PAOLO RIGOTTO - Uomo Bianco
Contro Records
Distribuzione italiana: -
Genere: Pop Elettronico
Support: CD - 2012
In una ricca ed elegante confezione cartonata, giunge il ritorno del simpatico cantante Paolo Rigotto. Dopo "Corpi Celesti" debutto solista del 2010, è la volta di "Uomo Bianco", album che sempre focalizza il proprio essere sull'ironia ed il sarcasmo.
Il Pop elettronico sperimentale è tappeto sonoro ad una lirica importante, ficcante ed intelligente. Il batterista polistrumentista ha alle spalle un importante bagaglio musicale che passa dal Prog Rock italiano (Syndone, Band Elastica Pellizza) alle influenze di B. Eno, Skiantos ed Elio E Le Storie Tese, tutto questo va a plasmare un autore che sa dove mirare.
Il dettagliato libretto che accompagna il cd "Uomo Bianco" ben supporta con testi e foto chiarificatrici in bianco e nero e pone l'ascoltatore nella condizione di pensare, oltre che di ascoltare, pregio a mio avviso davvero importante. La produzione sonora di Francois Veramon e gli arrangiamenti sono curati e rappresentano il Rigotto pensiero.
"E' Successo" mette in luce la situazione giovanile nel momento attuale in ambito lavorativo, con un cantato Rap ed un ritornello orecchiabile e melodico. Attenzione, la ricerca strutturale è particolarmente arguta, la musica ha un suo perchè.
Ode a "La Lingua", la sua utilità e quant'altro in un brano più cantautoriale, scoprono un Rigotto più lineare e ritmico. Altresì il cantautore raggiunge il pubblico attraverso un pezzo elettrico e ruffiano come "Facciamo Pace", nel quale mette in luce la capacità di comporre brani diretti e puliti. Mostra invece i muscoli con "Quasi Quasi", una situazione sociale e politica dai retroscena psicodrammatici ed una musica più elettrica rispetto alla media delle composizioni.
Diverte Rigotto, intrattiene e fa riflettere anche sul valore della lingua estera con "English Soup". Veloci e variegati susseguono i brani, pur se in assenza di assolo strumentali. La title track "Uomo Bianco" punta nuovamente sull'efficacia del testo e dell'uso recitato della voce, piuttosto che sulla musica. Quasi Ska "La Via Lattea" per cui avete già idea della giovialità delle atmosfere. Uno Ska che poi si fonde con del Prog classico. Comunque sono in totale dodici movimenti che tengono sempre alta l'attenzione dell'ascolto, perchè Rigotto resta comunque un valido strumentista.
E' un disco che non ha pretese maggiori di quanto descritto, solo l'intento di divertire con intelligenza e questo oggi come oggi non mi sembra un particolare da trascurare.
"Uomo Bianco" conferma una nuova realtà che ha promesso già nel 2010, io ci vedo anche Daniele Silvestri, voi invece dategli un ascolto e trovategli il suo "perchè", sono sicuro che riuscirete a passare un ora fra buona musica e pensiero.
Simpatico ed arguto. MS
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