Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

martedì 17 maggio 2011

Votazioni, il Berlusconismo cede. Ecco i risultati

Pisapia stacca Moratti a Milano,Torino a Pd. Bologna resta centrosinistra, Napoli:Pdl-Idv

Pdl: avevamo aspettative diverse. Lega: voto anomalo. Pd: cambia il vento del Nord

17 maggio, 09:18 (da Ansa.it)


                                             

TORINO
piero fassino
-
56,66%
michele coppola
-
27,30%
vittorio bertola
-
4,97%
MILANO
giuliano pisapia
-
48,04%
letizia moratti
-
41,58%
manfredi palmeri
-
5,54%
TRIESTE
roberto cosolini
-
40,67%
roberto antonione
-
27,56%
franco bandelli
-
10,76%
BOLOGNA
virginio merola
-
50,46%
manes bernardini
-
30,35%
massimo bugani
-
9,50%
NAPOLI
gianni lettieri
-
38,53%
luigi de magistris
-
27,49%
mario morcone
-
19,17%
CAGLIARI
massimo zedda
-
45,11%
massimo fantola
-
44,72%
ignazio artizzu
-
4,46%
CATANZARO
michele traversa
-
62,00%
salvatore scalzo
-
32,54%
antonio argiro'
-
3,73%


ROMA - Milano e' la porta d'accesso al potere berlusconiano. Dopo il primo turno delle elezioni comunali, e la sorpresa di Giuliano Pisapia (48%) che va al ballottaggio con piu' consensi di Letizia Moratti (41,6%), quella porta non e' piu' blindata. Non e' stata aperta, ma da oggi e' socchiusa e qualche chiavistello ha ceduto. E' la sorpresa maggiore di questo primo turno elettorale che ha chiamato alle urne quasi 13 milioni di elettori ma con i riflettori accessi su quattro Comuni capoluogo come Torino, Milano, Bologna, Napoli. E proprio Torino e Bologna vanno al centrosinistra al primo turno, con Napoli al ballottaggio con il candidato del Pdl Giovanni Lettieri che se la vedra' con l'outsider di Idv-Fds, Luigi De Magistris. A Milano il primo a essere sorpreso e' stato lo stesso Pisapia. Un attimo, perche' subito dopo si e' detto certo che al ballottaggio la fiducia dei milanesi raccolta oggi ''aumentera' e portera' il consenso a oltre quel 51% che serve per cambiare Milano''. Il ballottaggio era il traguardo importante su cui puntava e ha sintetizzato questo risultato ricordando che i suoi avversari lo consideravano ''prima impossibile, poi improbabile, ora altamente probabile''.

Secondo il sindaco uscente Letizia Moratti, "questo voto è sicuramente un segnale forte che dobbiamo saper cogliere'' e si dovra' fare una ''riflessione profonda sulle cause". Da Milano, ha aggiunto Moratti, ''deve ripartire una fase nuova della politica di centrodestra" che sia "in grado di aggregare le forze che non si sono sentite evidentemente rappresentate". Non senza una punta di malizia, Formigoni ha lapalissianamente sintetizzato: l'unico dato certo e' il ballottaggio. Errori della Moratti? Forse errori di ''comunicazione'', ha chiosato Formigoni. Poche battute per far trasparire la delusione e qualcosa di piu' per il risultato.

Il quadro politico uscito dalle urne del primo turno alle comunali e' un'immagine nitida: si vede per certo un cedimento del centrodestra nei grandi centri del Nord, dove l'affluenza alle urne e' stata addirittura superiore rispetto ad altre aree. Pisapia a Milano e De Magistris a Napoli incarnano la sinistra radicale. E in queste due citta' la parola decisiva spetta al Terzo Polo. Due i punti fermi nelle grandi citta': la netta vittoria di Piero Fassino a Torino (con il 56,66% contro il 27,30% di Coppola), ma anche il successo di misura (50,5%) di Virginio Merola a Bologna. Un risultato, quello di Fassino, che ha confermato la scelta netta dei torinesi che hanno premiato il progetto ''Gran Torino''.

Per il resto ogni scelta e' rinviata a domenica 29 maggio. Da qui ad allora i riflettori sono puntati su Milano. Per Moratti la via e' tutta in salita. Il Terzo Polo, come ha preannunciato Casini, lascera' a Milano liberta' di voto con il che lasciando capire che considera entrambi i candidati poco moderati. Negli altri capoluoghi di regione, ballottaggio in vista per Trieste e Cagliari, mentre a Catanzaro il candidato del centrodestra, Michele Traversa passa il turno con il 62% dei consensi. Dei 16 capoluoghi di provincia gia' scrutinati (sul totale di 23), 7 vanno al centrosinistra (Savona, Ravenna, Arezzo, Siena, Fermo, Benevento, Villacidro), uno al centrodestra (Caserta), mentre in otto se la vedranno al ballottaggio (Novara, Varese, Pordenone, Rovigo, Rimini, Grosseto, Crotone, Iglesias, con il candidato di centrosinistra Perseu al 49,9%). Nelle altre citta' il risultato provvisorio vede il centro sinistra prevalere a Salerno, Barletta, Carbonia e Olbia, il centro destra a Latina e Reggio Calabria, mentre al ballottaggio e' indirizzata Cosenza. Per quanto riguarda le elezioni provinciali, in tre casi (Gorizia, Ravenna e Lucca) il presidente e' espressione del centrosinistra, a Treviso della Lega a Campobasso del centrodestra. Sei i ballottaggi: a Vercelli, Mantova, Pavia, Trieste, Macerata e Reggio Calabria

4 commenti:

  1. Comincia il tramonto del centro-destra. Sono estremamente felice per la vittoria di Pisapia sulla Moratti e su berlusconi. Si sta muovendo qualcosa, si nota anche dai risultati ottenuti dal Movimento 5 Stelle.

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  2. Ciao Lorenzo, sembra che la politica gridata, quella fatta per screditare e tutto quello che è accaduto in questi anni, abbia urtato la sensibilità di molti. Inevitabilmente aggiungerei. Chi ha perso molto è la Lega, secondo me perchè stare con Berlusconi, ma allo stesso tempo non essere daccordo con le sue scelte, non ha pagato. Poi anche la questione stranieri, inutile che loro gridano "fuori tutti" ma poi non fanno nulla.... al governo ci sono loro e non è colpa certo degli altri se le cose dette non vengono fatte. Il popolo leghista forse è restato deluso. Vediamo ora cosa accadrà... Ciao ;-)

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  3. Beh, per come la vedo io la Lega è "amanettata" al PDL, ovvero è alleata con esso solo per poter entrare al Governo, e non per ideali. Si vedano, infatti, le numerose volte che è dovuta scendere a compromessi con Berlusconi. E la cosa non va giù agli elettori, che si sono stufati di vedere le promesse fatte loro non mantenute. Poi, ovviamente, è ovvio che una campagna elettorale incentrata unicamente sui problemi personali de Presidente del Consiglio a scapito dei programmi, dei dibattiti e degli stessi candidati hanno ragionevolmente stufato la gente, che sente sempre la stessa (disgustosa) solfa. Tutto questo, insieme all'insoddisfazione della gente verso l'operato del centro-destra e verso i comportamenti del premier hanno causato il crollo della destra. Ora bisogna sperare che le cose vadano meglio.

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  4. Esatto e aggiungo pure che la gente vorrebbe anche lavorare non precariamente.
    Vedremo... ;-)

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