Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

venerdì 13 giugno 2025

Diego Petrini

DIEGO PETRINI – La Materia Del Suono
AMS Records / BTF Vinyl Magic
Genere: Progressive Jazz
Supporto: cd / Digital – 2025





Diego Petrini è un nome oramai conosciuto nell’ambito Rock Progressivo italiano, grazie alla sua opera dietro alla batteria nella band Il Bacio Della Medusa, formazione fra le più importanti oggi nel genere sia in patria che all’estero.
“La Materia Del Suono” è il sorprendente debutto discografico, Petrini si cimenta in più strumenti, ma l’album è incentrato e concepito soprattutto al pianoforte. Qui l’autore spazia nel pentagramma senza freni inibitori, lasciandosi trasportare dalle emozioni. Il disco è completamente strumentale escluso l’ultimo brano “Ciò Che Trascende” che vede alla voce il cantante e chitarrista storico della band Jumbo, fra le più influenti del Rock Progressivo italiano anni ’70.
“La Materia Del Suono” è un concept suddiviso in due parti (L'Armonia Della Natura e Sull'Artificio Dell'Uomo) composte di sei brani ciascuna impegnate in un Jazz Prog dalle influenze Rock anni ’70, oltre che intriso di numerose derivazioni che spaziano dalla Musica Classica, Lirica, Etnica, Popolare, Folk, Rock, e Fusion. La cultura musicale palesata dall’artista è ampia, come in pochi casi si riesce a riscontrare in questi ultimi tempi sonori. Così descrivono le note che accompagnano il prodotto: “L'album è il risultato di un certosino lavoro di esplorazione sonica che Petrini attua scavando con passione ed eclettismo nei meandri della dicotomia Natura-Artificio proiettata nella dimensione che da decenni padroneggia, quella della musica, non più confinata alla semplice architettura di note e ritmi ma foriera di potenti contesti emozionali e di proiezioni immaginifiche che conducono l’ascoltatore a vivere un viaggio inaspettato”.
Nel percorso Petrini si coadiuva di special guest provenienti anche dalla stessa band madre come Eva Morelli ai fiati, Giorgio Panico al basso fretless, Andrea Morelli alla chitarra elettrica, e Claudio Ridolfi alla fisarmonica.
Il disco farà sicuramente la gioia degli appassionati di quel sound descritto, soprattutto di chi apprezza nel Rock il suono del Moog e del Mellotron.
“L’Armonia Della Natura” si apre con “Come In Mare Le Onde” (nomen omen), otto minuti abbondanti di escursioni cinematiche in cui le dolci note del piano immergono l’ascoltatore in un contesto passato anche dal ritmo bossa nova. Qui si possono apprezzare differenti stili che intercedono fra di loro, trascinando la mente negli anni ’70 con interventi Jazz orchestrali.
Musica senza tempo, e quando Petrini si adopera nei frangenti d’interludio fra i cambi di stile, non possono che venire alla memoria certi passaggi delle nostrane Orme, al resto ci pensano i fiati di Eva Morelli.
“Alla Deriva” tocca le corde dell’anima, in un movimento pacato in cui i cambi di tempo dimostrano che il Progressive Rock è e resterà per sempre una musica immortale. La breve “Macchia Verde” sembra uscita da una sigla di un film anni ’70, mentre “Immagini Al Tramonto” trasporta lo stato d’animo in un paesaggio bucolico, fresco e ipnotico per bellezza. Sale l’intensità con “Etere”, qui Le Orme sono ancor più presenti, specialmente quelle di “Felona E Sorona”. Ma è solo l’illusione di un attimo, la virata stilistica nella musica di Petrini è sempre dietro l’angolo. Il piano si alterna ai fiati in un colloquio rodato e perfetto. “Sangue Freddo” conclude la prima parte del disco con intensità emotiva elevata e molto classicismo.
Il primo brano di “Sull’Artificio Dell’Uomo” s’intitola “Fragole Di Cinabro”, un esempio di come la musica possa far scorrere all’immaginario fotogrammi su fotogrammi fatti di ricordi e meraviglie paesaggistiche. “Antropomorfa” è vigorosa nell’incedere, muscolare, ricercata in soluzioni che sfiorano anche l’Hard.
“Sublimazione” è addirittura ballabile, dove la fisarmonica di Claudio Ridolfi dona al contesto quel gusto retrò dal fascino prettamente atavico. I cinque minuti di “Mimesi” rappresentano ancor più l’intento cinematografico di quest’album per poi passare a “La Plastica”, simpaticissima composizione al limite del giocoso. Come attitudine potrei definirlo il brano più progressivo dell’intero album, dove i tasti del piano si sostituiscono in alcuni tratti alle chitarre di Robert Fripp per passaggi in stile King Crimson.
Infine “Ciò Che Trascende” con Alvaro Fella, qui il tempo si è fermato, i peli si alzano sulla pelle sopra nell’ascolto del flauto. La grinta di Fella la conosciamo tutti, l’attitudine inossidabile è magistralmente conservata. La sensazione di rivivere certi canti politici degli anni che furono è quantomeno giustificata. Tanta storia fra le note.
“La Materia Del Suono” è un album fisico, storico, colto, dove si possono toccare con mano le sensazioni che solo certa musica sa esporre, fra melodie toccanti e fughe strumentali. Una bomboniera sonora che nessun amante del genere si deve lasciar sfuggire, oggi più che mai. Discone! MS

 




Versione Inglese: 


DIEGO PETRINI – La Materia Del Suono
AMS Records / BTF Vinyl Magic
Genre: Progressive Jazz
Format: CD / Digital – 2025






Diego Petrini is a well-known name in the Italian Progressive Rock scene, thanks to his work behind the drums in the band Il Bacio Della Medusa, one of the most important formations in the genre both in Italy and abroad.
"La Materia Del Suono" is Petrini's surprising discographic debut, where he plays multiple instruments, but the album is centered and conceived mainly around the piano. Here, the author explores the pentagram without inhibitions, letting emotions guide him. The album is entirely instrumental, except for the last track "Ciò Che Trascende," which features Alvaro Fella, singer and guitarist of the influential Italian Progressive Rock band Jumbo from the 1970s.
"La Materia Del Suono" is a concept album divided into two parts (L'Armonia Della Natura and Sull'Artificio Dell'Uomo), each composed of six tracks, engaged in Progressive Jazz with 1970s Rock influences, as well as numerous derivations from Classical Music, Lyric, Ethnic, Folk, Rock, and Fusion. The artist's musical culture is vast, as seen in few cases in recent times. The notes accompanying the product describe it as: "The album is the result of a meticulous work of sonic exploration that Petrini undertakes, digging with passion and eclecticism into the meanders of the Nature-Artifice dichotomy, projected into the dimension that he has mastered for decades, that of music, no longer confined to simple architecture of notes and rhythms but a harbinger of powerful emotional contexts and imaginative projections that lead the listener to live an unexpected journey."
Petrini is joined by special guests, including Eva Morelli on winds, Giorgio Panico on fretless bass, Andrea Morelli on electric guitar, and Claudio Ridolfi on accordion.
The album will surely delight fans of that sound, especially those who appreciate the Moog and Mellotron sounds in Rock music.
"L'Armonia Della Natura" opens with "Come In Mare Le Onde" (nomen omen), over eight minutes of cinematic excursions where the piano's sweet notes immerse the listener in a context that also features bossa nova rhythms. Different styles intersect, transporting the mind to the 1970s with jazz orchestral interventions.
Timeless music, and when Petrini operates in the interludes between style changes, memories of certain passages by Italian band Le Orme come to mind. The winds by Eva Morelli add to the effect. "Alla Deriva" touches the soul, with tempo changes that demonstrate that Progressive Rock is and will remain an immortal music. The brief "Macchia Verde" seems to come from a 1970s film theme, while "Immagini Al Tramonto" transports the listener to a bucolic, fresh, and hypnotic landscape. The intensity rises with "Etere," where Le Orme's influence is even more present. "Sangue Freddo" concludes the first part of the album with high emotional intensity and classicism.
The first track of "Sull'Artificio Dell'Uomo" is "Fragole Di Cinabro," an example of how music can evoke images and memories. "Antropomorfa" is vigorous and muscular, with solutions that border on Hard Rock. "Sublimazione" is even danceable, with Claudio Ridolfi's accordion adding a retro touch. The five minutes of "Mimesi" represent the album's cinematic intent, followed by "La Plastica," a playful composition. "Ciò Che Trascende" features Alvaro Fella, where time stands still, and the listener is transported to a different dimension.
"La Materia Del Suono" is a physical, historical, and cultured album, where sensations that only certain music can evoke can be felt. A sonic treasure that no fan of the genre should miss. Big album! MS






Ascolto BANDCAMP:  

https://diegopetrini-ams.bandcamp.com/album/la-materia-del-suono 

2 commenti:

  1. Gentile Massimo, ricordo che Diego Petrini e gli altri componenti de Il Bacio della Medusa, tranne il cantante menestrello, pubblicarono se non sbaglio, uno splendido lavoro con il nome di Ornithos. Lo ricordo bene perché girò molto sul mio Stereo, essendo un side project della band madre, ma dai connotati un pochino più oscuri ma soprattutto con il largo utilizzo di flauto e sassofono da parte della Morelli. Certamente la voce piena di effetti, risultava il punto debole del disco, ma c'erano anche interventi di voci femminili, come nel grandioso brano finale (vado a memoria) cantato interamente da una splendida ragazza con un' interpretazione molto toccante. Musicalmente non si distanziavamo molto dalla band madre, ma dimostravano un gran coraggio senza sbagliare un singolo brano. Come dicevo fu la componente molto più presente dei fiati a renderlo un lavoro che spaziava dalle sonorità brevi in stile hard prog a volte anche spinto, a device incursioni nel Jazz rock. Peccato che è stato l' unico album prodotto da Petrini e compagni, perché forse lo ritengo uno dei lavori migliori italiani degli ultimi 15 anni.
    È un peccato che la band Umbra de Il Bacio Della Medusa, che ha in se anche composizioni di facile ascolto nelle istanze più brevi, non possa essere trasmessa da quelle presunte "radio Rock" italiane che danno spazio a cani e porci (e quanti cani e quanti porci si sentono in giro) non abbiamo il coraggio di fare conoscere una realtà importante come loro. Ricordo, per terminare che nella prima o seconda metà dei 2000, su Stereo Notte il conduttore appassionato di Prog rock fece una serie di sabato notte dedicate al nostro genere, e incredibilmente invitarono in studio per una breve intervista proprio Il Bacio della Medusa per provare il loro album in uscita. Credevo sarebbe arrivato il terremoto e contemporaneamente lo tsunami negli studi Rai.
    Ma purtroppo la mediocrità e la non cultura mischiata al menefreghismo si è preso in mano questo Paese.
    La smetto qui. Prima di iniziare a fare il solito comizio, come mi rimproverano i miei compagni.
    Saluti da Ivano

    RispondiElimina
  2. Caro Ivano, hai ragione su tutto. Io ho il disco dei Ornithos che ho pure menzionato nel mio libro Progressive Rock Italiano 1980 2013. Molto bello!

    RispondiElimina