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giovedì 21 agosto 2014

Adrian Weiss

ADRIAN WEISS – Easy Game
Gema / GT Music
Genere: Instrumental / Progressive Metal
Supporto: cd – 2014



Adran Weiss è il chitarrista della Metal band tedesca Gloryful ed “Easy Game” è il secondo album solista dopo “Big Time” del 2011. Nasce in Germania e comincia a studiare  la chitarra all’età di 15 anni, così nel tempo suona con diverse band Metal Prog come Thought Sphere e Forces At Work oltre che collaborare con Victor Smolskis (Rage) nel 2003.
Non nascondo che vedendo la copertina di “Easy Game” ad opera di Björn Gooßes ho avuto un bel presentimento, sai quelle copertine particolareggiate che fanno del mondo Prog (soprattutto New Prog) un posto fantastico dove perdersi con la fantasia… ebbene, pur trattandosi di Metal Prog, e quindi ricerca e tecnica ma anche distorsioni, sicuramente è musica da godere e le immagini effettivamente non mentono.
Il chitarrista nel disco si coadiuva della partecipazione di Lars Zenner alla batteria, e Marcel Willnat al basso, ma gli special guest non finiscono qui, in diverse canzoni compaiono anche altri musicisti come Demian Heuke, Manuel Franken, Jens Basten, Vito Papotto, Thorsten Praest o Christian Muenzner. L’artwork interno ha anche un'altra peculiarità, di questi tempi sempre poco sfruttata, ossia la completa descrizione dei brani, di chi vi partecipa, cosa significano e come nascono.
Per venire alla musica, inizio con il dire che la produzione sonora è più che sufficiente, in alcuni momenti anche ottima.
Si comincia con “Awkward Silence” e la tecnica a cui mi riferivo prima fuoriesce nello stile inconfondibile di Weiss attraverso lo Slapping. Le dita scorrono a tratti veloci, sciolinando assolo che non si discostano dal gusto melodico dando spazio anche a riff potenti e facilmente memorizzabili.
“Instant Relief” è un brano scritto per l’album d’esordio “Big Time” ma non più adoperato. Qui rivisto e corretto, molto gradevole e diretto, senza troppi fronzoli. Il ritmo muta con “Aim To Please”, si va nell’ambito più Blues e comunque nel percorso sonoro  di “Easy Game” composto da 12 tracce, il chitarrista va a toccare diversi stili, fra i quali si evincono oltre i nominati anche la Fusion e la World. “Immediate Measures” è melodico ed allo stesso tempo molto Hard con una buona sezione ritmica alle spalle. Certamente un pezzo che piace ai fans di Dream Theater e compagnia bella.
“The Last Days” è una power ballad, di facile presa e comunque uno dei pezzi più interessanti del disco. Quasi una colonna sonora “Hacienda” che sembra uscire da un film di Tarantino. L’Egitto invece fuoriesce nello stile inconfondibile di “Camel’s Dance”, anche il titolo non lascia dubbi. Tuttavia il brano che prediligo, e forse non è un caso, è proprio la title track “Easy Game”. Qui la chitarra non ha fretta e si dedica a descrivere melodie accattivanti, anche se la tecnica è sempre in cattedra. Il Weiss più ricercato lo si trova in “Night Owl” e forse qui il termine Prog fa capolino maggiormente. Chiude “Offbeat Frankenstein”, nuovamente un punto alto per emotività.
Questo secondo disco di Adrian Weiss è un esempio di come si può fare musica esclusivamente strumentale senza essere ne pesanti e neppure ripetitivi. Un giusto equilibrio di fattori che fanno di Weiss un artista maturo e consapevole. A molti musicisti di oggi manca questa consapevolezza, ma essa non viene da sola, serve gavetta…molta gavetta. (MS)

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