Satin
SATIN
– Appetition
Art
Of Melody Music / Burning Minds Music Group
Genere:
AOR / Hard Rock
Supporto:cd
– 2022
Va
bene, che i generi AOR e Hard Rock siano datati è vero, ma se resistono nel tempo,
ciò sta significando che hanno sia un pubblico seguace, sia che gli album sono
ancora commerciali. I tempi sono duri per le vendite fisiche e meno per la
musica liquida, eppure gli irriducibili fans di vecchia data non si lasciano
distrarre e continuano ad apprezzare il supporto sia ottico che vinilico. La
tecnologia avanza negli anni, e aiuta gli artisti a migliorarne il proprio
prodotto, poi ci sono quelli che invece sono ruspanti, che tendono a tenere
tutte le redini in mano per poter realizzare un lavoro che li soddisfi al cento
per cento, questi ultimi sono una rarità, ma hanno una passione e una competenza
sulla materia che travalica la media.
Il
norvegese Tommy Nilsen in arte Satin è un polistrumentista molto apprezzato,
soprattutto in Giappone, dove i primi due album della carriera hanno venduto
bene. Ritorna oggi con “Appetition”, terzo suggello composto di dieci canzoni.
Cantante, produttore, polistrumentista e cantautore, queste le credenziali, una
passione che lo spinge a ottenere sempre il meglio da se stesso e i risultati
con il tempo maturano sempre di più. Ha suonato nei Pegasus
e ha anche vinto il Grammy norvegese nel 2012.
Che
dire dunque di un genere che soprattutto negli anni ’80 ha dato il meglio di
se? Niente, perché basta ascoltare “Appetition” per avere chiaro il quadro
della situazione. In questo lavoro ci sono tutti gli ingredienti che fanno
anche dell’Hard Rock un genere apprezzabile ed eterno, grazie soprattutto al
gusto raffinato delle composizioni qui contenute, basate su di una generica melodia
sia ruffiana che semplice da ricordare. Il risultato è straordinario perché se
andiamo ad analizzare a fondo, tutti e dieci i brani potrebbero essere un potenziale
singolo dell’album.
Apre
“Going Your Way”, in realtà questo è il vero singolo e da subito si apprezza la
produzione oltre la qualità sonora nitida e cristallina. I punti di riferimento
sono i soliti grandi nomi, vedi Bon Jovi, Kiss etc. Non nascondo una grande
emozione quasi commovente nel poter ritornare indietro nel tempo, quando
spensierati ascoltavamo musica assieme fra amici e non dietro ad un cellulare,
potenza di una certa musica.
Ancor
più apprezzabile a mio gusto è “Angels Come, Angels Go”, dal ritornello
irresistibile. I riff sono sempre gradevoli, in ogni brano anche in “Waiting
For Another Man” oppure in “Everybody Needs To Be Loved”, altre canzoni che
mettono serenità. Mai strafare, sembra una parola d’ordine eppure gli assolo di
chitarra seppur brevi hanno sempre una magia nascosta. Le tastiere spesso
ricoprono il ruolo d’accompagnamento o da tappeto sonoro per enfatizzare
maggiormente i passaggi. Buona anche l’interpretazione vocale, sempre
malleabile a disposizione della canzone secondo i casi.
Il
jolly Satin se lo gioca con la ballata “A Dream Coming True”, e che ballata! E
poi arriva il riff slinky di “Looking At You” dove resta impossibile restare
fermi durante l’ascolto. Quindi è la volta dell’Hard Rock importante con tanta
storia dentro, di classe e basilare, quello di “Pearly Gates”, dal vivo
dovrebbe davvero spaccare il mondo. Il pianoforte inizia “Jenny (I'm Bringing
You Down)” altra ballata riuscita, qui mai un momento di tregua emotiva. Se si
vuole avere un esempio di cosa sia l’AOR lo si evince dall’ascolto di “Still
Waiting”, poi a chiudere giunge “Fight Again” nomen omen.
“Appetition”,
quando la semplicità e la passione prevaricano sopra a ogni cosa. Basta tanto
poco per emozionare e la musica di Satin è perfetta per lo scopo, su il volume!
MS
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