CLAYTORIDE – For His
Wine And Chamber
La Simbiosi Dischi /
Prosdocimi Recording
Genere: Rock
Supporto: cd – 2013
Un altro esordio, questa volta proveniente dal Veneto, dalla
provincia di Vicenza. Guardo il cd e
vedo un disegno che rappresenta un bicchiere di vino (per giunta rosso che è
più vigoroso) ed un nome come Clyaytoride che fanno presagire ad un percorso
Rock ruspante, di quello che si suona soltanto perché si vive. Leggendo poi
all’interno “registrato (in analogico ed in diretta) alla Prosdocimi Records
con la produzione di Mike 3rd (Ex KGB)” ho la conferma di quello che l’occhio
mi ha suggerito durante la visione della copertina. A questo punto non resta
che l’orecchio, cosa si ascolta in “For His Wine And Chamber”? Certamente Rock,
l’occhio non ha sbagliato, però semplice e diretto, a volte riflessivo ed a
tratti nervoso, spruzzato lievemente da quella odierna tendenza che si chiama
Post Rock. Il cantato è in inglese e questo si sa, dona all’ascolto più fluidità
e musicalità.
“Ignorance” è un brano che scopre subito le carte e mostra
cosa è il Rock oggi, fra importanti riferimenti al passato ma soprattutto con
uno sguardo verso il futuro, fra un buon ritornello e delle giuste coralità
d’accompagnamento. Per futuro intendo che il Rock non deve necessariamente
gridare per farsi ascoltare, la nuova tendenza che comunque dona all’ascolto
una veste più elegante. Il cantato a volte è decadente, certamente sentito e
riflessivo. “Something In Your Shoes” mette in evidenza l’importante ruolo del
basso e comunque non c’è intenzione di sperimentare, piuttosto di comunicare in
maniera diretta. Il quintetto suona bene, senza strafare, e all’ascolto si
capisce bene che i brani sono stati testati e rodati prima in sede live, “Mexico”
lo dimostra. Sono formati da Andrea
Pasquetto (voce, tastiere), Gregorio La Salvia (chitarra e voce), Stefano
Sartori (chitarra e voce), Matteo Tretti (batteria) e Michele Thiella (basso).
“Ocean’s Return” gode di reminiscenze anni ’80, quando il Post
Punk si faceva strada con band del calibro di The Cure. In realtà il Rock non
ha tempo ed i Claytoride lo hanno capito, suonandolo a proprio piacimento con
la propria personalità.
I brani contenuti nell’album sono sette e tutti di buona
levatura, anche se personalmente protendo più verso la conclusiva title track
“Wine & Chamber”.
Questo esordio non fa gridare a nessun miracolo, piuttosto
fa vivere la musica con piacere e spensieratezza, quella che sempre più spesso
viene a mancare in questa nuova società che sempre meno si sa stupire e
divertire. Per i più curiosi dico anche che
nel 2012 pubblicano l'ep “Age Of Innocence”. (MS)
http://www.myspace.com/claytoride
https://twitter.com/#!/ClayToRide
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