prog! La cosa che stupisce è la qualità mediamente buona delle realizzazioni, anche se spesso non supportate da una buona voce. Tanti onorevoli debutti a testimonianza che i musicisti sono preparati e con buone idee melodiche, d’altro conto le nostrane case discografiche fanno più del dovuto, scommettendo oggi su una musica che di sicuro è destinata a restare per un pubblico sempre non numeroso, a loro va tutta la mia ammirazione e stima.
Detto questo, mi ritrovo davanti ad un nuovo debutto, questa volta proveniente da Imola, loro si chiamano Le Vele Di Oniride e sono formati da Nello De Leo (chitarre, cori), Francesco Ronchi
(voce, cori), Lorenzo Marani (basso), Jacopo Cenesi (batteria) e Cristiano Costa (tastiere, sintetizzatori, pianoforte). La Lizard non è nuova nell’accompagnare il supporto ottico con buoni packaging, qui cartonato con le figure create da Egidio Marullo perfettamente inserite nel contesto sonoro.
Il sound proposto fa staffetta fra suoni Dark e passaggi prettamente storici nel Prog anni ’70, immaginate di miscelare la Premiata Forneria Marconi al Biglietto Per L’Inferno, quelli dal sound Hard Prog, il tutto condito con un poco di Psichedelia. Le Vele Di Osiride si spiegano per salpare nella musica attraverso “Sogni Infranti”, quasi otto minuti di musica ragionata e allo stesso tempo diretta senza troppi fronzoli. Sono quei brani che ti fanno amare il genere senza compromessi. Le parti strumentali sono il piatto forte, anche se la voce di Francesco Ronchi è una volta tanto sopra la media del genere. Tanta storia fra le note, e anche freschezza, un approccio giusto che sicuramente farà la gioia dell’ascoltatore. L’Hammond ruggisce, così i synth. Un arpeggio Neo Prog dal profumo “He Knows You Know” dalla Marillioniana memoria apre “L’Illusione Dell’Oblio”.  Cambi di ritmo e di umore fanno scorrere il tempo tanto che cinque minuti mi sembrano uno. “Catarsi” rispecchia a pieno gli stilemi del Prog, questa volta la chitarra di sottofondo riporta ai tempi dei Genesis Gabrielliani. Le ampie ripartenze strumentali dall’ampio respiro sono la carta vincente delle canzoni, anche se ancora una volta il piacere dell’ascolto vocale è intenso. Intrigante “Apologia Di Reato” dove si possono ascoltare perfino effluvi arabeggianti. D’atmosfera l’inizio di “Isolazione”, altra vetrina delle capacità sia tecniche che di composizione da parte dei musicisti che tendono a non annoiare mai l’ascoltatore. Ritmo per “Madri Di Niente, Figli Di Nessuno” e qui fanno capolini i citati Biglietto Per L’Inferno. Nuovamente le tastiere ricoprono un ruolo importante, così l’interpretazione vocale (anche effettata), sentita e recitata. E come si dice in latino, dulcis in fundo, “Miraggi Remoti” non a caso è il pezzo che ho gradito maggiormente.
Mi ritrovo infine a tessere le lodi all’ennesimo debutto discografico nel Progressive Rock Italiano ma questa volta auguro ai bravi Le Vele Di Osiride di non arrenarsi nel pantano del passato che nel tempo dimostra di relegarti solamente a gruppo di nicchia. Per fare questo bisogna osare molto e la band di Imola le carte in regola ne hanno da vendere, se così è l’inizio, le premesse ci sono tutte. MS




Versione Inglese:


 
 
 LE VELE DI ONIRIDE - La Quadratura Del Cerchio
Lizard Records / Dischi Della Locanda Del Vento / Open Mind
Genre: Progressive Rock / Psychedelia
Support: digital – 2023
 
Italian Progressive Rock is historically rooted in the 1970s, not only in regard to musical references, but also in the distribution behavior of the product. Excluding the usual historical names that can be counted in the fingers of two hands, all others have made but a frugal appearance. Most of them stood out for one record and away, others at most two; this also stands to justify certain prices of first-press LPs because they were usually issued in a few hundred copies. Then we know well what happened in the 1980s, an almost fatal transition for the genre, followed by a comeback in the 1990s, under the stimulus of Nordic bands such as Anglagard, Anekdoten, Landberk, The Flower Kings etc. Today the trend is similar, although the media change, digital takes over, but we are once again ahead of the 70s music taken as a great reference, and we reviewers find ourselves very often dealing with bands on their recording debut. As already mentioned, many then disappear leaving that record or little more, this happens even in the last decades, probably the niche audience numerically more than that is not. Another factor that again unites past Prog groups with modern ones are the names they give themselves, never obvious and, generally consisting of three words, this is probably also a signal to send to a fan, it is signifying that there is Prog here! What is surprising is the average good quality of the accomplishments, though often not supported by a good voice. So many honorable debuts testifying that the musicians are prepared and with good melodic ideas, on the other hand our own record companies are doing more than their due, betting today on a music that for sure is destined to remain for an always not numerous audience, to them goes all my admiration and esteem.
That said, I find myself in front of a new debut, this time coming from Imola, they are called Le Vele Di Oniride and are formed by Nello De Leo (guitars, backing vocals), Francesco Ronchi
(vocals, backing vocals), Lorenzo Marani (bass), Jacopo Cenesi (drums) and Cristiano Costa (keyboards, synthesizers, piano). Lizard is no stranger to accompanying the optical medium with good packaging, here hardback with figures created by Egidio Marullo perfectly placed in the sound context.
The proposed sound relays between Dark sounds and purely historical passages in 70s Prog, imagine mixing Premiata Forneria Marconi with Biglietto Per L'Inferno, those with a Hard Prog sound, all seasoned with a little Psychedelia. The Sails Of Osiris unfurl to set sail in the music through "Shattered Dreams," almost eight minutes of reasoned yet straightforward music without too many frills. It is those tracks that make you love the genre without compromise. The instrumental parts are the highlight, although Francesco Ronchi's vocals are once in a while above average for the genre. Lots of history between the notes, and freshness too, a right approach that is sure to delight the listener. The Hammond roars, so do the synths. A Neo Prog arpeggio with the scent of "He Knows You Know" from Marillionian memory opens "The Illusion Of Oblivion."  Changes of rhythm and mood keep the tempo moving so much that five minutes feels like one. "Catharsis" fully reflects the styles of Prog, this time the background guitar takes one back to the days of Gabriellian Genesis. The wide-ranging instrumental restarts are the songs' trump card, though once again the vocal listening pleasure is intense. Intriguing "Apologia Di Reato" where even arabesque effluvia can be heard. Atmospheric is the beginning of "Isolation," another showcase of both technical and compositional skills on the part of the musicians who tend to never bore the listener. Rhythm for "Mothers Of Nothing, Sons Of Nobody" and here the aforementioned Ticket To Hell peeps in. Again the keyboards play an important role, so does the vocal performance (also effected), heartfelt and acted. And as they say in Latin, dulcis in fundo, "Miraggi Remoti" not surprisingly is the piece I enjoyed the most.
Finally, I find myself singing the praises to yet another recording debut in Italian Progressive Rock but this time I wish the good Le Vele Di Osiride not to arrenge in the quagmire of the past that over time proves to relegate you only to a niche band. To do this you have to dare a lot and the band from Imola have the cards to spare, if this is the beginning, the premises are all there. MS 




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