ART
OF ILLUSION – Cold War Of Solipsism
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Sounds Production
Distribuzione:
Progressive Promotion Records
Distribuzione italiana: GT Music
Genere: Progressive Metal
Supporto: cd – 2018
La
Polonia ha saputo muoversi negli anni in ambito Rock Progressivo e dintorni in
maniera spigliata e ricca di passione. Non starò qui a citare le centinaia e
centinaia di band che hanno comunque lasciato il segno, tuttavia, SBB, Abraxas,
Quidam, Millenium, Collage, solo per fare alcuni nomi, non sono cosa da poco. La
musica è un mondo ricco di innesti e di ricerche, perché ogni artista ha la
propria personalità, e per questo anche la capacità di saper modellare le
proprie radici musicali con cui è cresciuto. Il Metal Progressive è un filone
di nicchia, perché è un ibrido a cavallo fra il ricercato del Rock Progressivo
ed il distorto dell’Heavy Metal, un ibrido che ai puritani del Prog non sempre
va giù, ma è un genere in cui le sperimentazioni non mancano e soprattutto la
tecnica strumentale (Dream Theater insegnano). In questo mare agitato di
innesti spiccano con personalità gli Art Of Illusion, band composta da Filip
Wiśniewski (chitarra), Paweł Łapuć (tastiere), Kamil Kluczyński (batteria),
Mateusz Wiśniewski (basso), e Marcin Walczak (voce). Si formano nel 2002 e
danno alle stampe il loro primo album solamente nel 2014 dal titolo “Round
Square of The Triangle”, bene accolto dalla critica e dal pubblico. Dopo il
singolo “Devious Savior” del 2017 è la volta dell’album “Cold War Of Solipsism”,
composto da sette tracce e accompagnato da una edizione cartonata ed elegante
compresa di testi.
Ho
citato il Metal Progressive, i Dream Theater, tuttavia nella musica degli Art
Of Illusion la band di Petrucci & company centrano poco, a dimostrazione
della personalità succitata, invece si possono riscontrare punti di
congiunzione con i connazionali Riverside, altra band spartiacque che nel solco
tracciato lasciano fans o da una parte o dall’altra dello stesso. Momenti più
psichedelici lasciano spazio a voli pindarici di coralità strumentali
accompagnate spesso da una buona prova vocale, seppur senza strafare nel
raggiungere vette altissime. La batteria di Kamil Kluczyński è una vera
scoperta, chirurgicamente pulita, a tratti quasi stilografica, vero motore di
questa band sostenuta degnamente anche dalla chitarra di Filip Wiśniewski. Non
da meno il lavoro svolto dal resto della band, tuttavia questo è quello che mi
salta più all’orecchio. Andare ad analizzare i singoli brani non mi sembra il
caso, anche perché vorrei lasciare a voi la sorpresa di imbattervi in sonorità
non sempre scontate, però voglio nominare quali sono i momenti che più ho
preferito, e sono molteplici, perché la formula canzone è rispettata. La
melodia è dunque al centro dell’attenzione, come in “Able To Abide” o l’ottima “Santa
Muerte”, più ricercata e dal velo malinconico dettato anche dal piano. Io
essendo un amante del Progressive Rock ho goduto soprattutto verso la fine
dell’intero lavoro con le due canzoni conclusive, la prima “Cold War Of
Solipsism” dal profumo Opeth e con la conclusiva mini suite di dieci minuti dal
titolo “King Errant”, ma come ho già detto, il perché dovrete scoprirvelo da
soli acquistando questo disco ben prodotto, confezionato, suonato e registrato.
Faccio i complimenti alla band che ora attendo in prove ancora più avanzate,
perché il Metal Progressive è un mondo musicale di ricerca e comunque gli Art
Of Illusion lo sanno. Complimenti. MS
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