I VIAGGI DI MADELEINE – Tra Luce E
Ombra
M.P.
Records
Distribuzione:
G.T. Music Distribution
Genere:
Hard Prog
Supporto:
cd – 2023
Questo
2023 si sta distinguendo per le buone e numerose uscite musicali in ambito
Progressive Rock Italiano. Il genere dato per finito alla fine degli anni ’70
si è sempre barcamenato sino a oggi con caparbietà e qualità, proprio come un
salmone controcorrente. Nonostante il completo disinteresse dei grandi media,
il Prog vive e regala sempre nuove emozioni, ovviamente mutando anche pelle riguardo
ai tempi che furono, sempre trattati con rispetto e comunque sia evoluti
attraverso le nuove mode musicali che si sono susseguite nel tempo.
Il
sottogenere Hard Prog per esempio è ancora bene rappresentato dalla band di
Lecce I Viaggi di Madeleine, formatasi nel 2015 per il volere del polistrumentista
e compositore Francesco Carella, del chitarrista Giuseppe Cascarano e del
batterista Giuseppe Quarta. Come molte di queste band del settore, i Viaggi Di
Madeleine intraprendono una dura gavetta fatta di numerosi live, vera palestra
per l’intesa, e alcuni demo. Discograficamente esordiscono nel 2019 con l’album
omonimo “I Viaggi di Madeleine”.
Oggi
sono un duo, Francesco Carella (Frenkcarella) e Giuseppe Quarta (Joe Quarta) e
per la registrazione di “Tra Luce E Ombra” si agevolano con ospiti, anche di
elevata caratura: Richard Sinclair (voce e basso in “Poker”), Marco Ancona
(chitarra in “Frequenze Solari”), Pietro Sansonetti (chitarra in “Road
Roller”), Francesco Del Prete (violino in “Nostalgie”), Roberto Gagliardi (sax
soprano in “Frequenze Solari”) e Santi Spanna (voce narrante in “Bronx”). Sotto
la produzione di Vannuccio Zanella, oltre che de I Viaggi Di Madeleine stessi, il
disco è supportato da un bell’artwork per opera di Ondemedie, contenente testi
e foto. I disegni bene descrivono le sensazioni che a pelle fuoriescono durante
l’ascolto dei brani, un ricercare se stessi nelle stanze della mente, proprio
“Tra Luce E Ombra”. La chiave per uscirne fuori è la musica.
Il
viaggio nella psiche s’intraprende con “Migrazioni”, attraverso suoni in stile Goblin
e tastiere in evidenza a dettare le melodie semplici e dirette con lo scopo d’ipnotizzare
l’ascoltatore. Il pezzo, completamente strumentale, ha un profumo vintage che
fa sicuramente la gioia di moltissimi estimatori dei tempi che furono. Sale il
ritmo e non è un caso se la mente ritorna a certi passaggi di “E’ Festa” della
Premiata Forneria Marconi, immaginate la band di Di Cioccio cimentarsi in un
movimento Hard Prog. A impreziosire l’arrangiamento subentra il sax di Roberto
Gagliardi fra cambi di tempo e un buon solo di chitarra elettrica che non
guasta mai. La musica ci porta in alto sopra le frequenze solari, mentre la
dopamina comincia a circolare nel cervello. Più Blues “Poker”, con interventi
Jazz aggiunti, qui si può godere della voce e del basso di Richard Sinclair che
si lascia trasportare anche lui dal groove del pezzo. Trattandosi comunque di Prog
Rock il cambio di ritmo è dietro l’angolo.
Effetti
aprono “Bronx” mentre il vibrafono disegna armonie leggiadre. Santi Spanna
narra con voce profonda i testi sottolineati dal basso. “In quest’epoca di
gente malata, parole inutili che non valgono più niente”, qui l’amarezza e la
consapevolezza di un periodo storico che ci sta soffocando con cose futili,
rendendoci una massa omologata. Coralità quasi sciamane accolgono l’intro di “L’Ultima
Battaglia”, canzone più lunga del disco grazie ai sette minuti e mezzo di
durata. Qui molta carne al fuoco, Giuseppe Quarta ancora una volta elargisce
una prova dietro le pelli impeccabile, mentre le tastiere di Carella si mettono
in evidenza riportandoci all’Hard Prog grazie ad un suono ondulato in forma
Hammond. L’ascolto scivola via con piacere per merito della varietà di suoni e stili.
E non è quindi una sorpresa neppure la ricercatezza che compone “Androgino”, I
Viaggi Di Madeleine ci strattonano dentro i meandri della mente, non ci
lasciano scampo, dobbiamo seguirli obbligatoriamente, fra psichedelia e
sonorità sospese.
In
tre minuti strumentali giunge la storia di “Road Roller”, un uomo dal fisico proprio
palestrato come un rullo compressore. Rifiutata una richiesta d’amore da parte
di una donna, il personaggio si rinchiude in palestra per sviluppare ulteriormente
il proprio fisico, assumendo anche numerose sostanze anabolizzanti, tante da
portarlo sino alla morte. La conclusione spetta a “Nostalgie”, liberamente
tratto da “Inni Alla Notte” Di Novalis, qui il violino di Francesco Del Prete
dona all’insieme un velo di nostalgia che rende l’ascolto davvero gradevole,
una degna chicca sonora conclusiva che non nascondo mi ha richiamato anche
qualcosa degli inglesi Mostly Autumn primo periodo.
“Tra
Luce E Ombra” non è fatto per stupire, ma per godere di tutto quello che la
musica ci può elargire, una felice scappatoia dalla banalità dei tempi e
soprattutto dalle giornate che ci soffocano la vita, se qualcosa non va per il
verso giusto, ascoltatevi quest’album e poi mi direte! Super. MS
Versione Inglese:
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