ADRIAN WEISS – Easy Game
Gema / GT Music
Genere: Instrumental
/ Progressive Metal
Supporto: cd – 2014
Adran Weiss è il chitarrista della Metal band tedesca
Gloryful ed “Easy Game” è il secondo album solista dopo “Big Time” del 2011.
Nasce in Germania e comincia a studiare la chitarra all’età di 15 anni, così nel tempo
suona con diverse band Metal Prog come Thought Sphere e Forces At Work oltre
che collaborare con Victor Smolskis (Rage) nel 2003.
Non nascondo che vedendo la copertina di “Easy Game” ad opera
di Björn Gooßes ho avuto un bel presentimento, sai quelle copertine
particolareggiate che fanno del mondo Prog (soprattutto New Prog) un posto
fantastico dove perdersi con la fantasia… ebbene, pur trattandosi di Metal
Prog, e quindi ricerca e tecnica ma anche distorsioni, sicuramente è musica da
godere e le immagini effettivamente non mentono.
Il chitarrista nel disco si coadiuva della partecipazione di
Lars Zenner alla batteria, e Marcel Willnat al basso, ma gli special guest non
finiscono qui, in diverse canzoni compaiono anche altri musicisti come Demian
Heuke, Manuel Franken, Jens Basten, Vito Papotto, Thorsten Praest o Christian
Muenzner. L’artwork interno ha anche un'altra peculiarità, di questi tempi
sempre poco sfruttata, ossia la completa descrizione dei brani, di chi vi
partecipa, cosa significano e come nascono.
Per venire alla musica, inizio con il dire che la produzione
sonora è più che sufficiente, in alcuni momenti anche ottima.
Si comincia con “Awkward Silence” e la tecnica a cui mi riferivo
prima fuoriesce nello stile inconfondibile di Weiss attraverso lo Slapping. Le
dita scorrono a tratti veloci, sciolinando assolo che non si discostano dal
gusto melodico dando spazio anche a riff potenti e facilmente memorizzabili.
“Instant Relief” è un brano scritto per l’album d’esordio
“Big Time” ma non più adoperato. Qui rivisto e corretto, molto gradevole e
diretto, senza troppi fronzoli. Il ritmo muta con “Aim To Please”, si va
nell’ambito più Blues e comunque nel percorso sonoro di “Easy Game” composto da 12 tracce, il
chitarrista va a toccare diversi stili, fra i quali si evincono oltre i
nominati anche la Fusion e la World. “Immediate Measures” è melodico ed allo
stesso tempo molto Hard con una buona sezione ritmica alle spalle. Certamente
un pezzo che piace ai fans di Dream Theater e compagnia bella.
“The Last Days” è una power ballad, di facile presa e
comunque uno dei pezzi più interessanti del disco. Quasi una colonna sonora
“Hacienda” che sembra uscire da un film di Tarantino. L’Egitto invece fuoriesce
nello stile inconfondibile di “Camel’s Dance”, anche il titolo non lascia
dubbi. Tuttavia il brano che prediligo, e forse non è un caso, è proprio la
title track “Easy Game”. Qui la chitarra non ha fretta e si dedica a descrivere
melodie accattivanti, anche se la tecnica è sempre in cattedra. Il Weiss più
ricercato lo si trova in “Night Owl” e forse qui il termine Prog fa capolino maggiormente.
Chiude “Offbeat Frankenstein”, nuovamente un punto alto per emotività.
Questo secondo disco di Adrian Weiss è un esempio di come si
può fare musica esclusivamente strumentale senza essere ne pesanti e neppure
ripetitivi. Un giusto equilibrio di fattori che fanno di Weiss un artista
maturo e consapevole. A molti musicisti di oggi manca questa consapevolezza, ma
essa non viene da sola, serve gavetta…molta gavetta. (MS)
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