SOUNDSICK - Art Is the Mirror of the Universe
Selfproduced Distribuzione italiana: -
Genere: Psychedelic Metal
Support: demo - 2010
La scena dell’entroterra marchigiano in questo periodo sta vivendo un fervore alquanto appassionante, si stanno formando molte band giovanili di spiccato interesse. Se poi andiamo a focalizzare la zona del fabrianese, oggi più che mai notiamo questo sbocciare. In definitiva per ricercare il punto più alto realizzato da una band fabrianese in ambito discografico bisogna che torniamo indietro agli anni ’70, nel Rock Progressivo degli Agorà, oppure agli ’80 dei De Luxe, mentre oggi si è rappresentati nella simpatica forma agro-demenziale dei Motozappa o dal granitico Metal dei Death Riders. Ma altre realtà stanno muovendo l’underground in maniera decisa e fulgida, una di queste si chiama Soundsick.
Questo è un trio composto da due fratelli, Ilario Onibokun (voce e chitarra) ed Alexander (Batteria) mentre le parti del basso sono affidate a Valentino Teodori. In mio possesso mi giunge il loro demo composto da quattro brani dediti ad un Rock che sta a cavallo fra la Psichedelìa ed il Metal. Un mix di generi assolutamente interessante, solo apparentemente non compatibili, per un risultato quantomeno godibile.
La prima cosa che balza all’ascolto sono le parti ritmiche assolutamente possenti e trascinanti e tengo anche a sottolineare la buona registrazione del demo, una volta tanto all’altezza della situazione, questo grazie al lavoro di Francesco Pellegrini (Death Riders).
La strumentale “Lena (Naked Woman)” apre l’ascolto e le chitarre di Ilario disegnano vortici psichedelici nell’aria, grazie anche ad echi di riff ipnotici. Il crescendo sonoro è inesorabile, portando l’ascoltatore ad un momento lisergico di rara bellezza. Immediatamente adiacente giunge “Ch3Ch2Oh”, altra fase sperimentale dei Soundisck, i quali però hanno il pregio di tenere sempre alto il volume delle melodie, non risultando dunque per niente invasivi o caotici. Anche il cantato in questo brano dimostra che il combo ha nel proprio bagaglio anche del Giunge. Tuttavia è il Rock in generale che trascina l’ascolto, fra idee strutturali che vanno anche a pescare in un certo Rock degli anni ’70.
Delicate melodie cominciano “Lonelyness”, brano dal ritornello memorizzabile e forse per questo anche brano più semplice e diretto. I ragazzi hanno la facoltà di scrivere belle canzoni con apparente semplicità e naturalezza, questo è un fattore da tenere in considerazione in futuro, specie per chi volesse contrattare questa band. Chiude il demo “Candy’s And Cum”, altro strepitoso episodio a cavallo fra Psichedelìa e Metal dove la band riesce a fare la voce grossa tanto quasi da non sembrare essere composta solo da tre elementi. Lampi di Porcupine Tree tanto per intenderci.
Mi resta solo che lasciarvi con i contatti dei Soundsick, realtà che va formandosi in questi giorni in maniera sempre più convincente. Da pazzi ignorarli, magari per lasciare spazio ad altre sterili band straniere che non hanno neppure un 10% della personalità di questi ragazzi, perché qui è proprio di personalità che stiamo parlando. MS
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