CALIGULA’S
HORSE - Charcoal Grace
Inside
Out
Genere: Metal Progressive
Supporto: CD / Vinile – 2024
L’Australia
è un paese davvero particolare per ciò che concerne la natura, il distaccamento
dalla Pangea primordiale l’ha portata a essere ricca di varietà animale con
vegetazioni del tutto esclusive. Bene sa chi prende l’aereo per raggiungere il
continente cosa accade all’aeroporto nel controllo dei bagagli, nulla deve
contaminare questa terra, l’ecosistema è salvaguardato al massimo. La
popolazione di conseguenza ha una personalità ben definita, tuttavia stranamente
nella musica e precisamente quella Rock, l’Australia è generalmente un mix
d’influenze che proviene da tutto il pianeta, e questo è un fatto che cozza con
la loro natura or ora descritta. Il fatto mi resta sconosciuto, anche se
esistono realtà importanti come AC/DC o Wolfmother per fare solo due nomi, ma
se andiamo ad analizzare sono dedite a influenze sonore sia anglosassoni che
americane.
Se
entriamo in un settore ancor più di nicchia, come per esempio il Metal
Progressive, il discorso è analogo, un nome importante è quello dei Caligula’s
Horse, anche se famoso più in patria che all’estero. Anche in questo caso la
musica è ottima, ma ritorno a dire che è un insieme di contaminazioni, alcuni
suoni che potrete estrapolare dall’ascolto derivano da gruppi come Devin
Townsend, Pain Of Salvation, Opeth, Meshuggah, Porcupine Tree, Steve Vai,
Frost, Periphery, Karnivool, Muse, Steely Dan, The Beatles, e Frank Zappa. Questo
mix incredibile comunque sia porta a un risultato davvero personale, anche
perché i quattro ragazzi che compongono la band, ossia Jim Grey (voce), Sam
Vallen (chitarra, voce), Dale Prinsse (basso, voce), e Josh Griffin (batteria),
sono in possesso di una buona tecnica strumentale.
La
band si forma a Brisbane nel 2011, e “Charcoal Grace” è il sesto lavoro in studio
senza considerare gli EP. Il nome che si sono dati, tradotto in italiano è Il
Cavallo Di Caligola, e sappiamo bene che l’antico imperatore romano fece senatore
il proprio equino. Lui sicuramente un pazzo, ma il cavallo in realtà non
c’entra nulla, e ciò rispecchia un poco quello che propongono nelle
composizioni, ossia un velo di follia ma tenuta sotto controllo dalla
razionalità delle cose.
I
dieci minuti di “The World Breathes With Me” sono esplicativi su quanto detto,
il brano è davvero ben strutturato, curato negli arrangiamenti, cantato a
dovere e soprattutto suonato alla perfezione. Il fans del genere sicuramente
apprezzerà oltremodo, ma anche chi ascolta i Porcupine Tree troverà analogie
con la band di Wilson. L’incisione sonora è pulita, tanto da distinguere
perfettamente le strumentazioni e dona loro anche differenti profondità. A chi
non ama le distorsioni eccessive, qui posso assicurargli di buttarci un
orecchio, non sono troppo invasive, viceversa numerosi sono i cambi di tempo e
d’umore, in parole povere più Prog che Metal.
Soen
style risulta “Golem”, maggiormente diretta di chi l’ha preceduta, ma mai
scontata. Segue una suite suddivisa in quattro parti, “Charcoal Grace”, da fare
ascoltare a chi non conosce minimamente il significato di Metal Progressive.
L’inizio alla Neal Morse Band lascia campo a un insieme di sonorità a tratti
anche distanti fra di loro, per un insieme mai noioso tanto da far sembrare
venti minuti abbondanti di musica quasi cinque.
Non
manca neppure un lento dalla facile presa, costruito su un buon gioco di voci,
questo s’intitola “Sails”. Sofisticata “The Stormchaser”, mentre la conclusiva
“Mute” mette in chiaro chi comanda oggi il Progressive Metal in Australia.
“Charcoal
Grace” è un disco eccellente, un esempio di cultura totale nel settore musicale
riversato in note. Da avere. MS
Versione Inglese:
CALIGULA'S HORSE - Charcoal Grace
Inside Out
Genre: Progressive Metal
Support: CD / Vinyl - 2024
Australia is a very peculiar country as far as nature
is concerned, the detachment from the primordial Pangaea has led it to be rich
in animal variety with completely unique vegetations. Well knows who takes the
plane to reach the continent what happens at the airport in baggage control,
nothing must contaminate this land, the ecosystem is safeguarded to the
maximum. The population as a result has a well-defined personality, however
strangely in music and precisely Rock music, Australia is generally a mix of
influences that comes from all over the planet, and this is a fact that clashes
with their nature now described. The fact remains unknown to me, although there
are important realities such as AC/DC or Wolfmother to name just two, but if we
go to analyze they are devoted to both Anglo-Saxon and American sound
influences.
If we go into an even more niche area, such as
Progressive Metal for example, the discourse is similar, an important name
being Caligula's Horse, although famous more at home than abroad. Again, the
music is excellent, but I return to say that it is a mixture of contaminations,
some of the sounds you can extrapolate from listening to it are derived from
bands such as Devin Townsend, Pain Of Salvation, Opeth, Meshuggah, Porcupine
Tree, Steve Vai, Frost, Periphery, Karnivool, Muse, Steely Dan, The Beatles,
and Frank Zappa.
This incredible mix however it may be leads to a truly
personal result, not least because the four guys who make up the band, namely
Jim Grey (vocals), Sam Vallen (guitar, vocals), Dale Prinsse (bass, vocals),
and Josh Griffin (drums), possess good instrumental technique.
The band formed in Brisbane in 2011, and
"Charcoal Grace" is their sixth studio work not including EPs. The
name they have given themselves, translated into Italian is Il Cavallo Di
Caligola, and we know well that the ancient Roman emperor made his own equine
senator. He certainly a madman, but the horse actually has nothing to do with
it, and this reflects a little of what they propose in the compositions, which
is a veil of madness but kept in check by the rationality of things.
The ten minutes of "The World Breathes With Me" are
explanatory on what has been said, the song is really well structured, cared
for in the arrangements, sung properly and above all played to perfection. Fans
of the genre will surely appreciate it beyond measure, but even those who
listen to Porcupine Tree will find similarities with Wilson's band. The sound
recording is clean enough to distinguish the instrumentations perfectly and
also gives them different depths. To those who do not like excessive
distortion, here I can assure them to throw an ear to it, they are not too
invasive, conversely numerous are the tempo and mood changes, in simple words
more Prog than Metal.
Soen style turns out "Golem", more direct
than its predecessors, but never predictable. This is followed by a four-part
suite, "Charcoal Grace," which should be given a listen by those who
are completely unfamiliar with the meaning of Progressive Metal. The Neal Morse
Band-esque beginning gives way to a set of sounds that are at times even
distant from each other, making for an ensemble that is never boring enough to
make twenty-plus minutes of music seem almost five.
There is also no shortage of an easy-grip slow song
built on good vocal playing, this one titled "Sails". Sophisticated
"The Stormchaser", while the concluding "Mute" makes it
clear who is in charge of Progressive Metal in Australia today.
"Charcoal Grace" is an excellent record, an
example of total culture in the music industry poured into notes. Must have. MS
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