Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 11 febbraio 2023

Anabasi Road

ANABASI ROAD – Anabasi Road
Autoproduzione
Genere: Progressive Rock Italiano
Supporto: cd – 2014




Con l’esperienza passata abbiamo evinto che la scena progressiva degli anni ’70 della nostra nazione ha avuto band e dischi di ottima fattura celati nell’oblio. Piccole band che hanno prodotto solo un album di difficile reperimento ma ricco di tante emozioni al proprio interno, snobbato da molti, media compresi, questo vuoi per poche stampe dello stesso, oppure per poca divulgazione pubblicitaria. Non è un caso che ancora oggi ogni tanto scopriamo piccole gemme. Questo accade anche per band post anni 2000, ogni tanto fuoriescono piccole gemme, anche se attualmente siamo aiutati fortemente nella ricerca dalla rete internet. Ciò che mi spiego meno è come sia possibile che alcuni album molto belli passino ancora in sordina, proprio per questo mi sento di dare vetrina (nel mio piccolo) alla band emiliana Anabasi Road.
Si formano nel 2009 a Reggio Emilia e rilasciano solo un album, questo “Anabasi Road” e un EP intitolato “Ages” nel 2016. Il genere proposto potrebbe sintetizzarsi in un Blues dalle contaminazioni Hard Prog vintage, immaginate di miscelare i Nomadi con i Reale Accademia Di Musica e i Biglietto per L’Inferno, tanto per fare un esempio. Anche la voce del cantante Andrea Gilberti (voce, armonica, synth) si avvicina di molto a quella di Augusto Daolio in alcuni frangenti. Dopo alcuni cambi di formazione negli anni si stabilizzano con Massimiliano Braglia (chitarra, batteria), Alessio Gambarelli (chitarra), Riccardo Vecchi (basso), Luca Orlandini (tastiere, organo, pianoforte e synth), Nicholas Corradini (batteria, chitarra) e appunto Andrea Gilberti. Hanno partecipato a concorsi musicali come il “Concorso Liber@mente” di Quattro Castella (RE) arrivando secondi nell’edizione del 2012 e secondi al “Krisis Band Contest” di Carpi nel 2015. Inizialmente hanno un buon riscontro di pubblico vendendo 500 copie dell’album per poi perdersi nel vasto mondo musicale forse per i motivi sopra citati.
“Anabasi Road” è formato da otto canzoni a iniziare da “Pleasure In Me”, un Hard Prog basato molto sulle tastiere di Orlandini, generalmente protagoniste di ogni brano. All’interno anche un ottimo assolo di chitarra. Mi ritornano in mente gli Atomic Rooster, ma qui ci sono richiami decisamente più Prog. Tutti i brani sono cantati in inglese escluso “Guerra Mondiale”, vero e proprio gioiello sonoro di rara bellezza nel campo di competenza. Ritornando al brano di apertura, qui tanta storia aleggia fra le note e i nutriti assolo strumentali che palesano le indubbie capacità tecniche della band. Più breve “Clashing Stars”, ma sempre impelagata nell’ambito e bene interpretata dalla grintosa voce di Gilberti. Un momento di pausa ritmica giunge attraverso “Dreaming For You”, canzone comunque ricca di variazioni e con un basso ben presente, musica dalle fosche tinte con qualche spennellata di Black Widow all’interno. Un’armonica a bocca apre “Say Man” e all’improvviso ci si trova in America con un irresistibile Blues trascinante e storico.
Ora è la volta della pianistica e già citata “Guerra Mondiale”, dove tutto è magia, incantevoli passaggi alla Reale Accademia Di Musica danno staffetta ai Nomadi e il livello sale di molto, pezzo che da solo vale il prezzo del disco. “Maybe Tomorrow” mostra ancora una volta il carattere della band con lanci di chitarra elettrica davvero toccanti e allo stesso tempo ficcanti. Ancora più dura “I Walk Alone”, canzone trascinante e monolitica. Chiude “Requiem” e il Blues si riaffaccia prepotentemente.
“Anabasi Road” è un album da riscoprire, peccato lasciarlo così nel suo limbo, perché questa musica non ha tempo e riempie il cuore e la mente. MS





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