SEMIRAMIS - La Fine Non Esiste
VM / BFT
Genere: Rock Progressivo Italiano
Supporto: cd / Digital – 2024
E’
proprio vero, la fine non esiste, la considerazione è comprovata dalla storica
band romana Semiramis, che dopo cinquanta anni dall’uscita del loro unico album
“Dedicato A Frazz” (Trident – 1973), prosegue il cammino sonoro da dove l’hanno
lasciato.
Un
solo disco ma incastonato nell’albo dei grandi classici del Rock Progressivo
Italiano. Nonostante l’allora giovane età, la band capitanata da Paolo Faenza (batteria,
vibrafono) e dai fratelli Zarrillo, Michele e Maurizio, compone un Rock in
bilico fra lo sperimentale, il sound mediterraneo e il classico Prog
proveniente dai maestri inglesi. Quest’album è croce e delizia per i
collezionisti, poiché la prima stampa ha raggiunto costi davvero proibitivi,
per fortuna oggi con internet si ha la possibilità di ascoltare tutto o
reperire ristampe a prezzi decisamente abbordabili.
Nel
2013 a sorpresa i Semiramis si ritrovano, e nel 2017 registrano “Frazz Live”,
un fulmine a ciel sereno che lascia presagire una ritrovata vena artistica che
potrebbe sfociare in voglia di comporre nuovo materiale. La certezza non c’è,
tanto è vero che passano ben sei anni dopo la momentanea illusione, ma per
nostra fortuna la riunione risulta essere galeotta.
Muta
tuttavia la formazione, sempre con Faenza in cattedra supportato da ottimi
artisti del circuito Progressivo romano come Ivo Mileto (basso), Emanuele Barco
(chitarre elettriche), Marco Palma (chitarre acustiche), Giovanni Barco (voce),
e Daniele Sorrenti (tastiere, organi, synth, flauto).
“Dedicato
A Frazz” è un concept album, “La Fine Non Esiste” ci va vicino, perché
l’argomento è unico riguardante la possibilità di osare, l’andare oltre la
normalità, ma nei sei brani che compongono il disco i personaggi e le storie
sono differenti fra loro. Un messaggio positivo che ci spinge a dare sempre il
meglio di noi stessi e oltre.
L’opera
in questione è cantata in italiano e si apre con “In Quel Secondo Regno”
dall’incedere Hard Prog solo in apparenza, perché in breve successione si
denotano accenni di Gentle Giant e Orme. Buona è la prova vocale di Barco,
altresì non si può rimanere indifferenti dinanzi all’assolo della chitarra
elettrica. Un pezzo che da solo racconta un decennio di stile sonoro, e lo fa
con visione moderna, in un perfetto equilibrio fra passato e presente.
“Cacciatore
Di Ansie” attraverso il suono del pianoforte, apre ad arie dall’ampio respiro,
la tecnica dei componenti si pone in vetrina grazie a cambi umorali, comunque
attenta a non perdersi in inutili elucubrazioni. Narrazione e parti cantate
impreziosiscono le melodie. Il finale sfocia nel Neo Prog stile IQ.
Una
dolce aria di tastiere inizia “Donna Dalle Ali D’Acciaio” per poi inoltrarsi
nella formula canzone semplice e immediata. Tanti anni ’70 e sentieri adiacenti
ai Pooh nella memoria di chi ascolta. Segue “Non Chiedere A Un Dio”, un mix
sonoro denso di magia, con assolo altisonante di chitarra elettrica e
l’immancabile cambio di tempo.
Con
“Tenda Rossa” i tempi dispari si susseguono come da copione Prog, un percorso
stilistico dalla spiccata personalità da godere obbligatoriamente ad alto
volume.
Il
pezzo maggiormente articolato giunge nel finale, “Sua Maestà Il Cuore” è semplicemente
un fuoco d’artificio.
Questo,
signore e signori, è l’immortale Progressive Rock Italiano, la fine non esiste
e non ci sarà mai fino a che esisteranno artisti come i Semiramis. Ai giovani
intraprendenti di oggi, consiglio di prendere in mano questo testimone:
innamoratevi del volersi bene. MS
Versione Inglese:
SEMIRAMIS – La Fine Non Esiste
VM / BFT
Genre: Italian Progressive Rock
Support: cd / Digital - 2024
It's really true, the end does not exist, the
consideration is proven by the historic Roman band Semiramis, which after fifty
years since the release of their only album "Dedicato A Frazz"
(Trident - 1973), continues the sonic journey from where they left off.
A single record but set in the roll of the great
classics of Italian Progressive Rock. In spite of their then young age, the
band led by Paolo Faenza (drums, vibraphone) and the Zarrillo brothers, Michele
and Maurizio, composes Rock poised between experimental, Mediterranean sound
and classic Prog coming from the English masters. This album is a cross and
delight for collectors, as the first pressing reached really prohibitive costs,
luckily today with the Internet you have the possibility to listen to
everything or find reissues at definitely affordable prices.
In 2013, surprisingly, Semiramis found themselves
again, and in 2017 they recorded "Frazz Live", a bolt from the blue
that hinted at a newfound artistic vein that could result in a desire to compose
new material. The certainty is not there, so much so that a good six years pass
after the momentary illusion, but fortunately for us, the reunion turns out to
be galeactic.
However, the lineup changes, still with Faenza in the
chair supported by excellent artists from the Roman Progressive circuit such as
Ivo Mileto (bass), Emanuele Barco (electric guitars), Marco Palma (acoustic
guitars), Giovanni Barco (vocals), and Daniele Sorrenti (keyboards, organs,
synth, flute).
"Dedicato A Frazz" is a concept album,
"La Fine Non Esiste" comes close, because the topic is unique
concerning the possibility of daring, of going beyond normality, but in the six
tracks that make up the album the characters and stories are different from
each other. A positive message that urges us to always give our best and
beyond.
The work in question is sung in Italian and opens with
"In Quel Secondo Regno" with a Hard Prog procession only in appearance,
because in short succession hints of Gentle Giant and Orme are denoted. Good is
Barco's vocal test, likewise one cannot remain indifferent before the electric
guitar solo. A piece that alone tells a decade of sonic style, and does so with
modern vision, in a perfect balance between past and present.
"Cacciatore Di Ansie" through the sound of
the piano, opens to wide-ranging tunes, the technique of the components is
showcased through mood changes, however careful not to get lost in unnecessary
lucubration. Narration and singing parts embellish the melodies. The finale
blurs into IQ-style Neo Prog.
A sweet air of keyboards begins "Donna Dalle Ali
D'Acciaio" and then moves forward into the simple and immediate song
formula. Lots of 70s and Pooh-adjacent paths in the listener's memory. This is
followed by "Non Chiedere A Un Dio”, a sonic mix thick with magic, with
soaring electric guitar solo and the ever-present tempo change.
With "Tenda Rossa”, odd times follow one another
as per the Prog script, a stylistic journey with a distinct personality to be
enjoyed compulsorily at high volume.
The most articulate piece comes in the finale, "Sua
Maestà Il Cuore" is simply a firework.
This, ladies and gentlemen, is the immortal Italian
Progressive Rock, the end does not exist and never will as long as artists like
Semiramis exist. To the enterprising young people of today, I advise them to
take up this baton: fall in love with loving each other. MS
Dopo la sbornia della Réunion dei CCCP, con Ferretti diventato fan della Meloni, ma sul palco si sbandierano bandiere rosse con la falce e martello nel 2024, meglio rituffarsi nelle sonorità immaginifiche e soprattutto coerenti ancora oggi. E che tuffo! Con due straordinari ritorni come L'uovo di Colombo e i Semiramis. A dirla tutta, non ho mai capito perché dopo 50 anni solo ora trovino la necessità di produrre nuova musica, soprattutto nel caso dei Semiramis dopo la morte di Un pilastro come Zarrillo. Al primo ascolto, in verità, non ho sentito un lavoro eccelso, certo paragonarlo con il debutto è un crimine, ma è realmente un concept il capolavoro Dedicato a Frazz? Comunque personalmente trovo questi album di ritorno delle grandi prog band italiane, un po' tutte uguali, certamente con grandi guizzi e passaggi di notevole bellezza, ma alla fine non ci trovo dei veri contenuti artistici (la copertina è pessima) che ti spingano a risentire il disco anche dopo anni. Forse sarà un mio limite, ma oggi chi si va a riascoltare il ritorno del Museo Rosenbach (che non era male) uscito qualche anno fa'. O l'album del Banco senza il maestro di Giacomo alla voce. Ovviamente non denigro queste operazioni, sempre meglio delle canzonette di san Remo o del Rap imperante (purtroppo) di sicuro l'appassionato medio di prog ne è felice, ma musicalmente da parte mia, preferisco una band alle prime armi. La saluto cordialmente.
RispondiEliminaDiciamo che internet ha ridato fiamma alla brace spenta, oggi si risvegliano in tanti, ma come ho avuto modo di pubblicare nel libro PROGRESSIVE ROCK ITALIANO 1980 - 2013, di risvegli ce ne sono stati molti anche in passato. Tutto questo però se andiamo ad analizzare, è potuto accadere grazie a band moderne, che come salmoni hanno prodotto controcorrente. Lo sforzo di case discografiche come Lizard, Mellow, Ma.Ra.Cash, Black Widow, G.T. Music e poche altre ancora, è comunque incomiabile. Dare fiducia a ragazzi sconosciuti in tempi non favorevoli al Prog ha permesso che il genere non morisse mai. Poi come dicevo, una volta subentrato internet, si è avuta la possibilità di ascoltare di tutto, anche album rari, per cui ecco il risveglio dell'interesse. Concordo sul fatto che comunque è meglio ascoltare vecchie glorie piuttosto che certa musica di oggi.
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