MASONI MARCO – Il
Multiforme (Paesaggi catartici E Operette Morali)
AMS Records
Genere:
Rock/Cantautore
Supporto: cd – 2014
Verso gli anni ’90 il genere musicale RPI (Rock Progressivo
Italiano) ingrana una marcia in più rispetto agli oscuri anni ’80, dando alla
stampa dischi di elevato interesse artistico e tecnico. Notoriamente le vendite
sono sempre più basse, tuttavia sia gli artisti che gli usufruitori restano
abbarbicati a questo genere che si può definire vera e propria droga per il
fans. Uno di quei “pochi” sono io, ed una band in particolare suscita in me
notevole interesse, i pisani Germinale. Fra i fondatori c’è il polistrumentista
Marco Masoni, compositore ed amante di molti artisti che vediamo anche
rappresentati nella copertina di questo disco d’esordio intitolato “Il
Multiforme”. Vediamo quindi i Beatles, i Genesis di Gabriel, Lucio Battisti,
Pink Floyd, ELP, Hendrix, Frank Zappa e molti altri ancora, questo soltanto per
rimarcare il percorso culturale che l’artista segue nella sua vita.
Con lui nell’album si incontrano ottimi strumentisti, come
Edoardo Magoni alle tastiere, Giulio Collavoli al piano, Salvo Lazzara alla
chitarra e Maurizio Di Tollo alla batteria.
Parlo di esordio, anche se Masoni da sempre è immerso nella
musica, ad iniziare dal 1988, quando a quindici anni comincia ad imbracciare la
chitarra classica. Lunga ed altalenante la carriera con i Germinale, fino al
2005, ma è nel 2012 che sente l’esigenza di registrare le canzoni scritte in
anni passati. Il titolo “Il Multiforme” ben sposa la causa dell’artista, mai
domo di quello che riesce a fare nel tempo, una sorta di vulcano perennemente
attivo. Il disco è formato da undici tracce più una fantasma e si apre con
“Tutti In Colonna (La Vita Non E’)”. Spesso nell’ascolto ci si imbatte con
suoni olofonici, questi stanno ad arricchire il lato impressionista e
suggestivo del lavoro, qui sono i belati di pecore. Mi riscontro nei testi del
brano, perché anche io ascolto, leggo ed accumulo dischi, magari proprio lp, ma
la vita non è solo questo. La formula canzone è altamente rispettata e
musicalmente parlando colgo spunti alla Battisti, probabilmente artista
ammirato anche da Masoni. Belato di pecore, il messaggio è chiaro e ricevuto,
in più si cita anche il famoso proverbio “Si nasce incendiarie e si muore
pompieri”. Avrete capito a questo punto che l’equilibrio fra testi e musica è
importante. Segue la Psichedelica “Parte 1: Riti Sul Vuoto (Caffè, Drappi)”,
dove il flauto come un evidenziatore sottolinea le parti strumentali
percorrenti un sentiero vicino agli anni ’70. Più vigorosa e Prog la seconda
parte. L’acustica “Perdersi” la vedo perfettamente inserita nella prima discografia di Alan Sorrenti, una
canzone bella e riflessiva.
Sorpresa all’inizio di “Maggio D’Improvviso”, il brano si
apre con la voce di Red Ronnie che intervista lo stesso Masoni, seguono piccoli
acquarelli di vita nei vicoli di Napoli, raccontati e cantati con semplicità.
La musica emoziona ulteriormente in “Sa Domo De Su Re”, calda e profonda, come
quella di certe Orme.
Masoni sa come unire formula canzone alla classe del Rock
cosiddetto “colto”. Notevole anche la narrata “Il Suicidio Di 500 pecore”, ma
non vorrei togliervi tutto il piacere della sorpresa all’ascolto e quindi qui
mi fermo. Quello che si evince in “Il Multiforme” è la conferma di avere a che
fare con un artista che ama la musica e che a sua volta riesce a farla amare.
Passione unita a studio, tecnica, semplicità ed esperienza,
tutti ingredienti per fare di questo un bel disco, ma l’artista credo sia già
consapevole che il grande pubblico è meno esigente, tendente ad ignorare la
musica “colta”, salvo scaricarla da internet. Dischi come questo possono
cambiare la tendenza! Da parte mia quindi un encomio all’artista, ho il promo,
ma compero il disco! (MS)
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