KSHATRIYA - The Dream
Selfproduction
Distribuzione italiana: ?
Genere: Prog Metal
Support: CD - 2008
Il seme di questa nuova band Metal Prog, viene messo nel 1997 nel sud della Sicilia, precisamente a Pozzallo. Il creatore di Kshatriya si chiama Massimo Sapienza (chitarra) e solo nel 2002 con l’incontro di Marco Zichitella (voce, tastiere) ed il trasferimento a Bologna, il progetto prende forma più concretamente. Il genere trattato è il Metal Prog, quello caro a band come i Dream Theater, per intenderci.
I Kshatriya cominciano subito una buona “carriera” live, partecipando a numerosi eventi tra nord e sud Italia, fra i quali menzioniamo l’Emergenza Rock Festival del 2003.
L’attività live forgia la band, almeno il legame fra Marco e Massimo prende connotati d’intesa più marcati. Dopo vari mutamenti di line up, li ritroviamo oggi assieme a Luca Nicolasi al basso ed a Edoardo Tancredi alla batteria. Creano questo EP dal titolo “The Dream”, composto da cinque brani. Non nascondo una certa emozione mista a curiosità alla vista della copertina del disco, questa mi ricorda molto da vicino “Air Conditioning” dei Curved Air, certamente il contenuto sonoro è completamente differente da esso. Qui siamo al cospetto di brani robusti e metallici., lontani dal Folk.
“Through Your Days” apre con contagiosa spensieratezza l’EP, mettendo subito in evidenza la voce di Zichitella. Inevitabile l’accostamento a quella di La Brie, l’approccio è simile, così la struttura sonora arricchita da buone fughe tastieristiche. Il periodo dei Dream Theater al quale mi riferisco è quello d’oro, ossia gli anni ’90 di “Awake” & company. Le potenzialità sono subito messe in evidenza avanti all’ascoltatore, la tecnica è buona , forse è il songwriting a risultare più scontato, almeno per chi vive di questo genere. Le carte sono in regola, “To Whom It May Concern” si mette alla luce per la totale dedizione al Prog Metal. Classe, cambi di tempo, tutto quello che il Prog ci ha insegnato è recepito dai Kshatriya, ora non resta che plasmarlo con singolarità. “Hiding Faith” spezza l’ascolto, una semi ballata dalla melodia memorizzabile e di ampio respiro. Un caleidoscopio di colori, peccato solo per le tastiere troppo nascoste dal suono degli altri strumenti. “Heart And Reason” è variegata, mostra un approccio più Progressivo nel puro senso del termine, la band qui si muove con destrezza e buone idee. Chiude la dolcissima ed arpeggiata “Kshatriya”, dove l’anima viene toccata a fondo. Emozionante momento, seppur breve, di ottima musica.
Dopo “The Inner Journey” del 2003, questo EP apre la strada al prossimo disco in lavorazione, il futuro “Dodecaphonic”….che promette bene. Il mercato discografico su questo genere è davvero spietato e feroce, per cui mi sento di consigliare alla band di proseguire si per la loro passione (ci mancherebbe altro, la musica prima viene dal cuore), ma di dare un approccio più mentale al tutto, ossia di variegare e spezzare gli ascolti con differenti cambi umorali. Il Metal Prog alla Dream Theater è sempre ottimo da ascoltare, ma è divenuto un posto da sabbie mobili, dove sono sprofondate migliaia di band. In definitiva “The Dream” è un buonissimo biglietto da visita, consigliato davvero a tutti, la materia la sapete, ragazzi, non resta che rimboccarsi le maniche e fare vedere chi siete. MS
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