Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

mercoledì 19 giugno 2013

MARTIN KLEID – 8Lights
300 Records
Genere: Indie Rock
Supporto: cd – 2011




Electro Rock, New Wave, Indie Rock in questo debutto dei marchigiani Martin Kleid. La band composta da Sasha Polita (voce, chitarra e programming), Claudio Santoni (chitarra, Synth), Francesco Pellegrinelli (basso) e Michele Bellagamba (batteria), si forma nel 2010 e si adopera fra anni ’80 e ’90, quando Depeche Mode e company mettono il seme elettronico nel Rock, frutto successivamente colto da Radiohead ed oggi da Coldplay e Muse su tutti. Ben si adoperano nei ritornelli, sempre gradevoli e di facile memorizzazione. Nei sette brani cantati in inglese i riferimenti non esulano, personalmente ci colgo anche i Placebo.
Quello che noto maggiormente nel loro lavoro è il piacere di suonare, la solarità, il divertimento che risulta indubbiamente contagioso. Lo stile inglese ben si addice al modus operandi e se andiamo a considerare che stiamo parlando di un debutto, beh…. Solo tanto di cappello. Sette brani  compongono “8Lights” e mi colpisce anche la continuità con cui riescono a tenere alta l’attenzione dell’ascoltatore, grazie a buone melodie, supporti di chitarra a tratti nervosi ed elettrici e dei gradevoli interventi di Synth che impreziosiscono il tutto. “Fat Land” è uno dei momenti migliori del disco, mentre un lieve calo (se così lo vogliamo chiamare) lo riscontro in “Most Beautiful Things”, perché indubbiamente stereotipata. Però questo è il genere, difficile tirare fuori da esso nuove idee, anche se lo sforzo dei Martin Kleid è notevole.
Non stiamo parlando sicuramente di ragazzi sprovveduti, malgrado la loro giovane età la sede live è il loro habitat migliore, li ritroviamo anche agli Eventi Musicali Indipendenti di Arezzo e Roma e vincono il We Love Festival Marche.
Sasha è di origine russa e riesce perfino a portare la band in un mini tour proprio nella terra degli Zar, dunque l’esperienza i ragazzi la stanno facendo sulla propria pelle ed i consensi non mancano. Altro momento che si lascia apprezzare in maniera particolare è la più pacata “You Are All That I Need”. Top brano il conclusivo “Stranger”, per intensità ed introspettività. I Martin Kleid sono dunque una nuova realtà da tenere sotto osservazione e soprattutto da vedere in sede live. Alla band solo un consiglio, cercate di lavorare ancora di più sulla personalità, individuare quel qualcosa che vi contraddistingua decisamente dal calderone delle altre band di settore, magari con qualche inserimento di nuove strumentazioni (è un esempio ovviamente), allora ne sentiremo veramente delle belle. Le adeguate  melodie le sapete già comporre, per cui potete solo che crescere. Bravi. (MS)

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