IL
FAUNO DI MARMO - Canti, Racconti E Battaglie
Andromeda
Relix/GT Music Distribution
Genere:
Progressive Rock
Supporto:
cd – 2013
Basta un semplice nome suggestivo per far sobbalzare
il fans del Progressive Rock, anche senza ascoltare la musica. Basta
leggere il nome e guardare la copertina
di questo cd per capire che qui c’è molta carne al fuoco per le sue orecchie.
Se poi a tutto questo andiamo a nominare l’attenta Andromeda Relix, il cerchio
si chiude.
Il Fauno Di Marmo è formato da musicisti del Friuli
Venezia Giulia, con esperienza alle spalle e si compone nel 2001 a nome The
Rebus. Realizzano due dischi in studio ed uno live, “Il Fauno Di Marmo” (2002 –
Autoproduzione) e “Acroterius” (2005 – Autoproduzione), mentre il live è del
2009. Il gruppo formato da Luca Sterle (voce, flauto, sax), Valerio Colella
(chitarra), Francesco Bonavita (tastiere), Alberto Ballarè (basso) e Luca Carboni
(batteria), non può che proporre un Progressive Rock legato ai nostrani anni
’70 con interventi Jazz, atmosfere dark e vista la presenza del flauto,
l’immancabile paragone con i Jethro Tull.
Il prodotto si presenta elegantemente, in cartonato
plastificato con all’interno il libretto con foto e testi. L’Artwok grafico è a
cura del chitarrista Valerio Colella, mentre i disegni colorati che
infarciscono il tutto sono di Francesca Capone, con la collaborazione di Antonio Zuberti.
Le nove tracce che si possono ascoltare in “Canti,
Racconti E Battaglie” presentano una maturazione artistica ed una
consapevolezza dei propri mezzi invidiabile. “Benvenuti Al Circo” gronda anni
’70 da ogni nota. Nel brano ci sono special guest come Simone D’Eusanio al
violino e Federica Sterle come seconda voce ad impreziosire il tutto.
Successivamente incontreremo anche Andrea Tomasin alle percussioni ed
Alessandro Serravalle (leader dei Garden Wall) alla chitarra.
“Madre Natura” è un Rock’n Blues datato in stile
Jethro Tull periodo “Benefit”, sia per l’approccio del flauto che come articolazione
di composizione. Allegro e giocoso,
colorato proprio come la copertina dell’album, dal patos incontenibile.
Con “Hop Frog”, la vendetta del buffone ranocchio si
realizza nei confronti del vil sovrano. Qui si va incontro ad una mini suite di
undici minuti che ha tutti gli ingredienti al posto giusto per essere un
classico del genere. Tastiere presenti
sia come tappeto che come effetti, chitarre Hard, flauto aggressivo, cariche
sonore in stile Trip o primi Osanna, quelli di “Uomo”, fanno del pezzo uno dei
frangenti più alti di tutto il disco. Non mancano richiami ai Gentle Giant.
“Magic Kazoo” gode di un bel assolo di chitarra centrale, così di tastiera.
“Nova Res” è un gradevolissimo brano strumentale (l’unico dell’album)
spudoratamente anni ’70. Qui c’è tutto quello che abbiamo ascoltato in un
intero decennio, a dimostrazione di una cultura degli elementi alquanto
preparata.
Hard Prog in “Non Mollare Mai”, Biglietto Per L’Inferno?
Trip? Jumbo? Questo è il sunto.
Ma ci imbattiamo in una cover davvero bella, quella
di “Un Villaggio, Un Illusione” di Quella Vecchia Locanda tratto dall’album
omonimo del 1972. Chiude “Dorian Gray” senza togliere o mettere nulla di nuovo
a quanto detto.
“Canti, Racconti E Battaglie” è un disco che piacerà
sicuramente ai vecchi nostalgici del genere in analisi e a me piace chiudere
questa recensione con le loro parole tratte dal cd: “E’ il prodotto di una
inestinguibile passione e dedizione alla musica che inizia da bambini, prosegue
da ragazzi e continua da adulti, evolvendo e facendo da colonna sonora alle
mille difficoltà dell’esistenza terrena”. A chi lo dite…mai ho letto in un cd
parole più vere! (MS)
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