Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

venerdì 15 agosto 2014

VERUNO: 2 Days Prog +1 - 2014

2DAYS PROG + 1 (Festival rock progressive)
5/6/7 Settembre 2014
Venerdì inizio concerti ore 18:30
Sabato e Domenica inizio concerti ore 18:00
Piazzetta della Musica
VERUNO (NO)



Il 2DAYS PROG +1 è ormai considerato il festival internazionale più importante a livello italiano ed uno tra i più importanti a livello mondiale per la musica rock progressive, giunto quest’anno alla 6° edizione, e che si articolerà nelle canoniche tre serate, quattro concerti ogni sera - dodici gruppi musicali. Massiccia, come di dovere per un festival internazionale, la presenza di artisti stranieri, ben otto. Inoltre ogni giorno, un’ora prima dell’inizio degli eventi, presso l’Auditorium Forum19 a pochi passi dal palco potete partecipare al Meet&Greet ossia l’incontro con gli artisti del festival rock verunese, allietati per le serate di venerdì e domenica dai KARYGMATIC PROJECT un ottimo trio stresiano con alle spalle già alcuni album, e per la serata di sabato 6 settembre addirittura dai THE SIXXIS, un gruppo americano il cui primo disco in uscita già li annuncia come una delle prossime ‘new big things’ a livello mondiale.
La prima serata, venerdì 5 settembre, risulta già memorabile.
Dalle ore 18.30 si alterneranno sul palco della Piazzetta della Musica nel centro del paese i FEM, gruppo medese con all’attivo "Sulla bolla di sapone", dalle sonorità chiaramente influenzate dal progressive rock italiano degli anni '70 (in particolare Banco del Mutuo Soccorso) ma che si spinge verso nuove e mai scontate direzioni, profondamente introspettivo ed emozionate.
A seguire la FRANCK CARDUCCI
a. BAND. Il polistrumentista franco-olandese “sponosrizzato” da Steve Hackett. Anche lui ha all’attivo un solo disco, “Oddity”, la cui musica spazia da Stanley Kubrick ai Beatles, fornendo un suono chiaro, omogeneo e moderno. Franck Carducci ha creato un mondo fantastico, un universo affascinante e inquietante, un luogo –come lui stesso afferma- “dove i sogni sono re e le emozioni regine”. Concerto che si preannuncia vivace, divertente e pieno di sorprese.
Come ogni sera ci sarà poi l’esibizione di due co-headliners, e per la
prima sera sono previsti due mostri sacri del rock anni ’70. Si inizia con la MARTIN TURNER BAND, bassista, cantante e fondatore dei mitici WISHBONE ASH. Dopo aver lasciato la band nel 1980, negli ultimi dieci anni ha deciso di riprendere le linee che hanno contraddistinto i grandi inizi della band, in particolare l’innovativo trittico di “Wishbone Ash”, “Pilgrimage” e soprattutto “Argus” giunto fino al terzo posto in Inghilterra e votato come miglior disco rock del 1972 dalla rivista Sounds. La band ha influenzato centinaia di gruppi a venire, oltre che per la sua inconfondibile linea melodica per l’uso della doppia chitarra in un gruppo rock.
A chiudere la prima serata uno dei capisaldi del prog mondiale, i FOCUS. Con il loro marchio unico, i Focus si manifestano all'inizio degli anni '70 come la più affermata e apprezzata di tutte le band di pop-rock olandese. Guidati dal membro fondatore Thijs Van Leer, e dallo storico batterista Pierre van der Linden, riproporranno i loro grandi successi che sono ormai nella storia della musica, come "Hocus Pocus", "House of the King" e "Sylvia", così come i loro lavori acclamati dalla critica, da 'Moving Waves’ a 'Focus 3' ed 'Hamburger Concerto'. Un’icona della musica che torna in Italia per emozionare ancora una volta tutti i fan del prog!



Si prosegue sabato 6 settembre
con un clou che sarà una vera chicca
per i progger incalliti. L’apertura è riservata, al solito, ad una band
italiana, i romani KINGCROW, sicuramente considerata la migliore
metal prog band del nostro paese con già all’attivo 5 album e la
partecipazione ad alcuni tra i più importanti festival internazionali, tra
cui Gods Of Metal, il prestigioso ProgPower Festival ed il Denmark
Rock Festival. Insomma un gran gruppo non certo di ‘novellini’!
Concerto da non mancare!! Seguiranno il primo dei tre protagonisti
internazionali della serata, i finlandesi OVERHEAD attivi da una dozzina di anni ma alla loro prima
apparizione ‘italica’ che sicuramente lascerà il segno, con il loro suono ‘indie’ che spazia dal rock al pop, dal prog al Metal. Il loro quarto lavoro, 'Of Sun and Moon' è assolutamente un capolavoro e siamo sicuri saranno una delle scoperte più emozionanti di questa edizione del festival.
Ma la sera di sabato sarà ricordata anche per l’esibizione, unica in Italia, di uno dei gruppi ‚cult‘ per eccellenza del prog mondiale, gli ANGLAGARD. La formazione Svedese formatasi nel 1991 ha riscontrato nel tempo una sempre maggior attenzione nella nicchia vintage della musica rock progressive. Conosciuti al giorno d’oggi per
il sound assolutamente unico e per l’inventiva delle loro composizioni, si sono affermati come una cult band dopo una loro immaginifica esibizione al Progfest nel
1994. I loro due dischi del periodo ‘Hybris’
ed ‘Epilog’ sono stati unanimamente
considerati due veri capolavori del prog. Parlare di chicca rara in questo caso è quanto meno certo!
Sempre in quegli anni, gli inizi del 1990, dall’altra parte dell’oceano nasceva il gruppo che possiamo considerare tra i fautori della rinascita del prog mondiale, gli SPOCK’S BEARD, a cui spetta l’onore di chiudere la serata di sabato. Formatisi a Los Angeles
dai fratelli Morse, Neal (tastiere) e Alan (chitarra).
Dal loro album di debutto del 1995, The Light, è stato un susseguirsi di dischi memorabili, compreso l’ultimo album dello scorso anno, il bellissimo Brief Nocturnes and Dreamless Sleep, che vede la band come attualmente composta, ossia Alan Morse, Dave Meros,
Ryo Okumoto, il batterista Jimmy Keegan (già in tour con la band dal 2002 come live support a D'Virgilio) e il cantante Ted Leonard (Enchant).
La band suona un genere di progressive rock dal suono inconfondibile, tendente alla musica pop (molto influenzato da Yes e Genesis), con le loro intricate armonie vocali (assimilabili per questo ai Gentle
Giant) e per l'uso del contrappunto su vari brani.
Domenica 7 settembre si chiuderà veramente alla grande!
L’apertura siamo sicuri porterà al ‘lancio’ di un nuovo grande talento italiano, il tastierista Luca Zabbini, novello Keith Emerson, con il BAROCK PROJECT, nato dalla necessità di fondere la raffinatezza e la perfetta struttura della musica
classica, soprattutto di origine barocca, insieme alla stilistica del genere rock con un pizzico di armonia jazz, il tutto supportato dalla classica struttura di una canzone. Il loro terzo lavoro
''Coffee In Neukölln” è stato accolto con ottime recensioni dalla critica di tutto il mondo.
Confrontandosi con un genere veramente difficile da catalogare,
IOEARTH, il gruppo inglese in scaletta come second opener, mescola stili, idee ed emozioni senza soluzione di continuità, ideali sia che siate fan delle ” power ballad”,
dello strumentale di sola chitarra, della “ambient dance” o dei pezzi per orchestra. Le loro esibizioni al
Cruise To The Edge 2013 e 2014, dove hanno suonato con Yes, Steve Hackett,
Queensryche, Marillion, ed ai prestigiosi festival Baja Prog a Mexicali e ROSFest a Gettysburg, stanno a dimostrare la
riconosciuta grandezza di questa band, sebbene il loro primo disco risalga solo a 5 anni orsono.
Con il loro album del 2011, ”Bilateral”, che ha smosso le acque del prog, ed il debutto con l’etichetta InsideOutMusic, i norvegesi LEPROUS, co-headliner dell’ultima serata, si sono trovati improvvisamente di fronte all'arduo compito di dover dare un seguito ed uno sviluppo ad un vero successo sotterraneo
che molti fans e critici musicali avevano annunciato come un colpo di genio e un piccolo capolavoro a sé stante. Nella loro musica si possono sentire influenze dei Pain Of Salvation e King Crimson, così come possiamo trovare tracce di Katatonia o Opeth galleggiare intorno a scintille di Porcupine Tree e Pink
Floyd. Ma loro sono riusciti a superarsi con "Coal" il nuovo album uscito nel 2013. Da "Chronic", una canzone a metà strada tra una rilassata malinconia e il dramma quasi teatrale, a canzoni molto melodiche ma estremamente accattivanti come "The Cloak" o "The Valley", i Leprous gettano le basi di una musica che ha anche qualcosa di nuovo da offrire, un grandioso prog rock con un approccio cupo e minimalista. Sentire il canto di rabbia e disperazione "Contaminate Me" con cui chiudono il disco per credere!
Per chiudere il festival, dopo di loro solo un grande gruppo poteva salire sul palco del 2DAYS PROG +1: ed ecco allora LA BAND prog italiana per eccellenza, la PFM – PREMIATA
FORNERIA MARCONI. Concentrare in poche parole la storia ultra quarantennale di questa favolosa band è quasi impossibile. Ci limiteremo quindi ad illustrare i primi quattro anni della loro esistenza, fino al
1974, che saranno poi anche il materiale proposto per questa nostra edizione festivaliera.
La PFM, nata nel 1970 è il gruppo rock italiano più famoso al mondo, l'unica band nazionale ad avere scalato la classifica Billboard negli Stati Uniti. Dal 1971 anno di uscita del loro primo 45 giri “Impressioni di settembre – La carrozza di Hans”, che anticipa di un anno il loro primo LP, "Storia di un minuto", abbiamo già una svolta epocale:
infatti per la prima volta in Italia, l'album di un gruppo arriva in testa alla classifica degli LP. Sempre nello stesso anno esce il secondo disco "Per un amico" più maturo e ricco di sorprendenti qualità arrangiative. L’anno seguente è la volta di "Photos of Ghosts" primo album per il mercato internazionale comprendente il meglio dei due album precedenti. I testi e la produzione del disco sono di Pete Sinfield, paroliere-poeta dei King Crimson. Il disco entra nelle classifiche americane di Billboard e ottiene il premio della critica giapponese quale miglior album dell'anno, raggiunge grandi risultati nel pop poll di Melody Maker, conquistando il secondo posto nelle Brightest hopes.
Ma è in particolare del 1974 l’album che andremo a
festeggiare –per il suo quarantesimo- in questo festival: "L'isola di niente", nella versione inglese "The world became the world". Primo disco con il nuovo bassista, Jean Patrick Djivas (ex Area), l’album, è sicuramente più sofisticato dei precedenti ma ricco di musica suggestiva che permetterà alla P.F.M. di ottenere un grande successo anche durante il tour negli Stati Uniti a supporto di Poco, Santana, Beach Boys, Allman Bros, ZZ Top ed altri. Ovviamente potremmo continuare per molto tempo ancora a parlare di questo grandissimo gruppo che, come loro stessi amano descriversi, hanno vent’anni da quarant’anni!
Foto inviata dal batterista degli HAKEN !! Pubblico al concerto dei Pain Of Salvation
Tutti i concerti avranno ingresso gratuito e si potrà usufruire della ristorazione
all’interno dell’area.

DA NON PERDERE!

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