Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

lunedì 2 maggio 2011

Lalu

LALU - Oniric Metal
Lion Music

Genere: Progressive Metal


Stanchi del solito Metal Progressive alla Dream Theater? Allora vi presentiamo Lalu!
Vivine Lalu è un tastierista e proviene dalla vicina Francia e francamente per il sottoscritto è pure gradita sorpresa. Non mi aspettavo di ascoltare un disco di Metal Prog così ben suonato, ben inciso e con diverse idee niente male, da un nome a me sinora sconosciuto.
Vivine cresce in una famiglia di strumentisti, addirittura i familiari suonano tutti in un gruppo progressive Francese dal nome Polène ispirati da musica stile Yes e Kansas. Non vorrei però confondervi le idee, in “Oniric Metal” non ci sono tracce di questi gruppi, ma si va incontro ad un saggio e personale mix di Sympony X e qualche cosa che vagamente mi ricorda Norlander e signora (Lana Lane).
“Yesterdayman” è la gustosa apertura del disco, articolata, ma allo stesso tempo non cervellotica, con melodie godibili e chitarroni in prima linea. “Wolven Eyes” è carica di energia con fratture ritmiche divertenti e “Wind” irrompe bruscamente con la sua inaspettata dolcezza iniziale al termine di “Wolven Eyes”. Il mondo descritto nel brano è ricco di colori, spirituale e fisico, un buon esempio di Metal Prog. “Night In Poenari” si apre con una drammatica introduzione canora per lasciare spazio ad una ritmica forte con cori operistici in sottofondo. Questo è il lato meno fragile di Lalu, oscuro e penetrante.
Ancora scariche elettriche percorrono la nostra pelle all’ascolto di “Moonstruck (The Soulish Element), pezzo dalle molteplici sfaccettature. Il disco è comprensivo di due mini suite, una di dieci minuti dal titolo “Time Stop” e “Potboy: The Final Fantasy” dove le ombre degli Ayreon di Lucassen sembrano aleggiare di tanto in tanto. Lalu è un artista a tutto tondo e si diverte a giocare con la musica.
Non stiamo parlando di un capolavoro, ne di un disco fondamentale, ma la lezione che ci impartisce è evidente, l’orgoglio dell’essere e non dell’apparire, le inevitabili e sciocche battute sul nome lasciamole fare ad altri. MS



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