Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 20 febbraio 2016

Moloch

GIANNI VENTURI / LUCIEN MOREAU – Moloch
Autoproduzione / molochthealbum.badcamp.com
Genere: Sperimentale
Supporto: promo cd – 2016


Un Euro! Niente SIAE, solo un Euro su Badcamp per regalare a tutti un momento di arte  concentrato a nome Moloch. A questo ci pensano Gianni Venturi (poeta, pittore e voce degli Altare Thotemico) e lo scrittore musicista Lucien Moreau. Non ci sono scusanti per non avere questo piccolo gioiello sonoro fatto di luce, ombre, pensieri, cuore, genialità, rabbia, consapevolezza e molto altro a cui lascio a voi il piacere della scoperta. Questo è Moloch.
Conosciamo oramai Venturi per le sue poesie in musica, (non riesco più  a chiamarli semplicemente testi) ed anche per il suo approccio vocale rivolto verso il canto sciamanico. Un artista a volte solo, arrabbiato con il mondo circostante per ciò che accade, mai indifferente e sempre pronto con arguzia e spesso anche con ironia ad abbattere il muro dell’indifferenza e dell’essere necessariamente uno uguale all’altro. Venturi non ci sta e si dimostra nella sua arte individuo unico, a se e pensante!
Per una mosca bianca dell’arte odierna serve conseguentemente un viatico sonoro pari merito, non scontato e graffiante, stridente ed irriverente proprio come  le sue liriche. Come hanno saputo fare gli Area con “Lobotomia” per colpire l’ascoltatore in maniera violenta e farlo risvegliare dal suo torpore mentale, “Moloch” tendenzialmente riesce nello stesso intento solo con l’aggiunta di testi profondi.
Quindici canzoni ad iniziare da “Dorje Phurba”, ingresso granitico di Moloch. L’elettronica in mano a Lucien gioca un ruolo importante, con l'ausilio di Federico Viola, tecnico del suono. “Eindao” alterna ironia a narrazione di fatti attuali, sopra una ritmica martellante e supportata da coralità fonetiche sempre ad opera di Venturi. Base greve, martellante e ruffiana, stato d’animo ben definito. Di “Kaddish” vi consiglio anche la visione del bellissimo video su You Tube, uno dei momenti più alti dell’intero racconto. Sputo sulle guerre. “Senza profitto non c’è conflitto”. Interpretazione drammatica che sfocia in un grido di dolore con il piano che sgocciola note per una musica in contrapposizione…. Geniale. “Tiger Tiger” vede la collaborazione di Chiara Megan Munari alla voce narrata. Ritmo incalzante e synth sinfonici a supporto.
Fa pensare “Il Circo Dei Normali”, siamo tutti invitati al circo ed al suo spettacolo, uno spettacolo amaro, fra banche, razzismo, calcio, padroni dell’acqua, pedofili, qui Venturi è fuori del tendone ad invitare i passanti ad entrare…a guardare…. guardare cosa siamo: Clown. I pensieri possono sfociare in “Rivoluzione”, per utopia o nascosto desiderio? Chissà, ma di sicuro le parole si trasformano in macigni, così la musica di sottofondo. “Satori” vede la partecipazione della melodica voce di Alice Lobo, sopra una ritmica minimale ed un intreccio vorticoso di polifonie.
Quando a Moloch non servono le parole, a suo ausilio giungono le vibrazioni delle corde vocali. Poesia in “Anime Erranti”, malinconia piena di luce, anche in questo caso due componenti  lontani per significato e quindi affascinanti contrasti nell’insieme.
Torna Alice Lobo in “Bambina Di Fragola”, storia dalle parole che scrocchiano come ossa vecchie che danno dolore. Belli gli effetti sonori di eco e voci. Non può mancare l’ ”Urlo” vero e proprio, altro tassello di lucida follia con tanto di voce radiofonica che descrive cosa è Moloch in lingua inglese. Si passa poi a “La Soluzione”, gioco disturbato di elettronica e voce, piccoli frammenti di Area e un Venturi sarcastico ed acido come poche volte mi è capitato di ascoltare. Freddo analizzatore dei tempi moderni.
Un pianoforte apre “Canto Armonico Del Silenzio”, uno dei frangenti più musicali dell’album. Segue “Qohèlet”, altra poesia  sull’ “io” narrata sopra un supporto di voci che rendono tutto molto triste ed oscuro. C’è anche il momento di sfogo spontaneo e liberatorio, “Libera La Follia”, canzone circense ancora una volta tracciata dal pianoforte che funge da ritmica e arricchita dalla voce di Alice. “Moloch” si conclude con il brano ”Lo Sciamano”, questa volta con Chiara Megan Munari.
Dimenticatevi in Moloch la formula canzone, non esiste, esistono suoni, sensazioni, ritmi, voci.
Uscirà anche il cd in edizione limitata. Una preziosa e unica edizione origami, realizzata e piegata a mano, numerata e firmata da Gianni Venturi e Lucien Moreau. Un autentico pezzo da collezione.
Oramai Gianni Venturi per me non è più una sorpresa, anzi, lo aspetto sempre con curiosità ed impazienza, perché a me piace pensare ed essere stupito. Se anche voi siete stanchi della solita musica, con “Moloch” avete di che ascoltare…e sottolineo nuovamente ad un Euro! MS

http://molochthealbum.bandcamp.com


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