AGORA’ – Ichinen
Autoproduzione
Genere: Jazz Rock
Supporto: cd – 2013
Quante
volte si è detto che la buona musica non ha tempo, io non mi soffermerei
neppure sul delegare necessariamente termini al genere proposto, quando questo
è fruibile e apparentemente senza tempo. Perché in definitiva di questo si
tratta, di storie lontane che affondano radici negli anni ’70 e in quel Jazz
Rock che tanto ha dato a band come Perigeo oppure agli Arti & Mestieri,
tanto per dare punti di riferimento. Ma è riduttivo, perché in verità i marchigiani
Agorà sono punto di riferimento di loro stessi. Gli appassionati del genere ed
i collezionisti di vinile hanno ricercato e speso anche molti soldi oggi per
trovare i primi due LP “Live In Montreaux” (1975) e “Agorà 2” (1976), mentre
chi già li ha, li custodisce gelosamente. Si perché fanno parte di quel ramo
del Progressive Rock italiano di nicchia, quello di cui fanno parte artisti
come Alphataurus, oppure Aktuala, Duello Madre, insomma quella gerarchia di
band da “sottobosco” che a causa di una fievole stampa primordiale, si sono
trovate loro malgrado nel semi anonimato. Solo una successiva ristampa,
nell’interesse di alcune case discografiche, nel momento in cui il genere
sembra risollevare interesse, ridona ai nostri tempi i loro fasti, i suoni ed i
colori di chi la musica l’ha vissuta veramente.
Gli
Agorà tornano dopo 38 anni, questa volta inevitabilmente in cd, con
l’entusiasmo e la passione del primo giorno, con la voglia di divertimento e
non dell’autocelebrazione fine a se stessa, con la consapevolezza
dell’esperienza e la tecnica che molte band di oggi si sognano soltanto di
avere. L’incontro con il violoncellista Gianni Pieri, apre nuovi orizzonti alla
band. Della formazione originale ritroviamo Renato Gasparini (chitarra), Ovidio
Urbani (sax) e Lucio Cesari (basso) che da “Agorà 2”, fa parte della famiglia,
per il resto tanti amici sopraggiunti nel tempo. La formazione si completa con
Gabriele Possenti (chitarra), Gianni Pieri (violoncello) e Massimo Manzi
(batteria). Manzi è un valore aggiunto a questa macchina oliata, sostituisce
già Mencaroni dopo l’uscita del secondo album, la penna stilografica della
batteria, colui che nel suo DNA non ha solo il Jazz, ma anche il Rock, il Blues
e molto di più, non è un caso che la rivista Jazz It nel 2012 lo ha eletto
batterista dell’anno nel "Jazz Award 2012", referendum dei lettori.
“Ichinen”
racconta un lungo percorso, tutto quello che Agorà avrebbe voluto dire nel
corso del tempo, ma che non ha avuto modo di esprimere a dovere. Più che uno sfogo è un suggello acustico, il
saper dire alla gente che ci siamo oggi come allora, più consapevoli che mai.
Nel disco dunque si ripercorrono periodi differenti della band, anche gli anni
’80 e due inediti del 1978 e quello che ne scaturisce è una considerazione
alquanto importante: La personalità degli Agorà è così forte da abbattere le
barriere del tempo, quando gli anni ’80 ci donano la musica dal “suono di
plastica”, loro non mutano il sound, restando fedeli a se stessi. Molto di
questo merito va anche al lavoro scrupoloso del produttore e chitarrista
special guest Maurizio Mercuri. Il suono è praticamente perfetto!
Rispolverati
e donati di luce nuova i classici come “Serra San Quirico”e “Piramide Di Domani
/ Cavalcata Solare”. Il sax di Ovidio è presente, punto fermo dello stile
Agorà, impreziosito dagli archi di Pieri, abili tappeti non invasivi. Il brano
“Ichinen” viene dalla terra, acustico, etereo e solare, giocato su supporti
corali fatti da Renato Gasparini ed Alessandra Pacheco. Anche l’amico Karl
Potter gioca un ruolo fondamentale con le percussioni, sottolineando in maniera
adeguata il concetto musica-terra. Ecco dunque che si sconfina nell’etnico e
nel suono mediterraneo, ma anche in angoli soffusi e di classe, come in
“Sensei”. Toccante il duetto acustico Possenti-Gasparini in “Work In Progress”,
un dialogo tecnico ma soprattutto caldo, dettato da un notevole bagaglio
storico culturale dei musicisti che si palesa fra le note. In “Starstrings”
ritroviamo alla batteria Mauro Mencaroni, con gli Agorà dal primo album. Nuovo
frangente acustico di cristallina bellezza il duetto Gaparini – Mercuri e gli
amici si susseguono fra le note con l’ingresso alle tastiere di Giovanni
Ceccarelli nel brano da lui composto dal titolo “Oceano”.
Agorà,
realtà dell’entroterra marchigiano che nulla ha da invidiare alle band
straniere, autori di questo gioiello sonoro che non deve mancare in nessuna
discografia di chi ama la musica nel suo termine più profondo.
“Ichinen” è il principio
fondamentale del buddismo, non solo “Io” ma anche gli altri, questo dare è
solare fra le note dell’album e come lascia intuire l’artwork (curato e
dettagliato anche all’interno), è semplice….come un bicchiere d’acqua! (MS)
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