Fearful Symmetry
FEARFUL
SYMMETRY – The Difficult Second
Distrokid
/ Bad Dog Promotion
Genere: Progressive
Rock/Crossover/Fusion
Supporto: Bandcamp, Spotify – 2022
E…
se delle donne suonassero come fossero gli Yes? Dall’Inghilterra ci provano
Suzi James (chitarra, basso, tastiere, mandolino, violino, oud, darbuka), Yael
Shotts (voce) e Sharon Petrover (batteria). Chiederete subito voi, “E il
risultato?” Beh, sia ben chiaro che gli Yes sono quasi alieni su questo mondo,
anche come tecnica individuale, non c’entra essere maschi o femmine, ma anche
la brava polistrumentista Suzi James non scherza. Se la cavano! Il gusto per la
melodia è davvero elevato questo si, e gioca decisamente a favore della formula
canzone da ricordare e cantare assieme a loro.
I
Fearful Symmetry esordiscono discograficamente nel 2019 con “Louder Than Words”
ispirato dalla vita e dalle opere di William Blake. Il disco in questione vuole
essere un omaggio affettuoso al Prog classico.
“The
Difficult Second” oggi ha un approccio maggiormente variegato nei confronti
della musica e dei suoi stili, non solo Prog quindi ma Jazz, Fusion, Rock,
Symphonic e World spiccano fra tutti.
Questi
sono brani comunque del periodo 2019 ma tenuti da parte per un ulteriore
sviluppo che giunge appunto in questo lavoro. Dieci i brani contenuti, compresa
la suite finale di quindici minuti “Warlords” per una durata complessiva di un’ora
di musica. In questo lavoro c’è un distacco dal classico sound Yes.
Ascoltare
le coralità iniziali dell’allegra “Mood Swings And Roundabouts” conduce davvero
nel mondo Yes anni ’80, qui tanto Prog.
Invece, avete mai dedicato una canzone a una sveglia? Suzi ci riesce attraverso “The Difficult
Second”, bizzarro? Forse si, ma il ritmo è divertente mentre la chitarra
elettrica mostra le proprie capacità balistiche. Più malinconica “Light Of My
Life”, anche perché è dedicata alla morte di musicisti che oggi non ci sono più
ma che ci hanno lasciato la loro musica. Questa è una canzone semplice e senza
troppe pretese. Un passaggio nella musica World avviene attraverso la
strumentale “Shifting Sands" con una vocalizzazione mediorientale di Yael
Shotts. Uno dei brani che mi hanno maggiormente colpito s’intitola “Eastern
Eyes”, sia per energia che per l’approccio strumentale tra intermezzo jazzato e
finale toccante, dove i testi auspicano benauguratamente un’uguaglianza fra le
generazioni.
Un
piano apre “The Song Of The Siren” fra mitologia e “predatori” sessuali, un
pezzo che successivamente si sviluppa nella semplice formula canzone
dimostrando una buona attitudine alla composizione diretta. Altra canzone che
tratta la speranza dell’umanità quando tutto sembra avere un accrescimento
avverso s’intitola “Hope”, qui ancora una volta la voce di Yael bene si sposa
con l’armonia del brano. “Sandworm” è strumentale, scritto dieci anni fa ma che
con la giunta di alcuni testi vive una vita attraverso una nuova pelle. Ritorna
il motivo arabeggiante nello strumentale “Shukraan Jazilaan” dove la chitarra
elettrica è protagonista. Chiude l’album la suite “Warlord”, qui i Fearful
Symmetry si giocano tutte le carte a loro disposizione, sicuramente un momento
sonoro ben riuscito e concepito.
“The
Difficult Second” è un album gradevole, niente di superlativo ma funzionante,
con importanti accenni storici riguardanti alcuni generi musicali fra cui
spicca il Progressive Rock, un disco che si lascia ascoltare con piacere senza
eccessivi picchi emotivi ma che sa bene dove andare a parare. MS
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