FRANK PILATO – Spettri
Toscana 100 Band
Distribuzione: Lizard Records
Genere: Rock, Jazz, Classica
Supporto: EP – 2016 (2021)
Artisti
si nasce.
Il
talento è cosa innata, non ha bisogno di forzature ma solamente di sfogo. Ci
sono musicisti che s’immergono nel mondo sonoro studiando e insistendo sugli
strumenti, ma se non si ha l’attitudine naturale, c’è poco da fare, il
risultato può essere buono ma non memorabile. Poi esistono casi in cui il
talento non è compreso dalla massa, non è la prima volta che riconosciamo solo
con colpevole ritardo le qualità di un artista, può essere lui un pittore, un
musicista o quello che volete voi. Mi auguro non sia questo il caso di Francesco
Paolo Pilato, in arte Frank Pilato.
Compositore,
chitarrista, clarinettista e tecnico del suono, nasce a Firenze nell’anno 1982
e si getta nel mondo sonoro alla giovane età di sette anni imparando il
clarinetto. Si diploma in chitarra Jazz al Conservatorio Ottorino Respighi di
Latina con Umberto Fiorentino. La carriera musicale è ricca di collaborazioni,
un turnista molto impegnato, ricercato da molti e che nel 2015 rappresenta
l’Italia al Festival Jazz di Berlino.
Registra
in studio da solista quattro album fra Fusion, Jazz, Rock e Metal, un musicista
poliedrico che si è sempre saputo circondare di artisti importanti, la lista è
davvero lunga, per chi avesse curiosità al riguardo pongo qui alcuni di questi
nomi: Jeff Berlin, Gary Willis, Andrea Marcelli, Dave Carpenter, Sophie Ellis
Bextor, Jolly Rox, Mitch Forman, Francesco Artusato, Allan Holdsworth, Ludovico
Fulci, Philippe Ciminato, Tobias Relenberg, Sushi Rain, Miranda, Frank Gambale,
Paolo Fattorini, Andrea "Tower" Torricini, Alex Stornello, Michael
Johnson Bop Quartet, Randy Warner, Carmelo Leotta, Leonardo Rossi.
“Spettri”
è un EP di venti minuti suddivisi in sei movimenti dove tutto il talento
dell’artista fuoriesce con incredibile naturalezza, e non è un tanto per dire…
Basso,
batteria e chitarra per il Funk di “6711 Yucca St.” suonato rispettivamente con
Luca Giachi e Francesco Micieli, il suono ottimamente registrato mette in
risalto le qualità balistiche di Pilato, fra scale difficoltose e ricerca per
la melodia. La sezione ritmica è di altissima qualità, raggiungendo a tratti i
fasti dei canadesi Uzeb.
In
“Spettri” si aggiungono i Synth, tuttavia in sostanza il risultato è
comparabile al brano che l’ha preceduto. E’ con “Oktophobie” che invece si
presenta l’animo più sperimentale dell’artista, in poco più di due minuti si
manifesta la volontà di mettere a nudo l’anima attraverso pochi suoni e mirati.
La
musica di Pilato si da staffetta con movimenti di notevole tecnica e altri
decisamente rilassati, questo consente all’intero ascolto di godere in fluidità.
In “Psicomagia” si aggiunge Lorenzo Furferi alle tastiere le quali donano
all’intero suono un delicato tappeto di sensibilità, qui l’artista sembra voler
ragionare sopra ogni nota proposta. Per ascoltare una voce, in questo caso
quella dell’ospite Stefano Chianucci, bisogna arrivare a “Golden Vanity”, ma
non è un cantato, bensì un narrato. L’EP si chiude con la magnifica
“L’Innamorato”, una coccola sonora soffice come una piuma.
Frank
Pilato propone in sei brani differenti stili, tutti legati dall’amore che nutre
per la musica raffinata, una piccola gemma da ascoltare e riascoltare per non
perderne tutte le sfumature. MS
Versione Inglese:
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