Dark Ages
DARK
AGES – Between Us
Andromeda
Relix 7 Ma.Ra. Cash Records / Kraken Promotion
Genere: Metal Prog
Supporto: cd – 2022
Quest’ultimo
periodo della nostra esistenza ha mostrato la fragilità umana, eventi duri esercitano
su di noi una pressione che spesso non sappiamo reggere, a partire dalle
pandemie, dalle crisi economiche alle guerre con conseguenze societarie
devastanti. Qui di argomentazioni da trattare ce ne sarebbero davvero a
migliaia, non a caso molte band oggi riescono nell’intento proponendo dei veri
e propri concept sonori, come nel caso dei veronesi Dark Ages. In questo quinto
album intitolato “Between Us” trattano di paure e di coraggio, elementi che
servono per l’odierna sopravvivenza.
La
storica band che si forma nei lontani anni ’80, come sempre riesce a miscelare
il Metal con il Progressive Rock attraverso una personalità ben definita.
Sempre comandati dal leader Simone Calciolari (chitarra, voce), i Dark Ages
sono composti da Roberto Roverselli (voce), Angela Busato (tastiere, flauto,
cori), Carlo Busato (batteria) e Gaetano Celotti (basso). Una parola per
l’artwork di Angela Busato e Kraken Promotion, colorato e ben realizzato con
tanto di foto della band e testi annessi. In tutto questo l'omino nel centro
della cover è il funambolico protagonista del viaggio, e che dunque si abbia
inizio.
“Pristine
Eyes” ci lancia immediatamente all’interno del mondo Dark Ages fatto di cambi
di tempo, buoni passaggi di chitarra e interventi di tastiere che possono
richiamare alla mente quelle dei maestri Dream Theater ma attenzione, come già
espresso qui la personalità la fanno da padrona. Notevoli le capacità vocali di
Roverselli, cantante che sa dosare le potenzialità con saggezza. Il ritornello
del brano è contagioso, davvero un inizio al fulmicotone. In “Showdown” c’è
lavoro per il basso di Celotti, un movimento che è esaltato da un assolo di
chitarra piacevolissimo. Le atmosfere diventano maggiormente cupe in “The
Villain King” con stacchi di ritmo e un andamento che mi fanno venire alla
memoria i grandi Shadow Gallery. Qui le parti vocali mettono in luce le
caratteristiche sopra accennate e anche i Savatage sono dietro l’angolo,
specialmente nell’arpeggio di chitarra che introduce “Beyond”, ballata gradevolissima
arrangiata molto bene e con interventi di flauto. Giochi di ritmo in “Our
Lonely Shelter” fra le canzoni più Prog dell’intero disco con piccole scappate
anche nel mondo del Neo Prog. “The Great Escape” vedono il protagonista uomo in
fuga verso un’uscita che spero possa portare l’umanità verso un mondo migliore,
ma questo è solo un mio pensiero che si forma anche durante l’ascolto del dolce
flauto di Angela Bussato. Più marcatamente terrestre l’assolo di chitarra
elettrica che mette in vetrina le qualità balistiche di Calciolari. Fra i
momenti che ho maggiormente apprezzato ci sono quelli di “Riddle From The
Stars”, anche The Flower Kings style nei movimenti meno elettrici e quelli
della conclusiva “There Is No End”, speranzosa e più solare del concept.
Ho
sempre apprezzato la musica dei Dark Ages e anche questa volta ho provato a
essere il più obbiettivo possibile. Credetemi se vi dico che non riesco a
trovare grandi difetti a questo concept anche perché gli arrangiamenti sono
notevoli, buona anche la qualità sonora e la varietà delle soluzioni melodiche che
fanno di “Between Us” un album da gustare tutto d’un fiato. Inutile girarci
attorno, l’esperienza paga sempre, non serve fare i fenomeni con il pc, serve
gavetta nel campo, le idee si mettono in luce soprattutto così, vivendo la
musica attraverso la propria pelle. Chi vuole intendere… MS
Nessun commento:
Posta un commento