Musiche Particolari & Records
Distribuzione: G.T. Music Distribution
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd - 2011
La copertina di "Tre" dei Pierrot Lunaire richiama totalmente quella di "Gudrun", secondo ed ultimo episodio discografico dei nostri artisti. Non è casuale, è un tributo ad una band che negli anni '70 si è affacciata nell'intricato labirinto delle realizzazioni Progressive minori, dove "minori" sta per meno distribuite discograficamente e non al riguardo del valore artistico. Stiamo dunque parlando di Rock Progressivo italiano datato e di musica importante, a cavallo fra il Rock ed il Folk italico, musica per la mente.
La gemma però risale al 1974 ed ha il titolo omonimo della band. Questo disco racchiude in se diversi brani gradevoli, esempio di eleganza e concretezza, uno squarcio di cultura degli anni che furono e aggiungo io, irraggiungibili.
Vannuccio Zannella, sensibile produttore di musica Prog italiana, rispolvera i fasti di questo trio artistico e in qualche maniera porta merito anche alla memoria di Gaio Chiocchio, autore dei molti brani, scomparso prematuramente quindici anni fa. "Tre" è un appendice a quello che avrebbe dovuto essere il proseguo di "Gudrun", gia album travagliato e faticosamente giunto al traguardo dell'uscita discografica nel 1976. Tre infatti sono anche i brani inediti contenuti in questo disco, oltre che il numero dell'album in ordine cronologico. Le composizioni si intitolano "Soldato", "Cilla" e "What'd You Say" e sono state scritte proprio da Chiocchio. In questo album tributo si rende merito alle migliori canzoni dei Pierrot Lunaire e lo si fa con band di oggi che poco hanno da invidiare ai nomi altisonanti degli anni '70. Ci sono Il Segno Del Comando, i giovani e sorprendenti Gran Turismo Veloce, i Sciarada, InSonar per non parlare del vocalist sperimentatore per eccellenza del Prog odierno, Claudio Milano (Nickelodeon) assieme a Mario Tuppo ed ai Liir Bu Fer e poi i bravi Central Unit ed infine proprio il tastierista Arturo Stàlteri, storico membro della band. Ma le chicche non finiscono, ci sono pure le versioni alternative di "Sonde In Profondità" e "Mein Armer Italiener" incise nel 1975 e poi rifinite in quel "Gudrun" a cui accennavo all'inizio.
Le canzoni risuonate con personalità dalle band in questione acquistano in freschezza e potenza, tanto da farmi riflettere...Cosa avrebbero potuto fare oggi i Pierrot Lunaire con la nuova tecnologia e strumentazione!
Il Segno Del Comando attraverso la propria aura Dark donano a "Lady Ligeia" una veste ammaliante, dove la ciclicità armonica ipnotizza l'ascoltatore. Notevole la versione de "Il Re Raipure", le sensazioni ci portano con la mente agli anni '70, dove il Folk Prog aleggiava con leggiadria. I Sciarada suonano "Dietro Il Silenzio", brano che calza loro a pennello, grazie all'incedere psichedelico. Non differente l'approccio degli InSonar in "Plasir D'Amour", focalizzato su gorgheggi vocali e narrati. Ancora atmosfere grevi con Claudio Milano e nuovamente approfondimenti vocali, quelli che a lui riescono con naturalezza in "Gallia".
Superba prova anche per i Central Unit con "Giovane Madre", dove l'attenzione è concentrata in prevalenza sul sax.
Stàlteri accompagnato dal suo pianoforte invece tocca l'anima con la delicata "Morella". Venendo invece ai tre inediti, devo ammettere che da soli valgono il prezzo del disco. "Soldato" si apre con un piano che sgocciola note in maniera rarefatta, ed è dolce e delicata. Più ricercata "Cilla" anche nel cantato, mentre "What'd You Say" è acustica con chitarra e voce.
Questo disco farà la gioia di tutti i cultori del Prog d'autore italiano, uno sprazzo di sereno in questo mondo nuvoloso colmo di scariche elettriche. (MS)
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