YESTERNIGHT
– The False Awakening
12
Sounds Production
Distribuzione: Progressive
Promotion Records
Distribuzione italiana: GT Music
Genere: Ambient Rock
Supporto: cd – 2017
Quando
mi imbatto in debutti del genere rimango sempre sorpreso, perchè la prova espressa
palesa una precoce maturità. I polacchi Yesternight sono un trio e quando vedo alla batteria il
nome di Kamil Kluczyński (Art Of Illusion) allora mi spiego molte cose. Il suo
tocco e approccio alla percussione mi richiama lo stile di Gavin Harrison,
questo per far capire il livello tecnico ma anche di che musica si tratta.
Infatti i Yesternight suonano Rock atmosferico con punte ambient, come hanno
saputo fare nel tempo gruppi come Pink Floyd, Opeth, Anathema e Porcupine Tree.
Il
trio è completato da Marcin Boddeman alla voce e Bartek Woźniak alla chitarra e
tastiere. Dal disco che si intitola “The False Awakening” vengono estratti ben
tre singoli, “Solitude”, “My Mind” e “Who You Are”, tutti e tre per la 12
Sounds Production.
Nove
le tracce che compongono l’album, ad iniziare dalla breve “The False Awakening”
, intro che introduce immediatamente nelle atmosfere nuvolose e soffici del
percorso sonoro. Il suono si apre con aggressività all’inizio di “My Mind”,
canzone che non sfigurerebbe di certo nella discografia dei Porcupine Tree
ultimo periodo. Questa formula oramai rodata funziona sempre perché
l’alternanza chitarre distorte e melodie di facile memorizzazione fanno
atmosfera, specie se accompagnate da una bella voce come in questo caso, e che
non tenta mai di strafare pensando solamente
all’interpretazione emotiva del brano. Non esulano brevi assolo che fanno da
ciliegina alla torta. Le atmosfere si fanno più rarefatte con “Who You Are”,
altro ritornello penetrante e un refrain nostalgico al punto giusto. “Solitude”
è un volo pindarico nel nostro subconscio molto Opeth style. L’assolo di
chitarra fa esplodere il brano, quello che genericamente si aspetta da questo
genere di musica. Personalmente non mi stancherò mai di ascoltare queste
armonie, semplici, dirette e con l’esclusivo scopo di emozionare.
“About
You” è un altro percorso Procupine Tree sporcato da una parvenza Grunge, e
durante l’ascolto mi ritrovo a ciondolare ad occhi chiusi. Unita da un piano
segue “To Be Free”, con chitarra slide e un poco di Anathema, una sorta di
psichedelia delicata ed avvolgente.
Con
un ritornello ad apertura ampia di voce e volumi segue “Yesternight”, sunto
dello stile della band. L’incisione pulita e ben equilibrata facilita l’ascolto
anche ad alti volumi. “Lost” non toglie e non aggiunge altro a quanto detto,
scorrendo velocemente senza alti ne bassi. Chiude il brano più lungo dell’album
con i suoi quasi dodici minuti dal titolo “Just Try!”, praticamente come quando
si guardano i fuochi d’artificio, tutto e di più viene sparato alla fine.
Consiglio
a Kamil di approfondire questo progetto, sicuramente uno stile che va di moda e
che è in ampia crescita. Tante belle emozioni. MS
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