Zolder Ellipsis
ZOLDER
ELLIPSIS - Entropy Override
Lizard
Records – Open Mind
Genere:
Jazz, Rock, Avantgarde, Prog Rock
Supporto: cd – 2022
L’evoluzione
passa attraverso l’infrazione della regola, questa frase l’ha sposata un certo
Frank Zappa e la musica mondiale ha ringraziato questo fenomenale chitarrista.
Tutto ciò che al momento non è capito, ossia l’osare, lo stravolgere, l’estro,
con gli anni trova una sua giusta posizione. Il tempo come si dice in gergo è
galantuomo, se tu oggi crei e ti distingui dalla massa stai pur certo che un
domani qualcuno prenderà spunto dalla tua idea magari per migliorarla con la
propria personalità. E’ la legge dell’evoluzione, è un ricevere e un dare.
Chiunque che ha preso uno strumento in mano l’ha fatto perché ha ascoltato
musica di altri. Anche l’ascoltatore non è standard, c’è anche oggi chi dalla
musica vuole qualcosa di più, il piacere di essere travolto da nuove
situazioni. Personalmente mi ritrovo mentalmente in questo filone, cioè amo
essere destabilizzato, mi piace concentrare l’ascolto e lasciarmi travolgere
dal suono non convenzionale. Tutto questo per dire che l’avanguardia nel Prog è
linfa vitale e necessaria, dove da ogni spunto può nascere un’idea per il
futuro.
Zolder
Ellipsis è il progetto iniziale del tastierista americano Tom Aldrich, valvola
di sfogo per il proprio estro, ma che nel tempo si è arricchito di altri
musicisti che a loro volta hanno contribuito attraverso un’invidiabile
alchimia, a rendere il sound coeso e speciale. Compagni di viaggio in “Entropy
Override” sono Sean Moran (chitarra), Chad Langford (basso elettrico e
acustico), Thèo Lanau (batteria) e Ivo Bol (sampler ed elettronica).
L’improvvisazione
gioca un ruolo importante per la causa Zolder Ellipsis e fondamentale è
l’intesa fra i componenti i quali in una settimana d’estate del 2019 realizzano
otto brani che compongono questo debutto. Dentro ogni singola nota si palesa
una grande cultura musicale, non soltanto tecnica, infatti, si possono
estrapolare dall’interno richiami al Jazz, al Metal, e addirittura istanti di musica
greca romana. Le canzoni variano da pochi minuti a mini suite, nell’ascolto si
ha la sensazione di viaggiare nelle montagne russe fra rallentamenti
preoccupanti e discese improvvise. Già dall’iniziale “Craig Gets Reanimated” s’intuisce
la voglia di colloquiare fra gli strumentisti in una sorta di divertente gioco
dove la musica nasce spontaneamente e allegramente. Personalmente ho apprezzato
molto il momento dell’assolo del basso di Langford. Un minuto e poco più di
rumoristica in “Zap Gun”, altro minuto di dissonanze sonore con “Q+A” per poi
addentrarci nella prima mini suite intitolata “Imperial Enlightenmant”. Qui si
ascolta veramente di tutto, dal Jazz all’improvvisazione in stile Area, l’effetto
stereo poi amplifica le sensazioni che si hanno dandoci la sensazione di essere
circondati da suoni a tratti isterici. I musicisti si ascoltano, si aspettano,
si sfidano e si divertono, sappiamo bene poi che il divertimento è contagioso
anche per chi ascolta. Colpiti ai fianchi come in un incontro di pugilato, ci
si appresta caracollanti ad ascoltare “Magnetic Object”, tutta un'altra storia,
due minuti abbondanti di tastiere ed elettronica che fa leggermente rifiatare
prima di immergersi nei nove minuti di “Android Coronation Ball”. Le tematiche cui
s’ispirano gli Zolder Ellipsis riguardano appunto la tecnologia
(specificatamente la robotica) e l’essere degli zombie, proprio a testimonianza
della freddezza a cui questo modo di operare moderno ci sta conducendo. Una
chitarra elettrica inizia il brano in un inquietante e preoccupante intro
nervoso alla King Crimson per poi lanciarsi nell’inevitabile corsa verso un
colloquio strumentale spontaneo, spezzato di tanto in tanto da brevi assolo dei
musicisti. Il colpo di grazia arriva dagli undici minuti di “The Antidote
Game”, inizialmente sorniona ma sappiamo già bene cosa attenderci. Adiacente
giunge la conclusiva “In The Hole”, svisata delle dita di Tom Aldrich sui tasti
d’avorio. L’insegnamento di “Entropy Override” è semplice, come suggerisce
proprio l’etichetta che li ha pubblicati, ossia l’Open Mind: aprite la mente,
lasciatevi contagiare, siate spontanei, osate, la vita è bella per questo, la
monotonia è qui fuori della porta di casa e per stare bene non serve. Non dico
sempre, ma almeno qualche volta proviamoci e qui gli Zolder Ellipsis ci vengono
incontro. MS
Vedo un interessante lavoro di ricerca e di commento! Complimenti!!!
RispondiEliminaGrazie di cuore!
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