MATER
A CLIVIS IMPERAT - Carmina Occulta
Black
Widow Records
Genere:
Horror Rock / Progressive Rock
Supporto:
lp – cd
Gli
anni ’70 hanno dato una svolta imponente al genere Rock in senso generale, con
creatività, fantasia e ricerca, un periodo fiorente in cui la personalità
aleggiava dominante sopra ogni forma d’arte. Anche da noi in Italia si è
respirata quest’aria di cambiamento, un susseguirsi di realizzazioni che hanno
messo in prima linea la volontà di esprimere sempre qualcosa di unico e
personale. Certamente ascoltare certe sonorità oggi è materia per un pubblico
mirato, se vogliamo anche di nostalgici, mai rassegnati al cambiamento sociale
rivolto verso un’omologazione generale degli intenti. Sicuramente manca il
contesto sociale a esporre alla massima potenza questo modus operandi, ma esiste
uno zoccolo duro mai domo che con orgoglio procede il cammino di certi maestri,
questo vale per tutto l’arco generazionale Rock.
Se
andiamo ad analizzare il Progressive rock, il discorso si fa maggiormente
complesso, tuttavia negli anni molte strade sono pressoché abbandonate, un
filone che ad esempio ha riscontrato molte restrizioni è quello dell’Horror
Rock, quello aperto in Italia dal maestro Antonio Bartoccetti in arte Antonius
Rex nella fine degli anni ‘60, anche con i progetti Zora e Jacula. Per fortuna
esistono case discografiche come la genovese Black Widow sempre attente al
fenomeno, mentendo viva la fiamma emozionale di questa musica con gruppi più o
meno storici come Paul Chain, Black Widow, Il Segno Del Comando, Malombra,
L’Impero Delle Ombre e tantissimi altri ancora. Fra questi vado ad annoverare
anche gli Evol di Samael Von Martin, compositore e polistrumentista anche con
Satanel, Negatron, Death Dies. Questo tipo di sound rispecchia
cinematograficamente i fasti del cinema Horror, molto spesso cantato anche in
latino per donare al tutto quel velo di occultismo permanente, decisamente dal
fascino impenetrabile oltre che altamente evocativo.
Nonostante
il progetto veda luce nel 2008, Mater a Clivis Imperat esordisce soltanto nel
2022 con l’ottimo “Atrox Locus”. La musica richiama il meglio degli anni che
furono, avvicinandosi ai contesti di band come Goblin, Museo Rosenbach, Banco
del Mutuo Soccorso e Jacula, mentre Samael Von Martin, si occupa di chitarre,
flauto, basso, liuto e percussioni. Con lui una nutrita squadra di ottimi
musicisti oltre che ospiti noti nel campo come Domenico Liotto della Stanza Delle
Maschere e il bassista Danjal dei Death Dies. A completare la squadra Isabella
(voce principale, Simòn Ferètro (chitarra e voce), Walter “Wally Ache” Garau (basso),
Elisa Montaldo (voce, piano), Vittorio Sabelli (clarinetto), Alessio Saglia (organo,
Hammond, Moog e tastiere), Natalija Brancovic (organo, pianoforte, violino), Ventrenero
(batteria), Elisa Di Marte (soprano deceduto nel 2022), Nequam (voce narrante),
e The Nun (cori femminili).
Le
tastiere relegano alla musica un suono totale, pieno, sinfonico, mentre i cambi
di tempo sono sempre alla mercé delle composizioni che risultano essere ben
diciannove. Basta ascoltare l’imponente “Liturgica (Itaque Sit)” per avere un’idea
di quanto descritto, e poi interventi al limite del Jazz, e del Folk che non
guastano mai. Un disco che scorre piacevolmente senza mai abbassare i toni
emotivi, ben registrato e dalla copertina vintage che richiama inevitabilmente
i fasti di certi fumetti Horror ed erotici degli anni ’70, anche perché
l’autore è proprio il grande Emanuele Taglietti. Qui risiede musica totale, che
va a coinvolgere molti stili proprio a vantaggio della fruibilità oltre che
rispolverare fasti di un certo Rock colto.
Per
i collezionisti dico che esistono anche seicento copie in formato vinilico,
magari dal prezzo poco abbordabile ma questo è un dettaglio a cui gli amanti
del genere non interessa affatto. MS
Versione Inglese:
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