Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 11 marzo 2023

Malombra

MALOMBRA – T.R.E.S.
Black Widow Records
Genere: Progressive Heavy - Gothic Metal
Supporto: cd – 2023




Nella penombra si aggirano losche immagini che la nostra fantasia riesce a inventare. Non sempre è ciò che pensiamo di vedere e questo ci intimorisce, lascia adito a circostanze ambigue, dove atavici spaventi sono irrefrenabili. Ma diciamo la verità, la paura è un’emozione che in qualche caso non ci dispiace provare, fa sentire vivi, specie se è frutto appunto dell’immaginazione. La musica è portatrice sana di emozioni e come tale non disdegna nemmeno passaggi nell’oscurità, cosa sarebbe stato un film come “Profondo Rosso” senza la colonna sonora dei Goblin? Un altro esempio è il genere Doom, in tal caso consiglio l’ascolto di maestri come ad esempio gli svedesi Candlemass, e se poi ci aggiungiamo del Gothic Metal il risultato di certo ne trae beneficio.
Da noi in Italia abbiamo avuto un grande numero di artisti che hanno approfondito l’argomento, come ad esempio i Death SS e lo stesso Paul Chain per fare solo due nomi, ma gli anni ’80 ci deliziano di queste sonorità in lungo e in largo, e la casa discografica genovese Black Widow Records ne sa qualcosa al riguardo, in quanto maestra nello scoprire e diffondere talenti. Fra i numerosi nomi della scuderia spiccano gli storici Malombra che esordiscono discograficamente nel 1994 con l’album omonimo. Fra le file della band ha militato il bassista Diego Banchero, parte considerevole del circuito, anche fondatore del gruppo Il Segno Del Comando, ma la figura portante dei Malombra è quella del cantante estroso e carismatico Mercy (Renato Carpaneto).
Sono passati ben ventidue anni dall’uscita del loro terzo album “The Dissolution Age” (Black Widow – 2001), potete capire la sorpresa che mi coglie alla vista del logo Malombra sopra una nuova copertina qui per opera di Alessandro Sardino e di Mercy stesso, sapendo poi che in passato la band ha avuto all’interno screzi e quindi un vero e proprio stop. Il disco “T.R.E.S.” esce anche in formato doppio lp contenente sette brani, tutti di media e lunga durata. Oggi suonano nel disco Matteo Ricci (basso, Mellotron, vocoder, chitarra), Fabio Cuomo (batteria, tastiere), Giulio Gaietto (batteria, synth) e Mercy (voce). “T.R.E.S.” è un progetto che ha aspettato anni per vedere la luce, inizialmente intrapreso nel 2002 circa e poi sospeso, ma oggi lo possiamo godere in tutto il suo splendore.
Come in una colonna Sonora suoni inquietanti introducono all’ascolto di “Astarte Syriaca” ma sono registrati molto bassi, e se si alza il volume si resta travolti dall’inizio delle chitarre elettriche che giungono improvvisamente come un pugno allo stomaco.
Il cantato di Mercy in qualche caso al limite dello stonato, fa volare con la memoria agli anni ’80 quando il Rock italiano comincia ad avere una propria personalità anche grazie a band come Litfiba o C.C.C.P solo per fare due nomi.
“Baccanalia” ha una durata superiore ai nove minuti e la nebbia ci avvolge fra le note sempre inquietanti e un organo dona all’ambiente un inquietante scenario ecclesiastico. Mercy recita più che canta, il crescendo ha una cadenza ritmica travolgente da rituale. “Malombra” ha la durata di dodici minuti, scuri come la pece, questa volta l’apertura è affidata al piano e al synth, ma il risultato non cambia, l’angoscia è sempre dietro l’angolo pronta a invaderci. Il Metal è lasciato da parte per dare spazio a un ambiente che potremmo definire maggiormente progressivo, salvo fuoriuscire con tutto il vigore a sua disposizione nella parte finale del brano che ritengo essere il più bello dell’intero album. Parlare delle singole canzoni del disco non è che abbia poi molto senso in quanto tutto va ascoltato come opera unica e quindi nella sua interezza dove morte, oscurità, riti, e tutto quello che si potrebbe aggirare attorno ad una “Malombra” sono protagoniste.
Certamente è un disco indirizzato ad un pubblico di nicchia, ma chi volesse addentrarsi anche per la prima volta nel mondo Malombra “T.R.E.S.” è una buona occasione, l’importante è non avere paura del buio ma soprattutto…Open Mind! MS






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