LUCIANO
BASSO – To Tell
AMS
Records / BTF
Vinyl Magic
Genere: Classica – Elettronica –
Progressive Rock
Supporto: Bandcamp / cd – 2023
Quando
si parla di Rock Progressivo italiano degli anni ’70 bisogna non commettere l’errore
di accomunare tutte le band. E’ vero che
il termine significa sperimentazione, o perlomeno la volontà di spingere il
Rock verso nuove soluzioni, però attenzione, i generi all’interno sono davvero
tanti e possono spaziare dall’elettronica, all’Hard Rock, alla classica, al Jazz,
al Folk, insomma verso moltissimi stili musicali. Gli innesti portano a nuovi
risultati che fanno parte della nostra evoluzione culturale, la ricerca non ha
mai fine, anche se molti critici affermano che ci sia rimasto poco da
inventare.
Ricordiamo
un Battiato elettronico agli inizi del 1970, un sinfonico “Concerto Grosso” dei
New Trolls, oppure l’Hard Rock dei Biglietto Per L’inferno tutto ciò per
confermare il concetto. Vedere ancora oggi nomi altisonanti all’opera non fanno
altro che accrescere la mia passione per questo genere che nel tempo si è
modificato inesorabilmente al passo con i tempi ma che ha saputo mantenere la
volontà di provare cose nuove. L’esperienza è fondamentale, anche la perizia
tecnica che si affina attraverso concerti e tante prove.
Uno
dei nomi interessanti del Rock Progressivo Italiano è quello di Luciano Basso,
tastierista e pianista veneziano proveniente dalla band Il Mucchio del 1970.
Basso amante dell’elettronica e della classica, realizza un disco importante
nel 1976 proprio nel debutto solista intitolato “Voci” (Vinyl Magic – 1976).
Nel tempo si dedica sempre alla musica con costanza e mai con la fretta,
concentrando l’attenzione in ogni nota. Questo porta all’incisione di altri
otto album in studio, compreso quest’ultimo “To Tell”.
Lo
stile è personale e ben riconoscibile, il pianoforte pone un’impronta ben
distinta attraverso una complessa scrittura sonora che porta anche l’ascoltatore
a un’attenzione notevole durante l’ascolto. In questo nuovo album assieme a
Basso che suona il pianoforte, troviamo Arturo Bertin (pianoforte), Denis
Garzotto (flauto) e Jacopo Pisani (violino).
Dodici
sono le composizioni che si possono ascoltare, tutte di una durata media di
quattro minuti per un totale di quasi cinquantatré di musica.
Le
note ponderate del piano si susseguono con quiete già dal primo brano “Un
Respiro”, introspezione studiata e malinconica, dove la mente si lascia
abbindolare senza porre resistenza.
In
“Danzando 4” il discorso non cambia di molto, aperture sonore lasciano entrare
raggi di sole nella nostra fantasia pur rimanendo sempre in zone nostalgiche. L’esecuzione
è ricercata oltre che perfetta nello stile. Sempre il piano si propone in “Luc-Art”,
le dita corrono sulla tastiera avanti e indietro proprio come fanno le onde del
mare in una risacca. Ballata morbida e cadenzata è “Remember”, accarezzata dal
flauto di Denis Garzotto. Più breve “Free Fly 2”, ma qui si alza il ritmo e il
violino di Jacopo Pisani apporta una spinta maggiore. “Folk Song” a differenza
del titolo inizialmente ha ben poco di popolare, direi piuttosto d’intimistico
per poi invece lasciarsi andare in una giocosa stesura che conduce verso il
Vesuvio. La title track “To Tell” si presenta con tutte le strumentazioni, un
richiamo alla musica classica quasi alla Rondò Veneziano del maestro Reverberi,
ma è solo una immediata sensazione che con l’ascolto nel tempo va a svanire
lasciando spazio alla personalità ben definita di Basso. Nel titolo “Suoni Di
Pace” c’è tutto il significato di quanto ho descritto in precedenza, ossia del
saper ponderare nota per nota.
“’76”
è un anno che a Luciano Basso ha portato fortuna e probabilmente il titolo di
questo brano vuole essere una dedica ad esso o forse no, chissà, resta il fatto
che è musica per la mente, solare e delicata. In “Fandango” è quasi più forte
il silenzio del suono dei martelletti del pianoforte, la musica è fatta di
pause che a loro volta sono fondamentali tanto quanto i suoni, relegando al
pezzo una cura maggiore oltre che spunti di riflessione. E guarda caso giunge il brano “Riflessioni”
ma la malinconia questa volta si scansa per la giovialità e di nuovo tornano le
coralità strumentali. Il violino apre “Reverse”, ultima composizione del disco
che si lascia ascoltare con piacere com’è accaduto per tutto il tragitto
sonoro.
“To
Tell” è Prog o musica classica moderna? Poco importa il termine, l’importante è
che artisti come Luciano Basso siano sempre presenti e ricchi d’ispirazione
come in questo caso, poi sarà il tempo a dire chi o come si collocherà questa
musica. Consigliato l’ascolto per un vero momento di relax. MS
https://lucianobasso.bandcamp.com/album/to-tell
Versione inglese:
LUCIANO BASSO – To Tell
AMS Records
Genere: Classica – Elettronica – Progressive Rock
Supporto: Bandcamp / cd – 2023
When talking about Italian Progressive Rock of the 1970s we must not make the mistake of lumping all bands together. It is true that the term means experimentation, or at least the desire to push Rock towards new solutions, but beware, the genres within are really many and can range from electronic, to Hard Rock, to classical, to Jazz, to Folk, in short towards many musical styles. The grafts lead to new results that are part of our cultural evolution, the search is never ending, even if many critics say that there is little left to invent.Recall an electronic Battiato in the early 1970s, a symphonic "Concerto Grosso" by the New Trolls, or the Hard Rock of Biglietto Per L'inferno all to confirm the concept. To still see top names at work today only adds to my passion for this genre that has inexorably changed with the times over time but has maintained a willingness to try new things. Experience is essential, also technical expertise that is honed through concerts and many rehearsals.One of the interesting names in Italian Progressive Rock is Luciano Basso, a Venetian keyboardist and pianist from the 1970 band Il Mucchio. Basso, a lover of electronics and classical music, made an important record in 1976 just in his solo debut entitled "Voci" (Vinyl Magic - 1976). Over time he always devoted himself to music steadily and never in a hurry, focusing his attention on every note. This leads to the recording of eight more studio albums, including this latest one "To Tell".The style is personal and well recognizable, the piano sets a distinct imprint through complex sound writing that also brings the listener to considerable attention while listening. In this new album along with Basso who plays piano, we find Arturo Bertin (piano), Denis Garzotto (flute) and Jacopo Pisani (violin).Twelve are the compositions that can be listened to, all with an average duration of four minutes for a total of almost fifty-three pieces of music.The thoughtful notes of the piano follow each other quietly already from the first track "Un Respiro," a studied and melancholic introspection where the mind allows itself to be captivated without putting up resistance. In "Dancing 4" the subject matter does not change much, sonic openings let rays of sunshine into our imagination while still remaining in nostalgic zones. The execution is refined as well as perfect in style. Again the piano comes up in "Luc-Art," fingers running over the keyboard back and forth just as the waves of the sea do in an undertow. A soft, cadenced ballad is "Remember," caressed by Denis Garzotto's flute. Shorter "Free Fly 2," but here the tempo picks up and Jacopo Pisani's violin brings a greater thrust. "Folk Song" unlike the title initially has little of the popular, I would say rather of the intimate to then instead let loose in a playful drafting that leads toward Vesuvius. The title track "To Tell" comes with all the instrumentation, a call to classical music almost a la Rondò Veneziano by maestro Reverberi, but it is only an immediate sensation that with listening over time fades away leaving room for Basso's well-defined personality. In the title "Suoni Di Pace" there is all the meaning of what I described above, that is, of being able to ponder note by note."'76" is a year that brought Luciano Basso good luck and probably the title of this track is meant to be a dedication to it or maybe not, who knows, the fact remains that it is music for the mind, sunny and delicate. In "Fandango" the silence is almost louder than the sound of piano hammers, the music is made up of pauses that in turn are as fundamental as the sounds, relegating to the piece a greater care as well as food for thought. And lo and behold, the track "Reflections" arrives, but the melancholy this time shrugs off for joviality and again the instrumental choruses return. The violin opens "Reverse," the last composition on the disc, which is left to be listened to with pleasure as it has been throughout the sonic journey. "To Tell" is it Prog or modern classical music? Little does the term matter, the important thing is that artists like Luciano Basso are always present and rich in inspiration as in this case, then time will tell who or how this music will be placed. Recommended listening for a true moment of relaxation. MS
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