RASTRONI – Anime Da Frutto
Angapp
Genere: Rock Psichedelico,
Indie-Rock, Progressive
Supporto: mp3 – 2021
Ma
cosa ho ascoltato?
Scusate
il modo non convenzionale di iniziare una recensione, ma davvero resto basito.
Taglio subito la testa al toro dicendo che “Anime Da Frutto” è un nuovo “Orfeo
9”, ma anche no. Dico che è psichedelia, ma anche no. Un cantautore che suona
alla Porcupine Tree, ma no. Punti di congiunzione con il Fabio Zuffanti solista
ne ho intravisti, ma… Sono confuso. Suoni anni ’70 e moderni allo stesso
momento, Hammond e altro compreso. Un nuovo Tito Schipa Jr.?
Testi
alla “Felona E Sorona” (Orme) che parlano di due mondi, una metrica lirica che
spesso è slegata dalla musica perché le parole possono essere lette anche da
sole, senza ascoltare i suoni. Un racconto vero e proprio, ma le sorprese non
sono finite. Su You Tube potete godere dell’intero album completamente visivo
come un film! No, non voglio confondervi, è la verità.
L’autore
di cotanta creatività è Antonio Rafaschieri, in arte Rastroni. Proveniente dal
gruppo Pop Rock Wide, Rafaschieri nasce nel 1987 a Bari ed è matematico oltre
che musicista. Attualmente fa parte del duo Gestalt Finale con Enrico Ghedi dei Timoria.
Questo
viaggio allucinante conduce il protagonista ad alternarsi su due pianeti, Anima
e Terra fra prese e perdite di coscienza. La psichedelia sonora sottolinea le
visioni lisergiche e durante il percorso incontra sentimenti, il Caso che gli
parla, il paradiso, fino a sentirsi un profeta con un faccia a faccia finale
con se stesso.
Per
la realizzazione di “Anime Da Frutto” Rastroni si coadiuva di ben venti
musicisti, ma la formazione base è composta da lui (voce, chitarra, synth),
Davide Fumai (tastiere), Giovanni Monopoli (basso, synth) e Saverio Pastore
(batteria, chitarra). Tredici le tracce per poco più di tre quarti d’ora di
musica. Il primo ascolto mi è volato in una maniera inattesa, le canzoni unite
fra loro anche attraverso una narrazione sembrano creare un’unica e lunga
suite. Ecco quindi un altro fattore che porta a catalogare il disco nel settore
del Rock Progressivo. Lo è a tutti gli effetti, cambi umorali e di ritmo, di
genere, in parole povere un vero e proprio caleidoscopio sonoro.
“Un
Pianeta Vergine” è un intro narrato che conduce al vero primo brano intitolato “Corri”.
Noterete da subito la strana metrica lirica per il motivo di cui sopra, mentre
la voce richiama quella del già citato Tito Schipa Jr. Vincente il ritornello
che s’intermezza a sonorità psichedeliche, ma non dimentichiamo il soggetto,
ossia che Rastroni è un cantautore. I cori in sottofondo gettano l’ascoltatore
nel mondo degli anni ’70, mentre l’assolo di chitarra ci riporta ai giorni d’oggi.
Le tastiere ricoprono un ruolo importante donando potenza al brano.
Non
voglio spoilerare tutto l’album, perché di sorprese ce ne sono a ogni angolo
del percorso, tuttavia tengo a sottolineare gli interventi di sax che
arricchiscono l’enfasi della narrazione, come in “Dalla Prima Lettera Del
Telecomandante”, canzone molto Porcupine Tree style. Personalmente resto
affascinato da “Bagagli”, dalla sua pacatezza e dagli arrangiamenti, qui con la
tromba in sordina.
Mai
come con quest’album mi sono trovato in difficoltà a recensire, perché è
davvero un contenitore di suoni e soluzioni astruse che alla fine potrei
riassumere nel termine Progressive Rock.
Rastroni
è un grande cantautore con forte personalità e dalle mille idee, impossibile
ignorarlo, sarebbe davvero un vero e proprio delitto alla cultura. MS
hanno collaborato:
Luca
Antonazzo (sax
tenore in 6.) Donny Balice (tromba
in 5.) Daniela Capriati (voce in 1.)
Marco Capriati (batteria in 7.) Mario Coccioli (basso elettrico in 10.)
Alfredo Colella (voce in 4. e 10.) Marco De Bellis (drum machine in 7.) Manrico De Iacovo (basso elettrico in
5. e 7.) Giorgio Distante (tromba in
10.) Giuseppe Fallacara (aka Glanko) (drum
machine e synth in 11.) Antonio Flores (violino
elettrico in 7.) Beppe Garavelli (batteria
in 12.) Roberto Gernone (aka Bob Wild
Deer) (flauto in 7.) Valerio Guido (drum
machine in 7.) Leonardo Lamacchia (voce
in 3.) Gigi Lorusso (chitarra
elettrica in 4.) Gianvito Novielli (guitar
design in 12.) Davide Palagiano (basso
elettrico in 6.) Gianni Pollex (voce
in 2. e 11.) Mirko Priore (basso
elettrico in 12.) Fabio Properzi (percussioni
ed engineering in 10.) Alessandro Ragno (sax
tenore in 4.) Giulia Riboli (theremin
in 10.) Ylenia Tattoli (aka Carillon.C) (voce
in 13.)
prodotto
e mixato da Antonio Rafaschieri
post-prodotto
da Eleven
Mastering
illustrazioni
di Lilly
Antonacci (@lilyartillustration)
realizzazione
grafica Simone
De Venuto (@monakodeve)
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