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sabato 14 gennaio 2023

Andrea Vercesi

 
ANDREA VERCESI – The Little Match Girl
Autoproduzione
Genere: Progressive Folk 
Supporto: cd – 2022




Non vi nascondo che per me incontrare la musica di Andrea Vercesi è stata una sorpresa. Non perché non abbia ascoltato i suoi lavori tributo a Ian Anderson e ai Jethro Tull, ma perché ascoltare materiale di suo pugno, mi ha colpito. La somiglianza vocale con quella del folletto inglese è impressionante e su questo non ci sono dubbi, ma non si tratta di flauto (assente), ma di attitudine. Vercesi è un polistrumentista con una tendenza al cantautorato progressivo di spiccata eleganza. Dopo “Songs From The Forum ...With You There To Help Me (The 2nd Little Tribute To Jethro Tull) ” del 2006 e “Mad Fallen Leaf” del 2009 dedicati ai Jethro Tull, l’autore si spinge in un territorio prettamente personale con “The Little Match Girl”, un lavoro tendente all’acustico con la partecipazione di Susanna Lecce alla voce e Sergio Ponti alla batteria.
Il disco è composto di undici tracce ed esce sia in piattaforme digitali come ad esempio Spotify o You Tube, ma anche in versione cd reperibile. Quindi dopo lungo tempo passato a elargire tributi, Vercesi scommette su quest’album concept ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen "La piccola Fiammiferaia”.
Si comincia con “Intro (The Story Begins) ”, uno strumentale Folk Prog intenso bene arrangiato attraverso una melodia accattivante accompagnata da uno sfondo di velata malinconia, una buona chitarra elettrica e un ruggente Hammond, un aperitivo goloso che prepara all’ascolto di “The Little Match Girl”. Ed ecco il cantato in lingua inglese che spinge verso il Folk, una ballata ammaliante a due voci, maschile e femminile, testimone di una cultura al riguardo di certo non superficiale, oserei dire coinvolgente riguardo patos. Ancora di più è “Slippers”, breve interludio a “Acradle With A Slipper”, qui l’ascolto diventa corale grazie alle strumentazioni, mentre la voce di Vercesi si accosta ancor più a quella di Anderson, brano che potrebbe benissimo uscire dalla discografia Tull di fine anni ’70. Musica che scalda l’animo, da ascoltare magari con un bel bicchiere in mano in completo relax, e a questo punto spuntano anche paesaggi bucolici o la contemplazione dinanzi ad un bel camino acceso, la fantasia non smette di trasmettere immagini al riguardo. Il merito è anche dello strumentale “Walking Alone” dove la chitarra acustica è indiscussa protagonista.
Il racconto prosegue con “Boxes Of Matches” assieme a Susanna Lecce, una canzone apparentemente semplice ma efficace, non soltanto Jethro Tull, io ci associo anche passaggi alla Clive Nolan (Pendragon, Arena, Shadowland, etc.).
“Picture Of Misery” è Folk al 100%, tanta storia dentro, ovviamente i Déjà vu aleggiano nelle note, ma non importa, il risultato è trascinante e questo basta anche per battere il piedino al ritmo. L’energia accresce con “In A Corner”, avete apprezzato “Stormwatch” dei Jethro Tull? Bene, allora avrete di che godere, così in “Another Match”, temporale annesso. In “Bundle Of Matches” l’andamento diventa sornione e comunque rispettoso del filone intrapreso per poi giungere al finale strumentale “Outro”, piano e chitarra, una coccola sonora senza sbavature oltre che ipnotica.
Andrea Vercesi con questo “The Little Match Girl” fa il grande passo, ora è a tutti gli effetti un autore, la sua esperienza annale è bene sfruttata e messa a disposizione di noi ascoltatori. Questo disco non è consigliato solo ai sostenitori degli artisti nominati, ma davvero a tutti, perché è musica per un bel momento di evasione. Complimenti sinceri. MS





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