LINEA NAZCA – Tutto Torna
Autoproduzione
Genere: Neo Prog
Supporto: Digital / Boomplay! –
2023
Nel
panorama del Rock Progressivo gli ascoltatori sono molto esigenti, in sostanza
evitano le banalità e godono quando sono travolti da tempi dispari, assolo
importanti e un suono pieno di strumenti. Esiste una via di mezzo, dove la
melodia semplice non è evitata a prescindere? Certamente sì, ma chi si avvicina
a questo sound è un pubblico più giovane, aperto a certe contaminazioni moderne,
no sicuramente il vecchio amante del Prog vintage.
Già
il Neo Prog post anni ’80 oggi ha vita fievole, eppure i Marillion, gli IQ, i
Pendragon e i Pallas su tutti, molto hanno dato a questo stile orecchiabile dalle
influenze Pink Floyd, Camel e Genesis in primis. Ora probabilmente resterete
interdetti se vi dico che in Italia c’è chi naviga ancora in questo Neo Prog ma
con idee nuove, come nel caso dei friulani Linea Nazca. A questo aggiungete la
formula canzone cara a gruppi nostrani come i Litfiba o al cantato di Renga ed
ecco qui la musica del sestetto formato da Moreno Valentinuzzi (voce), Massimo
D'Urso (chitarra), Vincenzo Pastore (chitarra), Andrea Skerian (batteria),
Diego Valentinuzzi (basso), e Fabrizio Forcieri (tastiere).
La
band si forma verso la fine degli anni ’90 e ha all’attivo tre album, a
iniziare da “Home Made”, segue il concept “Eldorado” del 2011, e oggi dopo una
lunga assenza ecco “Tutto Torna”, contenitore di otto brani che raccoglie la
musica degli ultimi anni di attività. La palestra dei Linea Nazca è la sede
live, nella quale oltre che presentare i propri brani, si gettano anima e corpo
anche in cover di band come PFM, Orme, Genesis e Pink Floyd.
La
musica proposta è orecchiabile ma, attenzione, mai banale perchè la scelta di
dare priorità a facili sonorità non è semplice da applicare e quindi
coraggiosa, in quanto si rischia di cadere nel nulla. Diciamo la verità, è
davvero difficile trovare un brano tormentone piuttosto che mostrare passaggi
astrusi pieni di tecnica strumentale, al termine non lasciano nulla nemmeno da
fischiettare. Semplifico maggiormente il concetto, se fosse facile comporre
musica orecchiabile, tutti avrebbero un grande successo e vivrebbero
esclusivamente di musica, cosa che così purtroppo (soprattutto oggi) non è.
I
Linea Nazca comunque in alcuni fraseggi fanno notare di conoscere bene anche il
passato di questo genere, soffermandosi piacevolmente in alcuni movimenti in
pieno stile anni ’70. Il disco si apre
con i sette minuti di “L’Alba Di Un Era”, con tastiere alla Mark Kelly
(Marillion) e un andamento in tendenza Orme per poi virare nel cantautorato
italiano. Il cantato è sempre tutto in lingua italiana. L’assolo di chitarra
elettrica, seppur breve, è piacevole all’ascolto.
L’inizio
di “Deja Vu” è intenso grazie sempre all’uso delle tastiere e ancora una volta
di una chitarra sostenuta. Non manca il cambio d’umore, dove una melodia pacata
resta impressa facilmente nella memoria. Buona la voce di Valentinuzzi che mai
tenta di strafare, così l’idea delle coralità a sostegno. Nel viaggio completo
dell’ascolto voglio rimarcare i due minuti atmosferici della strumentale
“Libellula”, note leggiadre come le sue ali, anzi, “Ali Azzurre” come ci
raccontano nel brano successivo i Linea Nazca. La preferita per chi vi scrive s’intitola
“Altrove”, una mini suite completa di tutti gli ingredienti narrati che se la
batte con la conclusiva “Revenge”, canzone al limite dell’Hard Prog.
Sì,
“Tutto Torna” quando c’è amore per la musica totale, come hanno dimostrato i
friulani mettendo in gioco la propria anima. MS
Versione Inglese:
LINEA NAZCA – Tutto Torna
Self-production
Genre: Neo Prog
Support: Digital / Boomplay! - 2023
In the Progressive Rock scene, listeners are very
discerning, basically avoiding trivia and enjoying when they are overwhelmed by
odd tempos, major solos and a sound full of instruments. Is there a middle
ground, where simple melody is not avoided regardless? Certainly yes, but who
approaches this sound is a younger audience, open to certain modern
contaminations, no definitely the old vintage Prog lover.
Already post-1980s Neo Prog has a fading life today,
yet Marillion, IQ, Pendragon and Pallas above all, gave much to this catchy
style from Pink Floyd, Camel and Genesis influences in primis. Now you will
probably be puzzled if I tell you that in Italy there are those who still
navigate in this Neo Prog but with new ideas, as in the case of Friuli's Linea
Nazca. Add to this the song formula dear to homegrown bands like Litfiba or
Renga's singing and here is the music of the sextet formed by Moreno
Valentinuzzi (vocals), Massimo D'Urso (guitar), Vincenzo Pastore (guitar),
Andrea Skerian (drums), Diego Valentinuzzi (bass), and Fabrizio Forcieri
(keyboards).
The band was formed in the late 1990s and has three
albums to its credit, starting with "Home Made," followed by 2011's
concept "Eldorado," and today after a long absence here is
"Tutto Torna," an eight-song container that collects music from the
last few years of activity. Linea Nazca's gymnasium is the live venue, in which
in addition to presenting their own songs, they also throw themselves heart and
soul into covers of bands such as PFM, Orme, Genesis and Pink Floyd.
The music on offer is catchy but, mind you, never
trite because the choice to prioritize easy sounds is not easy to apply and
therefore courageous, as one runs the risk of falling into nothingness. Let's
face it, it is really hard to find a catchy song rather than showing abstruse
passages full of instrumental technique, at the end they leave nothing even to
whistle. I simplify the concept more, if it were easy to compose catchy music,
everyone would be a big hit and live solely on music, which unfortunately
(especially today) is not the case.
Linea Nazca however in some phrasings make it clear
that they are also well acquainted with the past of this genre, lingering
pleasantly in some movements in full 70s style. The album opens with the
seven-minute "L'Alba Di Un Era," with keyboards à la Mark Kelly
(Marillion) and an Orme-tinged progression before veering into Italian
songwriting. The singing is always all in Italian. The electric guitar solo,
though brief, is pleasant to listen to.
The beginning of "Deja Vu" is intense thanks
again to the use of keyboards and once again a sustained guitar. There is no
shortage of mood changes, where a quiet melody easily sticks in the memory.
Good vocals by Valentinuzzi who never tries to overdo it, so does the idea of
the backing choruses. In the full listening journey I want to remark the
atmospheric two minutes of the instrumental "Libellula," notes as
graceful as its wings, indeed, "Ali Azzurre" as Nazca Line tell us in
the next track. The writer's favorite is entitled "Altrove”, a mini-suite
complete with all the ingredients narrated that fights it out with the
concluding "Revenge," a song bordering on Hard Prog.
Yes, "Tutto Torna" when there is love for
total music, as the Friulians have demonstrated by putting their souls on the line.
MS
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