LAGARTIJA – Amore Di Vinile
Lizard Records
Genere:
Post Rock / Prog
Supporto:
cd – 2014
C’è
chi sostiene che il terzo disco per una band sia quello della verità, ossia da
qui in poi o sei o non sei. Non so se questa teoria sia fondata su serie basi,
tuttavia è a mio avviso da verificare. Invece per chi giunge al terzo disco è sicuramente
un buon traguardo. I Piacentini tornano
con “Amore Di Vinile” dopo “Particelle” del 2011, sempre fieri della propria
personalità.
Il
Progressive Italiano ha moltissime sfaccettature al proprio interno, spesso
vetrina e sfoggio delle proprie caratteristiche e soprattutto della propria
cultura musicale. Infatti numerosi sono
gli innesti e questi cambiano a seconda di chi ha assimilato gli eventi passati
con la propria personalità. Le idee.
Lagartija
è a mio avviso presente, passato e futuro, il sound al terzo disco è così
definito, un mix di sonorità che
lasciano spazio alla melodia, supportata ancora una volta dalla bella
voce di Sara Aliani (anche basso). La formazione viene completata da Michele
Molinari (batteria, tromba, cori), Andrea Poggi (chitarra, organo, voce), Marco
Libè (chitarre), Cristian Piga (sax) e Alessandro Austoni (chitarra).
“Amore
Di Vinile” è un disco che si presenta in una confezione cartonata semplice e
con otto canzoni, ad iniziare dalla title track. Brano con suoni pacati, Rock
gentile e a tratti psichedelico, ma non uno psichedelico colorato, bensì
sbiadito…Tenue.
Ancora
più introspettivo “Ferrovia”, tanto da chiedermi se sono ammiratori dei Paatos.
Musica che emoziona e fa chiudere gli
occhi per la concentrazione al suono, arricchito dall’ingresso del sax.
“Ottobre”
racconta storie di vita quotidiana, cresce con l’incedere, ancora una volta per
sfociare in un solo di sax. L’autunno prosegue nel brano successivo dal titolo
“E’ Già Da Un Po’ Che Cadono Le Foglie”, cantato da Andrea Poggi.
Stiamo
tuttavia parlando sempre di Rock, una evoluzione particolare verso sonorità
malinconiche e toccanti, come in “Fermo”, dove il Prog nordico di casa Landberk
fuoriesce in tutto il suo splendore. “Psiche” non cambia di una virgola il
percorso, invece “Carnale”, cantata
ancora una volta da Poggi, è rilassante e soffice. Chiude l’album “Anomalie” e
il tempo sembra essere volato.
I
Lagartija sembrano oramai avere trovato la loro dimensione, spregiudicatamente
delicata, priva di compromessi, dedita solamente all’anima.
Devo
approfondire meglio la storia del terzo disco, potrebbe anche avere una sua
valenza. MS
Nessun commento:
Posta un commento