GIANNI VENTURI / LUCIEN MOREAU –
Moloch
Autoproduzione /
molochthealbum.badcamp.com
Genere: Sperimentale
Supporto: promo cd – 2016
Un
Euro! Niente SIAE, solo un Euro su Badcamp per regalare a tutti un momento di
arte concentrato a nome Moloch. A questo
ci pensano Gianni Venturi (poeta, pittore e voce degli Altare Thotemico) e lo
scrittore musicista Lucien Moreau. Non ci sono scusanti per non avere questo
piccolo gioiello sonoro fatto di luce, ombre, pensieri, cuore, genialità,
rabbia, consapevolezza e molto altro a cui lascio a voi il piacere della
scoperta. Questo è Moloch.
Conosciamo
oramai Venturi per le sue poesie in musica, (non riesco più a chiamarli semplicemente testi) ed anche per
il suo approccio vocale rivolto verso il canto sciamanico. Un artista a volte
solo, arrabbiato con il mondo circostante per ciò che accade, mai indifferente
e sempre pronto con arguzia e spesso anche con ironia ad abbattere il muro
dell’indifferenza e dell’essere necessariamente uno uguale all’altro. Venturi
non ci sta e si dimostra nella sua arte individuo unico, a se e pensante!
Per
una mosca bianca dell’arte odierna serve conseguentemente un viatico sonoro
pari merito, non scontato e graffiante, stridente ed irriverente proprio
come le sue liriche. Come hanno saputo
fare gli Area con “Lobotomia” per colpire l’ascoltatore in maniera violenta e
farlo risvegliare dal suo torpore mentale, “Moloch” tendenzialmente riesce
nello stesso intento solo con l’aggiunta di testi profondi.
Quindici
canzoni ad iniziare da “Dorje Phurba”, ingresso granitico di Moloch.
L’elettronica in mano a Lucien gioca un ruolo importante, con l'ausilio di Federico Viola, tecnico del suono. “Eindao” alterna ironia a narrazione di fatti attuali,
sopra una ritmica martellante e supportata da coralità fonetiche sempre ad
opera di Venturi. Base greve, martellante e ruffiana, stato d’animo ben
definito. Di “Kaddish” vi consiglio anche la visione del bellissimo video su
You Tube, uno dei momenti più alti dell’intero racconto. Sputo sulle guerre.
“Senza profitto non c’è conflitto”. Interpretazione drammatica che sfocia in un
grido di dolore con il piano che sgocciola note per una musica in
contrapposizione…. Geniale. “Tiger Tiger” vede la collaborazione di Chiara
Megan Munari alla voce narrata. Ritmo incalzante e synth sinfonici a supporto.
Fa
pensare “Il Circo Dei Normali”, siamo tutti invitati al circo ed al suo
spettacolo, uno spettacolo amaro, fra banche, razzismo, calcio, padroni
dell’acqua, pedofili, qui Venturi è fuori del tendone ad invitare i passanti ad
entrare…a guardare…. guardare cosa siamo: Clown. I pensieri possono sfociare in
“Rivoluzione”, per utopia o nascosto desiderio? Chissà, ma di sicuro le parole
si trasformano in macigni, così la musica di sottofondo. “Satori” vede la
partecipazione della melodica voce di Alice Lobo, sopra una ritmica minimale ed
un intreccio vorticoso di polifonie.
Quando
a Moloch non servono le parole, a suo ausilio giungono le vibrazioni delle
corde vocali. Poesia in “Anime Erranti”, malinconia piena di luce, anche in
questo caso due componenti lontani per
significato e quindi affascinanti contrasti nell’insieme.
Torna
Alice Lobo in “Bambina Di Fragola”, storia dalle parole che scrocchiano come
ossa vecchie che danno dolore. Belli gli effetti sonori di eco e voci. Non può
mancare l’ ”Urlo” vero e proprio, altro tassello di lucida follia con tanto di
voce radiofonica che descrive cosa è Moloch in lingua inglese. Si passa poi a
“La Soluzione”, gioco disturbato di elettronica e voce, piccoli frammenti di
Area e un Venturi sarcastico ed acido come poche volte mi è capitato di
ascoltare. Freddo analizzatore dei tempi moderni.
Un
pianoforte apre “Canto Armonico Del Silenzio”, uno dei frangenti più musicali
dell’album. Segue “Qohèlet”, altra poesia
sull’ “io” narrata sopra un supporto di voci che rendono tutto molto
triste ed oscuro. C’è anche il momento di sfogo spontaneo e liberatorio,
“Libera La Follia”, canzone circense ancora una volta tracciata dal pianoforte
che funge da ritmica e arricchita dalla voce di Alice. “Moloch” si conclude con
il brano ”Lo Sciamano”, questa volta con Chiara Megan Munari.
Dimenticatevi
in Moloch la formula canzone, non esiste, esistono suoni, sensazioni, ritmi,
voci.
Uscirà
anche il cd in edizione limitata. Una preziosa e unica edizione origami,
realizzata e piegata a mano, numerata e firmata da Gianni Venturi e Lucien
Moreau. Un autentico pezzo da collezione.
Oramai
Gianni Venturi per me non è più una sorpresa, anzi, lo aspetto sempre con
curiosità ed impazienza, perché a me piace pensare ed essere stupito. Se anche
voi siete stanchi della solita musica, con “Moloch” avete di che ascoltare…e
sottolineo nuovamente ad un Euro! MS
http://molochthealbum.bandcamp.com
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