SIMONE COZZETTO – Le Miroir
Sincom Music
Genere: Rock Progressivo
Supporto: Bandcamp – 2023
Fra
le band più imitate nella storia del Rock ci sono i Pink Floyd, veri e propri
maestri della Psichedelia e in alcuni casi, seppur sporadici, del Progressive Rock.
I proseliti risiedono in tutto il mondo, anche da noi in Italia, basta guardare
quante tribute o cover band girano per i teatri o nei locali al riguardo. Delle
più conosciute nomino i Wit Matrix e gli Echoes, proprio da quest’ultima band
giunge il chitarrista polistrumentista romano Simone Cozzetto.
Inizia
nella giovane età di quattordici anni a dedicarsi alla chitarra frequentando
numerose formazioni, sino giungere al 2010 per dedicarsi agli studi dello
strumento al “Saint Louis Music College”. Il primo album solista porta il
titolo di “Wide Eyes” (Goodfellas – 2016), ma pur essendo un debutto Cozzetto
mira subito in alto, coadiuvandosi nella realizzazione del disco con musicisti
del calibro di Kee Marcello (Europe), Titta Tani (Goblin), William Stravato e
Francesco Marino (John Macaluso & Union Radio). Seguono “The Weight Of The
Wind” (Sincom Music – 2020) e “Oblivion” (Sincom Music – 2023), a testimonianza
di un ottimo periodo d’ispirazione.
A
pochi mesi lo ritroviamo con “Le Miroir”, un concept album narrante lo
sdoppiamento della personalità dell’uomo, ed è lo specchio perfetto oggetto per
parafrasare il tutto. Le nostre paure, i pensieri, il dolore e molto altro, sono
trattate nei sette brani che compongono quest’ultima fatica in cui fanno
presenza altrettanti ospiti importanti quali Durga McBroom (corista dei Pink
Floyd), Francesco Marino (The Glam, Union Radio), Alessandro Inolti (batterista
Fabrizio Moro), e Michele Kraisky (chitarra acustica).
Racconta
Simone Cozzetto: “A livello compositivo, si sviluppa un gioco stereofonico in
cui alcuni strumenti sono registrati sul canale sinistro e, contemporaneamente,
capovolti sul destro, creando un richiamo anche sonoro allo specchio”.
Questo
nuovo album è moderno nelle soluzioni e altrettanto rispettoso del passato,
specialmente durante il solo di chitarra inevitabilmente di Gilmouriana
memoria, ciò si evince sin da “Don’t Talk To The Mirror" in cui anche le
prove vocali sono buone. Unita giunge la title track della durata di dieci
minuti in cui si possono apprezzare i suddetti suoni allo specchio. L’artista
bada al sodo, anche se non mancano i cambi di tempo, privilegiando le melodie
semplici da ricordare, proprio per questo le canzoni non stancano mai, neppure
dopo ripetuti ascolti. Quando la chitarra elettrica si lancia in pindarici voli
sonori, inevitabilmente i brividi scorrono sulla pelle.
“Eight
Pawns” richiama il periodo di fine anni ’80, quando il Prog dopo essersi
adeguato alla canzone semplice, ritorna a cercare qualcosa di più articolato.
La canzone è quindi al confine dell’AOR.
La
strumentale “In The Storm” impenna immediatamente, mettendo il luce la tecnica
di Cozzetto, mentre una vera e propria scarica d’adrenalina investe
l’ascoltatore. Con la successiva “Velvet” ritornano gli anni ’80 per poi
passare all’ottima e mia preferita “Dysphoria”, ballata strumentale che sa
lanciarsi anche nel mondo del Metal Progressive. Una menzione in senso generale
va fatta alla sezione ritmica. Il disco si conclude con “Sundowning” e la
splendida voce di Durga McBroom.
“Le
Miroir” conferma le qualità di Cozzetto, un musicista e compositore che merita
una attenzione particolare e questo non lo dico soltanto per i fans della band
di Cambridge o dei tedeschi RPWL per intenderci nello specifico, ma anche a
tutti coloro che semplicemente amano la bella musica Rock. Dategli una
possibilità, la merita. MS
Versione Inglese:
SIMONE
COZZETTO - Le Miroir
Sincom
Music
Genre: Progressive Rock
Support: Bandcamp - 2023
Among the most imitated bands in Rock history are Pink
Floyd, true masters of Psychedelia and in some cases, albeit sporadic, of
Progressive Rock. Proselytes reside all over the world, even here in Italy,
just look at how many tribute or cover bands tour theaters or clubs in this
regard. Of the best known I nominate Wit Matrix and Echoes, just from the
latter band comes Roman multi-instrumentalist guitarist Simone Cozzetto.
He began at the young age of fourteen to devote
himself to the guitar by attending numerous formations, until reaching 2010 to
devote himself to the study of the instrument at the "Saint Louis Music
College". The first solo album bears the title "Wide Eyes"
(Goodfellas - 2016), but despite being a debut Cozzetto immediately aims high,
assisting in the making of the record with such musicians as Kee Marcello
(Europe), Titta Tani (Goblin), William Stravato and Francesco Marino (John
Macaluso & Union Radio). This is followed by "The Weight Of The
Wind" (Sincom Music - 2020) and "Oblivion" (Sincom Music - 2023),
testifying to an excellent period of inspiration.
A few months later we find him again with "Le
Miroir," a concept album narrating the splitting of man's personality, and
it is the perfect mirror object to paraphrase it all.
Our fears, thoughts, pain and much more are dealt with
in the seven tracks that make up this latest effort in which as many important
guests such as Durga McBroom (Pink Floyd backing vocalist), Francesco Marino
(The Glam, Union Radio), Alessandro Inolti (Fabrizio Moro drummer), and Michele
Kraisky (acoustic guitar) make an appearance.
Tells Simone Cozzetto, "At the compositional
level, a stereophonic game is developed in which some instruments are recorded
on the left channel and, at the same time, flipped to the right, creating a sonic
reference to the mirror as well."
This new album is modern in solutions and equally
respectful of the past, especially during the guitar solo inevitably of
Gilmourian memory, this is evident from as early as "Don't Talk To The
Mirror" in which the vocal evidence is also good. Joined comes the
ten-minute title track in which one can appreciate the aforementioned sounds in
the mirror. The artist cuts to the chase, although there is no shortage of
tempo changes, favoring melodies that are easy to remember, which is precisely
why the songs never tire, even after repeated listening. When the electric
guitar launches into pindaric sonic flights, chills inevitably run down the
skin.
"Eight Pawns" harkens back to the period in
the late 1980s when Prog, after adjusting to the simple song, returned to
seeking something more articulate. The song is then on the borderline of AOR.
The instrumental "In The Storm" soars
immediately, showcasing Cozzetto's technique, while a real rush of adrenaline
invests the listener. With the next "Velvet" the 80s return and then
we move on to the excellent and my favorite "Dysphoria," an
instrumental ballad that also knows how to launch itself into the world of
Progressive Metal. A mention in a general sense should be made of the rhythm
section. The album ends with "Sundowning" and Durga McBroom's
wonderful vocals.
"Le Miroir" confirms the qualities of
Cozzetto, a musician and composer who deserves special attention, and I say
this not only for fans of the Cambridge band or the German RPWL to be specific,
but also to all those who simply love beautiful Rock music. Give him a chance,
he deserves it. MS
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