BRAVE NEW WORLD – Aisongs
Autoproduzione
Genere: Progressive Rock –
Elettronica
Supporto: Digital 2023
Musica
in libertà, senza preconcetti o confini prestabiliti, ricercare senza aver
paura di non piacere, un prolungamento del nostro animo, questo è in fondo
l’attitudine del Progressive Rock, non soltanto uno stile sonoro.
Non
è semplice uscire dai canoni che i tempi moderni ci hanno imposto, il mordi e
fuggi non è nelle corde di tutti e aggiungerei per fortuna. Con questo breve
preambolo introduco il nuovo disco dei Brave New World, progetto creato da
Fabio Armani intitolato “Aisongs”. Nel 1999 fonda l'etichetta indipendente
Different Lands, dove produce musica World Fusion, Electronic Music e
Progressive Rock. Brave New World nasce effettivamente nel 2020 con l’uscita
dell’album omonimo ricco d’influenze progressive, psichedeliche ed elettroniche
interamente strumentale. Armani è anche astrofisico e questo studio lo porta ad
avvicinarsi ai suoni ricercati di sintetizzatori ed effetti virtuali, tanto che
per dieci anni lavora presso il centro di ricerca della Bontempi Farfisa.
Il
secondo album s’intitola “Net Of Illusions”, ispirato da numerose opere di
fantascienza della così detta era “New Wave”, mentre il terzo è "iSignals",
un concept narrante l’alienazione, la pazzia e il profondo disagio di vivere.
Come
nei precedenti album, Armani si coadiuva della presenza di numerosi artisti, in
questo nuovo “Aisongs” sono: Gergo Bille (flicorno su “Longing Darkness”),
Davide Bonomo (flauto su “Children Of Tomorrow”), Lenina Crowne (basso e
stick), Andrea Effe (voce principale e cori), Luciano Masala (chitarre
elettriche e acustiche), Greta Moroni (cori), Giovanni Orfino (chitarra elettrica
su “aiSongs IV – postlude”), Isadora Novakovic (violoncello), Simone Pasqua (chitarre
elettriche su “Walk Away”, “Mirror Garden e "In Through The
Darkness"), John “The Savatage” (batteria e percussioni), Manuel Trabucco
(clarinetto, sax soprano e tenore), e Peter
Voronov (violino, violino elettrico e viola).
L’album
suddiviso in quattordici tracce è in equilibrio fra parti cantate (in inglese)
e altre strumentali. S’inizia con “Airsong I – Prelude”, un breve strumentale
che immerge l’ascolto nell’attuale mondo dei Brave New World fatto di atmosfere
elettroniche delicate e bene arrangiate.
“Across
Ocean” si avvicina alla pacatezza Pinkfloydiana fatta di giochi vocali maschili
e femminili. I fiati mostrano anche un amore per il passato tracciato dai Van
Der Graaf Generator. Qui la formula canzone è rispettata. In “Walk Away” c’è
raffinatezza, sempre velata da un senso di delicata malinconia. Ancor più calma
“Big Hands”, ballata atta a un volo pindarico impreziosita nuovamente da buone
coralità. L’intento è quello di entrare nell’anima dell’ascoltatore lasciando
una traccia importante. “Aisongs II – Interlude” è un altro breve strumentale
incentrato sulle tastiere di Armani, un crescendo sonoro da colonna sonora. La
sinfonia s’intreccia con la psichedelia per lasciare il campo a “Moon In July”,
altro spaccato sonoro dal profumo anni ’70.
“Longing
Darkness” è di base pianistica e potrebbe benissimo risiedere in “The Final
Cut” dei Pink Floyd made in Waters. Un arpeggio di chitarra con archi e fiati
apre la cinematografica “Mirror Garden”, un’immagine sonora per la mente, dove
le atmosfere aleggiano ancora una volta nella malinconia ponderata come in un
brano di Prog nordico. Giunge a questo punto il terzo preludio di “Aisongs” che
fa da lancio a “Children Of Tomorrow”, canzone ben interpretata da Andrea Effe
coadiuvata da effetti che mostrano il lato Neo Prog del progetto, a tratti
accostabile a quello dei Marillion di Hogarth. La strumentale “In Through The
Darkness” riporta nuovamente l’attenzione verso i paesi nordici progressivi e
perché no anche al mondo delle nostrane Orme, a dimostrazione di una vasta
cultura sonora di Armani. Qui è la batteria a dare buona visione di se. “Ghosts
From The Past” è l’ennesimo preludio, questa volta arabeggiante, che lascia
spazio a “Red Waves”, sei minuti per una ballata incentrata sia sulle doppie
voci che nel clarinetto. Chiude la spaziale “Aisongs IV – Postlude”, altro
centro Pinkfloydiano bene arrangiato.
In
questo nuovo album i Brave New World si accostano maggiormente alla formula
canzone mai gridata e suggerita con enfasi, mettendo in luce un gusto per la
composizione elevato oltre che curato. Musica che tende a non disturbare
l’ascoltatore, piuttosto lo accompagna in un viaggio alato dove le melodie
sanno coccolare l’anima. Di questi tempi “Aisongs” è un vero e proprio break
nell’asfissiante quotidianità delle cose. MS
Versione Inglese:
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