NARROW PASS – A New
Day
Musea Records
Genere: Symphonic Progressive
Rock
Supporto: cd – 2014
“Un viaggio interiore ed esteriore... al buio, fuori al
freddo. La notte diventa un bozzolo all'interno del quale si può trovare
un'alba di rinascita”.
Così ritornano i genovesi Narrow Pass del chitarrista Mauro
Montobbio in questa terza testimonianza da studio dopo cinque anni dall’ottimo
“In This World And beyond”. Ma quanti artisti validi ci ha dato “Zena”, la
città ligure che sin dagli anni ’70 ci ha tempestato di gioielli Progressive
Rock e non solo, davvero tantissimi. Quel Progressive che ci ha resi noti in
tutto il mondo, un genere che soltanto noi italiani stessi non sappiamo
valorizzare al meglio perché affetti dalla malattia esterofila.
Il gruppo oggi è composto oltre che da Montobbio (chitarra e
tastiere), da G.B. Bergamo (grand piano, hammond), Luca Grosso (batteria e
percussioni), Alessandro Serri (voce, chitarra, basso,oboe e percussioni) e
Anna Marra (voce). Con loro partecipano ospiti di eccezione, nomi noti nel
campo Prog italiano contemporaneo, come Edmondo Romano (Eris Pluvia, The
Ancient Veil, Höstsonaten) al sax e flauto, Fabio Gremo (Daedalus, Il Tempio
delle Clessidre) al basso, Elisa Montaldo (Il Tempio delle Clessidre) al piano
e Sandro Marinoni (Società Anonima Decotruzionismi Organici) al flauto, ma
ciliegine sulla torta già di per se molto farcita sono Cathy O'Gara (voce) e
John Hackett (flauto).
Il disco è composto da otto canzoni, ovviamente in perfetto
stile Prog, ossia con suite e brani ricchi di cambi di tempo. Con i Narrow Pass
si esplorano territori acustici, solari e se vogliamo dare dei punti di riferimento
musicali, vicino ai Camel, ai Pink Floyd ai Genesis e ad una fetta di New Prog.
Tuttavia, un buon amante del genere, già viene accalappiato
dalla inequivocabile copertina “Prog” ad opera di Carlo Cibrario Sent e Simona
Corniola.
La title track “A New Day”, divisa in due parti, si apre con
delicatezza ed una chitarra in stile Hackett, l’evolversi poi si sviluppa in
crescendo, fra cambi umorali e di stile. Arpeggio di chitarra, flauto ed oboe
per la strumentale “The Challenge” con John Hackett, sicuramente una delle
canzoni più apprezzabili dell’intero lavoro. Brividi inevitabili, anche durante
il solo di piano. In “Fireflies” giunge la soave voce di Anna Marra, ed il
pezzo ha un fragrante profumo bucolico di arie Folk. Una ballata soffice. Il
ritmo si alza in “Acquiring Wisdom” pur restando in un marcato territorio
melodico. Ma tutta la musica dei Narrow Pass gioca sul fattore emotivo e
toccante. Giochi elettronici a loop aprono “Metamorphosis”, movimento libero da
schemi di sorta, dove la chitarra diventa più Rock e la musica si avvicina al
New Prog. Inglese la metrica strutturale di “Flaming Snakes”, affiorano anche i
Marillion era Fish anche se solo per alcuni frangenti. Altro strumentale è
“Hard Work” e questa volta il pensiero potrebbe tornare a quello stile italico
che band come PFM ha reso noto. Il disco si chiude con “Xroads”, sunto di un
genere che a mio avviso non finirà mai di emozionare, grazie alla tecnica a
disposizione delle buone melodie.
I Narrow Pass sono tornati con eleganza, quasi in punta di
piedi, ma la musica proposta pur risultando delicata, è autoritaria, diretta e
portatrice di emozioni.
Ora spero soltanto che per ascoltare un altro bel disco
della band non devo aspettare altri cinque anni, ma qui subentrate soprattutto
voi, dategli una opportunità e non ve ne pentirete. MS
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