Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 18 febbraio 2023

Ephemeral

EPHEMERAL – Guiding Ghost
Elevate Records
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2022




Quanto sia importante lo studio della musica, si può ascoltare anche in un album di debutto, quando le capacità esecutive rendono tutto apparentemente semplice, anche le composizioni articolate.
Si resta colpiti dal potere del suono, sembra quasi trovarsi al cospetto di una magia, come può una cosa che non si vede, non toccare, senza odore e neppure sapore scatenare in noi sensazioni emotive di forte valenza. Eppure la musica ha questo potere e se poi è in mano a chi sa manipolarla allora il risultato è maggiore.
Questo è il caso dei giovanissimi romani Ephemeral, freschi di studio al conservatorio si uniscono prima nel 2018 con il nome Floating Minds per poi cambiare nel 2021 in Ephemeral.
Il gruppo è composto da Arianna De Lucrezia (voce, basso), Gabriele Catania (tastiere), Francesco Ciancio (chitarra) e Matteo Morini (batteria). Come avrete avuto modo di capire il disco di debutto “Guiding Ghost” mi è piaciuto molto, ma non tanto per chissà quale astrusa fantasia contenuta all’interno, chiaramente stiamo parlando di Rock Progressivo, ma mi ha convinto per un insieme di fattori che vanno dalla composizione a tratti articolata ma vicina anche al Pop soprattutto nelle parti vocali, e per la storia che aleggia all’interno di queste sette canzoni. E’ evidente che i ragazzi non sono sprovveduti neppure al riguardo del passato, qui c’è materia per il Prog fans incallito e pure tanta.
“Deep Blue” sin dall’apertura del basso prende la scena per il collo, crescendo nel suono e quindi nell’intensità per poi gettarsi in scorribande sonore mai fine a se stesse. Un equilibrio di elementi che solo chi già è in possesso di esperienza può permettersi, ecco l’importanza degli studi cui mi riferivo. Bello anche l’assolo di chitarra elettrica seppur breve che mi rimanda al Neo Prog degli anni ’80.  Il cantato è in lingua inglese.
“Lock'em Out” dimostra che i ragazzi sanno da dove proviene questa musica, ossia dal Blues per poi passare sempre all’interno al Rock coinvolgente e ruffiano ben cantato da Arianna, molto coinvolta in questo contesto. Le tastiere ricoprono un ruolo importante in tutti i brani di “Guiding Ghost” e si gode quando gli strumentisti si mettono in vetrina.
Ancora un inizio Neo Prog, quasi Marillioniano per “Inky Eyes” ma attenzione, il seguito stupirà tutti, fra chitarra spagnoleggiante e suoni da videogioco a testimonianza di una creatività di base innata. Alla cantante e bassista De Lucrezia piace il Funky, questo traspare di tanto in tanto nel suo modo di suonare, anche in “Freddy” ci sono accenni e il pezzo strumentale mette alla luce del sole le capacità tecniche di ogni singolo elemento.
“Into The Ether” apre una suite composta in totale di tre brani. Il pianoforte regala passaggi storici che mi fanno ritornare alla memoria certe nostrane Orme degli anni ’70 e non soltanto loro. L’emozione è molta, il cammino è ricco di sorprese, un sentiero come un safari, dove si ha la possibilità di incontrare qualsiasi cosa. I brani s’intitolano “Guiding Ghost Part I” e “Guiding Ghost Part II”.
Faccio i miei più sinceri complimenti a questi ragazzi che sono certo, sapranno stupirci sempre più nel futuro, quando l’esperienza accrescerà ulteriormente, al momento resto piacevolmente colpito da questo debutto che consiglio a tutti gli amanti della musica, nessuno escluso. MS








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