HOMUNCULUS RES – Ecco L’Impero Dei
Doppi Sensi
Altrock / Ma.Ra. Cash
Genere: Scuola Di Canterbury
Supporto: Digitale – cd – 2023
E’
incredibile quante band italiane oggi stiano popolando il mondo del Rock
Progressivo e zone limitrofe, questo a dimostrazione di una vera passione per
la musica cosiddetta “impegnata” mai sopita. L’interesse ricade addirittura
sulla Scuola Di Canterbury, un genere inglese radicato negli anni ’70 e portato
al successo da gruppi come Caravan e Soft Machine, mentre una band della nostra
nazione attenta al fenomeno è stata i Picchio Dal Pozzo. Per concepire e
realizzare questo stile musicale si necessita obbligatoriamente di una buona
tecnica strumentale, le influenze soprattutto Jazz spingono i musicisti a una
prova quantomeno gravosa. Un nome che sicuramente i fans del genere già
conosceranno è quello dei palermitani Homunculus Res, formazione sorta nel 2013
attorno alla figura del cantautore, chitarrista, e tastierista Dario
D'Alessandro. Oggi il gruppo è completato da Davide Di Giovanni (organo, piano,
synth, basso), Mauro Turdo (chitarra), Daniele Di Giovanni (batteria,
percussioni) e Daniele Crisci (basso). Sorprendente è anche la qualità degli
album passati, tutti degni di nota e ben criticati nel web dai siti del
settore, “Limiti All'Eguaglianza Della Parte Con Il Tutto” (2013), “Come Si
Diventa Ciò Che Si Era” (2015), “Della Stessa Sostanza Dei Sogni” (2018), “Andiamo
In Giro Di Notte E Ci Consumiamo Nel Fuoco” (2020) e ora quest’ultimo “Ecco
L’Impero Dei Doppi Sensi”.
L’album
contiene dieci canzoni e inizia con “Il Gran Finale” il quale evidenzia
immediatamente la passione dei musicisti per questa musica, ma anche per alcune
altre band del nostro passato, ossia Premiata Forneria Marconi e Orme.
All’interno suona l’oud (strumento cordofono, membro della famiglia dei liuti a
manico corto) l’ospite James Strain. Ambientazioni serene e spensierate fra i
movimenti acustici in “Quintessenza La La La” ma l’ascolto non contiene nulla
di banale, cambi umorali, il sax di Giorgio Trombino e le tastiere di Massimo
Giuntoli amalgamano maggiormente il suono. Passato e presente si congiungono
attraverso il flauto e del suono synth. Le cavalcate sonore proseguono con “Il
Bello E il Cattivo Tempo”, qui addirittura fa capolino il Beat, e precisamente quello
dei maestri Beatles o se vogliamo anche dei nostri Giganti. Una menzione a parte
per i testi i quali vagano fra universo, assurdità e umanità non cadendo mai
nello scontato. Un altro esempio si ritrova in “Viaggio Astrale Di Una Polpetta”,
colonna sonora per questa favola fantasiosa, dove l’apporto di Dominique
D'Avanzo alla voce e fiati, Giuseppe Turdo ai fiati e di Emanuele
"Sterbus" Sterbini alla voce è fondamentale nella riuscita
dell’insieme. Anche qui… quanta storia dentro! In linea resta “Fine Del Mondo”
che nulla toglie e nulla aggiunge a quanto detto sino ad ora. La chitarra
dell’ospite Marco Monterosso mi richiama alcuni momenti nordici concepiti dai
Landberk. “Pentagono” invece è inizialmente velata di malinconia per poi
giocare con il sillabare del titolo stesso. “Parole E Numeri” è un ulteriore
tuffo nel passato per la gioia dei nostalgici dei tempi che furono, fra Orme e
Beat. Sale il ritmo attraverso “Cinque Sensi” con l’apporto di Alan Strawbridge
alla voce e Giovanni Parmeggiani con moog, e Fender Rhodes. Ulteriore apporto
dei musicisti esterni negli ultimi due brani a partire da “Fiume Dell’Oblio”
dove partecipano Andrea Cusumano al whistle, Dario Lo Cicero al flauto,
bassoon, e trombone, e Mila Di Addario alle tastiere e arpa. Il pezzo è ancora
una volta ricercato con rimandi agli americani Echolyn. Chiude il brano più
lungo del disco “Doppi Sensi” con dieci minuti di grande musica coadiuvata da Federico
Cardaci (digitone, memotron), Luciano Margorani (chitarra) ed Enea Turdo (voce).
Signore
e signori, qui c’è della grande musica fatta con professionalità, anima e
cuore, non esitate ad avvicinarvi al mondo degli Homunculus Res, apparentemente
complesso ma così cristallino che vi sembrerà di bere un bicchiere d’acqua. “Ecco
L’Impero Dei Doppi Sensi” disseta la mente. MS
Versione Inglese:
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