MR
BISON - Echoes From The Universe
Heavy
Psych Sounds
Genere:
Progressive Stoner
Supporto: cd 2024
La
band toscana di Cecina Mr Bison ritorna all’attenzione del pubblico dopo
quattro anni da “Seaward”, inanellando il quinto album da studio. La mutazione
sonora cui si stanno prestando oggi è ancor più marcata rispetto il passato,
lasciando maggiore spazio a interventi di stampo Progressivo pur rimanendo
legati all’appendice Stoner Rock. I suoni sono quindi tendenzialmente robusti,
ma le coralità e gli effetti sostenuti fanno di questo sound una caratteristica
davvero personale nell’ambito.
Immaginate
per alcuni momenti, con molta fantasia, di vedere impegnati gli Yes nel campo
Stoner, non tanto per la tecnica strumentale che non richiede grandi
elucubrazioni, tanto per le soluzioni vocali. Con “Echoes From The Universe” i
punti sonori sono piuttosto prossimi a band come King Crimson, Pink Floyd, e
Motorpsycho, mentre le tematiche si fondono in un concept riguardante la forte
volontà dell’individuo nel voler andare incontro al proprio destino forzando
gli eventi con il proprio libero arbitrio. La maturazione cui mi riferisco
riguarda soprattutto la capacità odierna di fondere il passato con il presente,
il tutto attraverso uno sguardo verso il futuro. Il quartetto è composto da Matteo
Barsacchi (chitarra, basso, synth), Matteo Sciocchetto (chitarra, basso, voce),
Lorenzo Salvadori (batteria), e Davide Salvadori (chitarra acustica, synth,
Hammond, Mellotron, basso).
Sette
i brani che formano il concept per un totale di quaranta minuti di musica.
I
cinque minuti di “The Child Of The Night Sky” sono rappresentativi per la
qualità sia sonora sia stilistica della band che sa manifestarsi coesa e
perfettamente oliata in tutti i propri reparti, tramite cambi di tempo e
numerosi effetti eco. La robustezza del suono è avvicendata da una scelta
melodica della composizione efficace tanto da rimanere facilmente impressa
nella memoria.
“Collision” mostra a sorpresa un lato quasi
Folk dell’andamento sonoro, un riff massiccio presta il fianco alle buone
capacità vocali dei componenti, ma i giochi diventano seri nei sette minuti di
“Dead In The Eye”, sorniona con un incedere Pinkfloydiano prossimo a “Obscured
By Clouds” (Pink Floyd). Il crescendo sonoro funziona, facendo del pezzo un
alto gradino della scala “Echoes From The Universe”.
L’inizio
di “Fragments” sposa la causa King Crimson grazie ad un arpeggio ripetuto di
chitarra elettrica, il pezzo è profondo, quello che posso definire
strumentalmente più impegnato rispetto quanto ascoltato sino ad ora, qui il
lato Prog è evidente. Suono di campana e sornioni movimenti introspettivi rende
“The Promise” un altro bel mix fra passato e presente per poi lanciarsi in un
pachidermico ritmo supportato da un muro sonoro elettrico che a metà del brano
muta in un sostenuto incedere psichedelico. Facile restare irretiti da “The
Veil”, ancora una volta la scelta dei motivi basilari orecchiabili porta a casa
il successo dell’intento. Il disco si conclude con “Staring At The Sun” qui
sono i Porcupine Tree a comparire durante l’inizio, ma l’andazzo muta
sostanzialmente intrecciando ritmiche e riff in una sorta di finale
pirotecnico, proprio come accade nei fuochi d’artificio.
“Echoes
From The Universe” dei Mr Bison è un disco decisamente scorrevole, e nel suo
campo oserei dire anche elegante, a testimonianza che anche noi in Italia
possiamo dire onorevolmente la nostra su quest’argomento. Solo i miei complimenti. MS
Versione Inglese:
Certamente le sonorità Stoner e desertiche non fanno parte del bagaglio musicale italiano. Anche se molte band, anche nel passato, hanno intrapreso questa impervia strada. Questo gruppo ha dimostrato che mischiando queste sonorità con una riuscita fusione con certo tipo di prog, ha realizzato un lavoro davvero di Alta qualità. Lo Stoner si presta ad essere contaminato da altri generi, basta leggere tutte le definizioni e i nomi dati ai vari sottogeneri. Ma la maggior parte dei gruppi evita quasi sempre le tastiere, i nostri Toscani invece non hanno nessun timore dei Sinth e dell' hammond. Anzi io ne avrei inserito alcune parti in più. Un disco coraggioso che dimostra grande competenza musicale degli anni 70, che unito bene come hanno fatto loro a sonorità robuste, ne esce fuori un tripudio di intelligenza. Auguriamo un futuro florido a questa band, perché ne vale la pena, e i soldi spesi per il CD. Saluti.
RispondiEliminaSono perfettamente in linea con la tua disamina. Solo che augurargli il meglio! Ciao Ivano.
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