AIRPORTMAN
– David
Lizard
Records
Genere:Post
Rock, Alternative Ambient
Supporto: cd – 2014
Procede
anche il sentiero minimale del gruppo, dove la struttura canzone incede
solitamente in crescendo sonori a partire da suoni psichedelici. Nenie si
intersecano con suoni ricercati, come il piano che sgocciola note lentamente, fra
sensazioni di malessere e cori lamentosi su armonie a tratti nervose, dettate
dalla chitarra ficcante ed incalzante.
Chi
è “David”? Il caso potrebbe risolversi leggendo le poesie scritte nel libretto
interno di accompagnamento, fatto a forma di poster ripiegato. La lettura è
apparentemente senza una logica, come fossero quadri di sensazioni random,
accompagnati dalle illustrazioni di Chiara Dattola, anche loro oscure ed
inquietanti.
Un
unico brano suddiviso in sei movimenti, dove appunto l’inquietudine a volte
lascia spazio a piccoli raggi di sole. Di certo Steven Wilson potrebbe
apprezzare alcuni di questi momenti, non troppo distanti dal suo primordiale
esordio. Ma è l’oscurità che vigila sovente.
L’elettronica
ha la sua importanza nel contesto compositivo, tuttavia ad uscirne fuori sono
sempre gli arpeggi della chitarra e i tocchi del piano, quest’ultimo non visto
come mezzo di virtuosismo, piuttosto un viatico per sensazioni ammalianti e
minimali. La controprova la potete avere nel movimento numero tre del disco.
Se
si vuole ascoltare una ritmica quantomeno insistente bisogna giungere al quarto
movimento. Quello che manca a “Davide” a mio modesto avviso, sono i ritornelli,
cioè sembra un infinito refrain. Ok, quando una musica emoziona ha raggiunto il
proprio scopo, ma deve anche avere almeno un qualcosa che rimanga nella mente,
un momento perlomeno che esuli dalla ripetizione degli eventi sonori
rappresentati. Anche la musica di ricerca a mio avviso deve avere un attimo di
tregua durante l’ascolto, un qualcosa che spezzi, perché qui gli assolo strumentali,
intesi come tali non ci sono, e pensare che è musica prettamente strumentale.
Altrimenti si rischia di avere a che fare con musica da sottofondo.
Airportman
è un progetto interessante, intimistico, valente sotto gli aspetti che ho
descritto, ma che è rivolto ad un pubblico preparato, “David” è l’ennesimo
tassello Ambient della loro lunga discografia. MS
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