Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

venerdì 4 ottobre 2024

Aether

AETHER - Trans-Neptunian Objects
Luminol Records
Genere: Progressive Rock / Jazz / Ambient
Supporto: cd / Bandcamp – 2024





Il sogno dell’uomo è sempre stato quello di poter viaggiare nello spazio e magari di incontrare nuovi pianeti abitabili con altrettante nuove forme di vita.
Questo scenario è stato il soggetto per molti libri, film e soprattutto album musicali, dove gli artisti si sono sbizzarriti a interpretare l’argomento con atmosfere più o meno eteree.
“Trans-Neptunian Object” è il nuovo album della band milanese Aether e a sua volta trae spunto da queste argomentazioni. Come descrivono le note della band, “"Trans-Nettunian Object" è un corpo celeste appartenente al sistema solare la cui orbita è interamente o in gran parte oltre quella di Nettuno, immerso nello spazio siderale come i suoni che ispirano questo lavoro.”.
Andrea Serino (pianoforte e tastiere), Andrea Ferrari (chitarre), Andrea Grumelli (basso), e Teo Ravelli (batteria ed elettronica), ritornano dopo un anno dall’ottimo esordio intitolato “Eather” e lo fanno con otto brani di musica Progressive Rock, Jazz, e Ambient contenuti nella bella copertina di Mario Coppola.
Dopo il classico preludio, il viaggio inizia tramite il primo singolo “Neptune”. L’orbita è quella di Yes e King Crimson e prende spunto dalla composizione omonima di R. Beirach. La musica disegna traiettorie lineari affidandosi alle capacità esecutive dei singoli componenti i quali mostrano un amalgama rodata.
“Magrathea” è il secondo singolo tratto dall’album. Qui le arie sono maggiormente lievi, un galleggiare nel vuoto in cui l’ascolto si perde nell’infinità dello spazio. Questa musica rilassante si avvale d’istanti ipnotici in cui le tastiere disegnano le coordinate del percorso su una ritmica mai invadente e pulita.
Si arriva a “Saturn”, in cui le note sembrano scivolare sui suoi anelli. Questa volta è la chitarra a descrivere le sensazioni, su eco di strumenti di sottofondo. Il suono caldo del basso dona profondità agli intenti.
Diverso il caso di “Ephemeris”, la ricerca cara al Progressive Rock è presente attraverso scelte che possono variare dal Jazz ai Gentle Giant passando per una robusta Psichedelia. Gli Aether s’impegnano nel farci ascoltare la musica a occhi chiusi, senza distrazioni di sorta.
“Pale Blue Dot” è onirica e tende ad estraniare l’ascoltatore dalla realtà, uno dei brani più concentrati nell’esprimere il concetto d’infinito.
Si alza il ritmo con “Amalthea”, composizione dalle influenze Jazz marcate, dentro la quale si celano richiami al passato. Le variazioni ritmiche danno la possibilità alla chitarra di esprimersi al meglio. Questo è uno dei brani che ho apprezzato maggiormente.
La chiusura spetta a “Sidus”, un lento ritorno a casa ci attende. Ancora una volta il suono riesce a descrivere la grandezza dello spazio infinito, dove una quiete surreale avvolge ogni cosa.
Non si può rimanere indifferenti avanti a un concept strumentale in cui lo spazio è al centro del tema, specialmente se è fatto con classe e cognizione di causa, tutto questo grazie alla consapevolezza dei mezzi a cui gli Aether sono giunti. Un ulteriore passo in avanti rispetto all’esordio che fa ben sperare per il proseguimento della loro carriera. Buon ascolto. MS
  




Versione Inglese:


AETHER - Trans-Neptunian Objects
Luminol Records
Genre: Progressive Rock / Jazz / Ambient
Support: cd / Bandcamp - 2024


Man's dream has always been to be able to travel into space and perhaps encounter new habitable planets with as many new life forms.
This scenario has been the subject for many books, movies and especially music albums, where artists have indulged in interpreting the topic with more or less ethereal atmospheres.
“Trans-Neptunian Object” is the new album by the Milan-based band Aether and in turn draws inspiration from these arguments. As the band's notes describe, “”Trans-Neptunian Object” is a celestial body belonging to the solar system whose orbit is entirely or largely beyond that of Neptune, immersed in sidereal space like the sounds that inspire this work”.
Andrea Serino (piano and keyboards), Andrea Ferrari (guitars), Andrea Grumelli (bass), and Teo Ravelli (drums and electronics), return after a year since their excellent debut titled “Eather” and do so with eight tracks of Progressive Rock, Jazz, and Ambient music contained in Mario Coppola's beautiful cover art.
After the classic prelude, the journey begins via the first single “Neptune”. The orbit is that of Yes and King Crimson and takes its cue from R. Beirach's composition of the same name. The music draws linear trajectories by relying on the performance skills of the individual components, who display a broken-in amalgam.
“Magrathea” is the second single taken from the album. Here the tunes are more mild, a floating in the void in which the listening is lost in the infinity of space. This soothing music makes use of hypnotic instants in which the keyboards draw the coordinates of the path over a never intrusive and clean rhythmic pattern.
This leads to “Saturn”, in which the notes seem to glide over its rings. This time it is the guitar that describes the sensations, over echoes of background instruments. The warm sound of the bass gives depth to the intents.
Different the case with “Ephemeris”, the quest dear to Progressive Rock is present through choices that can range from Jazz to Gentle Giant via a robust Psychedelia. Aether is committed to making us listen to the music with our eyes closed, with no distractions whatsoever.
“Pale Blue Dot” is dreamlike and tends to estrange the listener from reality, one of the tracks most focused on expressing the concept of infinity.
The tempo is raised with “Amalthea”, a composition with pronounced jazz influences, within which are hints of the past. The rhythmic variations give the guitar a chance to express itself to the fullest. This is one of the tracks I enjoyed the most.
Closure falls to “Sidus”, a slow homecoming awaits. Once again the sound succeeds in describing the grandeur of infinite space, where a surreal stillness envelops everything.
One cannot remain indifferent ahead of an instrumental concept in which space is at the center of the theme, especially if it is done with class and knowledge, all thanks to the awareness of the means to which Aether have come. A further step forward from the debut that bodes well for the continuation of their career. Happy listening. MS

 




Nessun commento:

Posta un commento